LA «GUERRA INFINITA» DEGLI SPEZZATINI ESSO

LA «GUERRA INFINITA» DEGLI SPEZZATINI ESSO

È già ben nota la vicenda della ramificazione di PETROLIFERA ADRIATICA nel quadro del «modello grossista» ESSO [ad esempio, si veda Figisc Anisa News n. 7 del 05.03.2017], che approda in questi giorni allo sciopero negli impianti di Toscana, Marche ed Abruzzo [si veda il comunicato stampa in questo stesso numero]. Ne riepiloghiamo, tuttavia, brevemente, le vicende di queste ultime settimane:

In data 9 maggio 2017, le tre organizzazioni di categoria, FAIB, FEGICA e FIGISC inviano una comunicazione a Petrolifera Adriatica, in cui rimarcano, oltre alle argomentazioni in materia contrattuale, che i prezzi «successivamente all’acquisizione della Petrolifera Adriatica S.p.A. degli impianti suddetti, hanno subito un generalizzato, sensibile e ingiustificato rialzo, in violazione non solo degli Accordi collettivi citati, ma anche dell’art. 17 della legge 27/2012, che impone l’obbligo

Prezzi che, successivamente all’acquisizione della Petrolifera Adriatica S.p.A. degli impianti suddetti, hanno subito un generalizzato, sensibile e ingiustificato rialzo, in violazione non solo degli Accordi collettivi citati, ma anche dell’art. 17 della legge 27/2012, che impone l’obbligo di assicurare al Gestore condizioni di approvvigionamento eque e non discriminatorie per competere nel mercato di riferimento. Si tratta, come appare del tutto evidente, di una serie di comportamenti (deroga in pejus delle condizioni economico/normative definite dagli Accordi collettivi vigenti; imposizione di condizioni di prezzo discriminatorie e non competitive), tanto ciascuno singolarmente assunto quanto nel loro insieme complessivo, che – oltre a cagionare un danno economico rilevante e ingiusto ai Gestori interessati – integrano abuso di dipendenza economica, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 9 della legge 18 giugno 1998, n. 192, così come richiamato dalla già citata legge 27/2012», ed altresì «intimano e diffidano in modo ultimativo Petrolifera Adriatica S.p.A., anche in nome e per conto dei singoli Gestori loro associati, a dare corretta e puntuale applicazione agli Accordi collettivi vigenti, oltreché ad interrompere immediatamente tutti i comportamenti a più riprese denunciati dalle medesime scriventi posti in violazione degli Accordi e della normativa sopra citata e a danno dei gestori».

Alla diffida dei gestori risponde, in data 11 maggio, Petrolifera Adriatica, in cui sostiene che «in un contesto di mercato rappresentato da circa il cinquanta per cento da impianti carburanti di operatori privati che hanno individuato modelli gestionali competitivi, efficaci e di successo per tutti gli attori, nonostante la disponibilità dimostrata nell’incontro del 10 febbraio 2017 ad avviare un confronto negoziale, riteniamo la diffida ad adempiere inopportuna e priva di fondamento al pari di quanto asserito in merito ai prezzi consigliati che sono rimasti costanti ed in linea con il micro mercato di riferimento o al comportamento della nostra struttura esclusivamente orientato ad una relazione costruttiva e di collaborazione. Tuttavia operando in condizioni analoghe di altri operatori privati, con particolare riferimento alla Retitalia S.p.A. – società collegata alla scrivente – con la quale ci consta essere stata già stabilita la data del 25 maggio p.v. per un incontro volto alla definizione di eventuali accordi, possiamo sin da ora significare che non è nostra intenzione assumere posizioni differenziate dalle stesse, tanto meno in ottica peggiorativa» e dichiara che «Ciò detto, ferme le considerazioni svolte nel menzionato incontro del 10 febbraio 2017, dichiariamo, compatibilmente con le prerogative finanziarie ed economiche del mercato petrolifero attuale, oltre che delle prescrizioni legislative in materia, piena disponibilità per convenire un incontro preordinato alla sottoscrizione dell’auspicata intesa».

