GRAVE ATTO TAMOIL: GESTORI PROTESTANO, AZIENDA SI NASCONDE
— 16 Aprile 2015
Comunicato stampa FAIB, FEGICA e FIGISC
15 aprile 2015
GRAVE ATTEGGIAMENTO DI TAMOIL CHE NEGA L’INCONTRO AI GESTORI «ESASPERATI» DAI CONTINUI SILENZI DELL’AZIENDA, CONVENUTI A MILANO SOTTO LA SEDE PER UN SIT IN
Inspiegabile, provocatorio ed arrogante comportamento TAMOIL che, stamattina [15 aprile, giorno della manifestazione a Milano dei gestori di marchio], ha negato ogni incontro ad una folta delegazione di Gestori convenuti a Milano per protestare contro l’inspiegabile atteggiamento dell’Azienda che da oltre tre anni si rifiuta di intavolare con la rappresentanza dei Gestori la contrattazione prevista dalla Legge vigente.
I Dirigenti preposti alle relazioni con la rete si sono «nascosti» per evitare di affrontare il confronto ed hanno addirittura lasciato cadere nel vuoto ogni tentativo di stabilire un contatto. Anche quello tentato dalle forze dell’ordine, presenti in via Andrea Costa, per garantire l’ordine pubblico.
Tale comportamento non solo è inqualificabile ma dimostra, ancora una volta, la protervia di un’Azienda che crede, impunemente, di ignorare le norme di Legge che obbligano – TAMOIL come le altre Aziende petrolifere – a definire con la rappresentanza sindacale dei Gestori le «condizioni economico-normative» che regolano i loro rapporti.
FAIB, FEGICA e FIGISC nello stigmatizzare il comportamento di TAMOIL ITALIA, hanno deciso di proclamare, entro il prossimo mese di maggio, uno sciopero nazionale di colore dei Gestori TAMOIL e, nel contempo, di accelerare il tavolo ministeriale per la composizione della vertenza collettiva già sollecitato al Ministero dello Sviluppo Economico.
Considerato che la dirigenza TAMOIL, telefonicamente contattata, ha sostenuto di «non essere nelle condizioni di rappresentare l’Azienda», le tre Organizzazioni di Categoria ritengono indispensabile che, ad intervenire nella vertenza, sia l’Amministratore Delegato – LUCA LUTEROTTI – che, al momento, appare come l’unico interlocutore abilitato a riavviare la trattativa, lasciando sullo sfondo quella dirigenza che non ha avuto, oltreché il coraggio, anche l’educazione di accogliere l’invito alla riflessione, fissare un incontro specifico e, così, raffreddare una situazione di fibrillazione divenuta insostenibile.
All’arroganza dell’Azienda i Gestori oppongono la fermezza dei loro diritti che non mancheranno di far valere in tutte le sedi – anche giurisdizionali – competenti.