FAIB, FEGICA E FIGISC VS/ ITALIANA PETROLI
— 14 Ottobre 2018Comunicazione unitaria del 04.10.2018
Spett.le Italiana Petroli SpA
Accordo del 6 Luglio 2015. Modalità applicative.
Egregi signori,
le scriventi Federazioni intendono esprimere tutta la loro disapprovazione e contrarietà alle iniziative che codesta Azienda sta assumendo nel territorio circa la scelta – unilaterale – delle modalità di vendita “imposte” ai Gestori. L’Azienda, infatti, sta di fatto imponendo a tutti i Gestori che non abbiano aderito al sistema di vendite in “doppia isola“, di passare a tale modalità, millantando non si sa bene quale risultato il Gestore conseguirebbe adottando tale sistema; di contro si lanciano “velate” ritorsioni (sul pricing o sulla durata contrattuale) qualora il medesimo Gestore non dovesse accettare “l’offerta” (che a questo punto diventa irrinunciabile).
Nell’osservare che tale metodo – su cui preferiamo non esprimerci con altri aggettivi – non è in linea con quanto sottoscritto nel richiamato Accordo, le scriventi invitano codesta Azienda a riformulare -alla singola gestione – l’offerta dichiarando, apertamente, che tale cambio di offerta della modalità di vendita, modifica il margine del gestore sia se la trasformazione proviene da impianto in full service passando da [OMISSIS, in quanto dato “sensibile” ai fini della concorrenza] a circa [OMISSIS] €/Klt., semprechè il Gestore medesimo, con i differenziali posti fuori dal periodo promozionale di avvio (di vantaggio?), continui ad effettuare (magari con un erogatore bifacciale) il 20% delle vendite in modalità servita, sia se la trasformazione proviene da impianto in self service, passando da [OMISSIS] a [OMISSIS] €/Klt con l’aggravante di un consistente aumento dei costi del personale per raggiungere quando va bene il 20% delle vendite in modalità servita. E, mentre il Gestore perde circa un terzo del suo margine all’Azienda, rimarrebbe in tasca, interamente il differenziale.
Pur consapevoli che la doppia modalità di vendita è normata nell’accordo sopra citato, ciò che contestiamo è che tale modalità viene imposta in tanti casi su strutture che non sono idonee a offrire contemporaneamente sia l’offerta self che servita. Ma la cosa ancor più grave nello stampato da voi predisposto il gestore stesso oltre che richiedere l’adesione, vi autorizza alla connessione da remoto dell’impianto. Faib, Fegica e Figisc non hanno mai sottoscritto con l’Azienda tale modalità, anzi in più di un occasione hanno contestato questa richiesta che, dove applicata ha creato non poche difficoltà e dubbi sulla correttezza dei conteggi e dei tempi di contabilizzazione delle note a conguaglio a garanzia del margine contrattualizzato. Insomma una costruzione commerciale arzigogolata e strumentale per tagliare i margini dei Gestori convenuti contrattualmente: se poi si vuole introdurre il criterio della gravosità dei margini ricordiamo a codesta Azienda che ha mantenuto invariato il Ricavo Industriale Lordo a fronte di una variazione della base di calcolo del Prezzo Medio Italia (da servito a self). Questo nel corso almeno degli ultimi venti anni.
Le scriventi chiedono che tale pratica venga immediatamente abbandonata e che si torni allo spirito ed alla lettera dell’Accordo richiamato in premessa. Anche consentendo ai singoli Gestori di tornare alla situazione quo ante senza “penalizzazioni“. Su tale iniziativa aziendale, che le scriventi ritengono fortemente lesiva degli interessi e della dignità dei Gestori (e delle stesse Organizzazioni), Faib, Fegica e Figisc promuovono, in attesa di un incontro specifico, lo stato di agitazione dei Gestori di Marchio, sottolineando che, qualora non si determini il ripristino della situazione precedente, promuoveranno un’azione di “sciopero di colore” a sostegno del rispetto dell’Accordo.