Con comunicato stampa del giorno 11 maggio e contestuale comunicazione alla Commissione di Garanzia per l’esercizio del diritto di sciopero nei servizi essenziali, FAIB, FEGICA e FIGISC provvedono a proclamare per «Mercoledì 24 maggio (dalle 19.00′ del 23 alle 07.00′ del 25 maggio) una prima giornata di sciopero che interesserà gli impianti dislocati in Toscana, Marche ed Abruzzo, con il marchio Esso ceduti da questa compagnia, in uscita dal mercato italiano, alla Petrolifera Adriatica, operatore indipendente che sta ripetutamente violando gli Accordi sottoscritti e depositati presso il Ministero, tagliando pesantemente i margini convenuti con la Esso e azzerando gli spazi “normativi” posti dal Legislatore a tutela della Categoria dei Gestori»

Il 22 maggio, in prossimità della giornata dell’iniziativa sindacale, la controparte fa uscire un comunicato estremamente duro in cui sostiene che «lo sciopero proclamato dai gestori carburanti degli impianti Petrolifera Adriatica – come riporta STAFFETTA PETROLIFERAè “un grave gesto di irresponsabilità”, anche perché arriva “nonostante la piena disponibilità più volte rappresentata e finanche comunicata per iscritto e l’invito a un confronto negoziale” da parte della società. È quanto sottolinea Petrolifera Adriatica in una nota. La società chiede di assumere “posizioni in linea con quanto verrà concordato nell’incontro fra le tre sigle e Retitalia” nell’incontro in programma il prossimo 25 maggio.

Secondo il retista – pubblica sempre STAFFETTA – si tratta di un comportamento “non incentrato sui principi della correttezza e della buona fede” e “un grave gesto di irresponsabilità nell’interesse dei gestori e dei lavoratori che si dichiara di rappresentare, un mero tentativo di prevaricazione in spregio alle stesse normative di settore più volte richiamate”. Petrolifera Adriatica denuncia inoltre la “campagna mediatica diffamatoria” e la “pressante attività propagandistica da parte di delegati delle tre sigle, spesso volta a creare aspettative irrealizzabili e a fomentare atteggiamenti di contrapposizione che possono produrre unicamente pregiudizievoli rotture verso coloro i quali tendono a non aderire a tali forme di protesta”.

Ma Petrolifera Adriatica, nel suo comunicato, si perita anche di spiegare quali sono i compiti che spettano al «soprastante» [cioè l’azienda] e quali ai «sottoposti» [le organizzazioni di categoria]: Prosegue, infatti, STAFFETTA: «Secondo la società, “l’imposizione di schemi precostituiti, di modelli passati che si sono già dimostrati inefficaci, riteniamo sia un modus operandi che penalizzi in primis proprio le persone che si ritiene di voler difendere. Nell’intento infatti di riconoscere il gestore come vero protagonista ed imprenditore, vediamo costruttivo un dialogo in cui ciascuna delle parti metta a disposizione realmente il proprio valore: quanto al titolare della stazione di servizio, in qualità di investitore, le proprie capacità di cogliere le opportunità del mercato, di realizzare strutture moderne e competitive; quanto alle Federazioni rappresentative dei gestori soluzioni di efficentamento del business degli stessi, quali migliori convenzioni bancarie e assicurative, linee di fido aggiuntive, formule contrattuali alternative, garanzie per l’aumento delle condizioni di pagamento, assistenza fiscale e amministrativa volta a superare le difficoltà in cui spesso i colleghi incappano nella burocrazia degli enti perdendo importanti opportunità commerciale».

Assegnate così, a suo giudizio insindacabile, le parti, «“Petrolifera Adriatica – conclude la nota – rinnova la propria disponibilità a riprendere le attività negoziali avviate il 10 febbraio 2017 sottolineando, anche in questa sede, che l’eventuale conferma della giornata di chiusura non produrrebbe altro risultato che alimentare ingiustificatamente dei contrasti oltre che danneggiare tutte le parti interessate senza tuttavia trarne giovamento alcuno”».

A questa presa di posizione dell’azienda, FAIB, FEGICA e FIGISC rispondono con la conferma dello sciopero con il comunicato che si può leggere nell’articolo successivo.

Nota informativa
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