AUTOSTRADE: OTTIMA RIUSCITA DELLO SCIOPERO. MA BISOGNA INSISTERE
— 7 Marzo 2015Lo sciopero dei Gestori della AdS autostradali del 4 e 5 marzo ha ottenuto un’altissima percentuale di adesioni, come attesta il seguente comunicato delle Organizzazioni di categoria diffuso in apertura della manifestazione e confermato anche dall’andamento della seconda giornata di agitazione.
Comunicato congiunto FAIB Autostrade, FEGICA, ANISA
del 4 marzo 2015
SCIOPERO GESTORI AUTOSTRADALI, ALTISSIMA ADESIONE ALLA CHIUSURA DEGLI IMPIANTI. LA PROTESTA PER CHIEDERE PREZZI PIÙ BASSI, AZZERARE LE ROYALTY E SALVAGUARDARE IL BENE PUBBLICO E GLI STANDARD DI SERVIZIO CONTRO LE RENDITE DI POSIZIONE DEI CONCESSIONARI.
<<É in pieno svolgimento lo sciopero nazionale dei gestori carburanti stazioni di servizio autostradali indetto unitariamente da FAIB Autostrade, FEGICA ed ANISA per protestare contro la crisi determinata in Autostrada dalle politiche sbagliate del Governo, dei Concessionari e delle compagnie petrolifere.
Dalle prime notizie affluite alle sedi sindacali dai territori l’adesione dei gestori allo sciopero è stata massiccia, nell’ordine di circa il 90% dei punti vendita, al netto di quelli a gestione diretta e aperti per garantire il servizio pubblico essenziale richiesto dalla COMMISSIONE DI GARANZIA SUL DIRITTO ALLO SCIOPERO, con punte del 95% sull’A1, sull’A4 e sull’A14 e sui raccordi e tangenziali di Roma Milano Napoli e Torino.
Soddisfazione per l’adesione alle manifestazioni di protesta e alla chiusura degli impianti sono state espresse dalle tre sigle sindacali che hanno rimarcato e denunciato il grave atteggiamento di disinteresse del Ministero dei Trasporti e dello Sviluppo economico per i disagi arrecati ai cittadini.
I Gestori, che ieri [N.d.R.: il 3 marzo 2015] hanno incontrato il Coordinamento delle Regioni, hanno chiuso gli impianti di rifornimento carburanti per chiedere prezzi più bassi, azzerare le royalty e salvaguardare il bene pubblico e gli standard di servizio e per protestare contro le rendite di posizione dei Concessionari che continuano a macinare utili a discapito dei lavoratori e degli utenti delle autostrade verso cui applicano royalties da capogiro, sia sulle benzine che su panini e bibite, dopo aver rincarato i pedaggi, nell’indifferenza del Governo.
I gestori chiedono la ristrutturazione della rete e la continuità contrattuale delle gestioni per garantire l’occupazione dei 6.000 dipendenti delle 460 stazioni di servizio.
FAIB Autostrade, FEGICA e ANISA denunciano l’urgenza di un intervento concreto per contenere i prezzi delle benzine in autostrada e rilanciare il segmento che costituisce l’asse portante della mobilità interna. Adesso la parola passa al Governo che deve dare seguito agli impegni presi al tavolo ministeriale.>>
«Si è trattato di una importante prova di consapevolezza e compattezza della Categoria» commenta Stefano CANTARELLI, Presidente Nazionale di ANISA CONFCOMMERCIO «con una adesione fortissima anche in aree che qualche volta sono state tiepide verso la mobilitazione. Se da un lato ciò è confortante come segnale di reazione, è anche inequivocabile evidenza della drammaticità della situazione che non lascia zone franche in nessun segmento della rete autostradale, nella quale un grande numero di gestioni è in uno stato di vero e proprio prefallimento, senza peraltro che nessuno dei fattori di crisi – dall’andamento delle vendite alla discriminazione dei prezzi – vada verso un’inversione di tendenza.»
«Alla soddisfazione per questa buona prova di tenuta della Categoria va tuttavia unita la coscienza che non potrà trattarsi dell’unica mobilitazione: il percorso non è affatto semplice» anticipa il Presidente ANISA «e non potremo che dover ricorrere in breve seguito a delle repliche periodiche della chiusura degli impianti, almeno fino a quando non si avranno inequivocabili segnali che si sta imboccando una strada diversa. A tutt’oggi registriamo un annuncio di convocazione per la settimana successiva al 15 marzo da parte del Ministero dello sviluppo economico per una ripresa del tavolo di trattativa. I nodi critici sono però molti ed ingarbugliati.»
«In primo luogo c’è l’atto di indirizzo recentemente emanato dai Ministeri competenti – che è stato il motivo principale che ha riacceso la vertenza –» spiega CANTARELLI «e che contiene troppi fatti negativi per non dover richiedere soluzioni concertate: la non continuità dei contratti, la mancata ristrutturazione della rete, l’entrata alla grande del ghost e l’abbandono della rete pubblica agli appetiti della grande distribuzione e dei ristoratori. Ma accanto a questo – che è senz’altro l’aspetto fondamentale della permanenza o meno di una rete qualificata e della figura del Gestore in autostrada – rimangono ancora tutti gli altri aspetti del rapporto tra gestioni e compagnie affidatarie: discriminazione dei prezzi e mancato rinnovo degli accordi. Per questo la strada è irta di ostacoli e la mobilitazione diventa una necessità permanente per ognuno di questi specifici temi generali ed aziendali. E che vi siano resistenze fortissime di interessi pesanti è fuori discussione, come è evidente che la questione può solo trovare soluzione, qualunque essa sia, al tavolo del Governo, visto che le Regioni – di cui pure è stata lesa la competenza in materia – non hanno ritenuto [o non hanno osato per ragioni di “opportunità politica“?] di impugnare l’atto di indirizzo stilato dai Ministeri dei trasporti e dello sviluppo economico.»
Intanto – come annunciato singolarmente ai Gestori delle AdS – è stato attivato il conto corrente che gestirà il «FONDO NAZIONALE DI SOLIDARIETÀ PER LE ATTIVITÀ GIUDIZIARIE», di cui si danno di seguito le coordinate:
Banca di competenza: UNIPOL BANCA
Intestazione: TERZI – TIMPANI – LUCCHESI
IBAN: IT48 Q031 2703 2880 0000 0002 087