I GESTORI SCRIVONO A ENI SU DELTA SELF – SERVITO

I GESTORI SCRIVONO A ENI SU DELTA SELF – SERVITO

<<Spett.le ENI SpA
DIVISIONE DOWNSTREAM AND INDUSTRIAL
Via Laurentina 449
ROMA

21.06.2015

Oggetto:
Aumento differenziale prezzi.

Egregi,

a fronte della decisione aziendale di variare a propria discrezione il differenziale in modo generalizzato su tutti gli impianti di proprietà tra il prezzo consigliato «iperself» e quello «più servito», da -8 a -10 €cent/lt., rispetto a quanto fissato al momento della concreta applicazione dell’Accordo collettivo sottoscritto in data 19.12.2014, le scriventi Federazione tengono a precisare che monitoreranno con grande attenzione gli effetti che tali variazioni porteranno sull’andamento commerciale degli impianti, tenuto conto delle possibili conseguenze negative sugli equilibri economici dei singoli punti vendita e delle relative gestioni

Tale decisione penalizza incontestabilmente le vendite in servito , costringendo i clienti a pagare più caro il rifornimento, innescando meccanismi di disaffezione al servizio: ciò altera, di fatto, l’equilibrio raggiunto con l’Accordo in quanto viene sottratta ai Gestori quella quota di margine negoziato per le vendite effettuate in «servito» che, con la stesura dell’Intesa, doveva rappresentare il punto di equilibrio economico per ogni singolo Gestore. Condizioni particolari a parte (cfr. art. 8).

Il risultato ottenuto sul servito – per Vostra stessa ammissione – è stato raggiunto grazie all’impegno dei Gestori (ed alla scelta fatta dalle nostre Organizzazioni) che hanno creduto nel progetto di rilancio del servizio al consumatore e si sono fatti carico di costi aggiuntivi non riconosciuti da quell’intesa.

L’aumento del differenziale a margini sul «servito» inalterati, ad avviso delle scriventi rischia di rivelarsi controproducente nel medio/lungo periodo: scegliendo un profitto immediato ENI annulla il lavoro di fidelizzazione dei clienti operato con tanti sacrifici dai Gestori e rischia, nello stesso tempo, di dilapidare quel prezioso patrimonio di credibilità e condivisione del progetto che si stava, faticosamente, ricostruendo.

Se si afferma il principio che, comunque, si va verso un futuro che non dà certezze, avremo compromesso, inesorabilmente, quello che di buono, con l’Accordo, abbiamo costruito.

Ciò premesso, le medesime scriventi, confermando la necessità del rigoroso rispetto dell’intesa raggiunta ritengono necessario sottolineare come appùntino il massimo della loro attenzione e, di conseguenza, come risulti essenziale che codesta azienda uniformi i propri comportamenti al contenuto dell’Accordo sopra citato – oltreché della legge – in materia di condizioni eque e non discriminatorie da assicurare ai gestori perché possano competere nel mercato di riferimento, riservandosi ogni altra azione idonea a tutelare gli interessi dei propri rappresentati.

Distinti saluti.

FAIBMartino LANDI
FEGICARoberto DI VINCENZO
FIGISCMaurizio MICHELI

Ed infatti, dal 17 febbraio al 23 luglio il differenziale del prezzo tra le due modalità – calcolato sulle rilevazioni giornaliere effettuate dall’Osservatorio Prezzi Carburanti del Ministero – è aumentato da 0,082÷0,082 euro/litro, a seconda dei prodotti, fino a 0,108÷0,109, con particolare escursione a partire dalla metà di giugno, come evidenziato dal grafico che segue:

Grafico del differenziale prezzo servito vs/ self ENI – Euro/litro

GRAFICO DELTA ENI

E se questo è quanto si desume dai prezzi medi nazionali del marchio, da una rilevazione puntuale effettuata da FIGISC sui prezzi del giorno 20 luglio – [quel giorno il differenziale nazionale AGIP ENI era ancora inferiore a quello dei giorni successivi, e cioè non superava 0,098÷0,099 euro/litro contro 0,108÷0,109 euro/litro del giorno 23 luglio], emerge che i dati dei prezzi medi regionali del marchio presentavano un differenziale più elevato di 0,080 euro/litro [ossia del limite stabilito in sede di rinnovo dell’accordo del 19.12.2014] in diciotto regioni su venti e che i dati dei prezzi medi provinciali del marchio rilevavano un differenziale più elevato di 0,080 euro/litro in novanta province su cento e nove per la benzina ed in ottantasette province su cento e nove per il gasolio.

Differenziali nelle regioni – Euro/litro – 20.07.2015

TAVOLA REGIONI DELTA ENI

I dati di dettaglio dei differenziali per singole regioni e per singole province per il giorno 20.07.2015 sono consultabili e scaricabili in un file in formato pdf CLICCANDO CON IL MOUSE sul seguente titolo

RILEVAZIONE DIFFERENZIALE AGIP ENI 20.07.2015

L’argomento è stato peraltro ripreso in questi giorni dalle riviste specializzate di settore, i cui commenti riportiamo di seguito, in ordine alfabetico di testata.

Scrive testualmente in data 23 luglio QUOTIDIANO ENERGIA [titolo «Self – servito, tormentone dell’estate»]:
<< Estate a buon mercato per i consumatori “self service“.
Non altrettanto si può dire per quelli che per scelta o distrazione si riforniscono in modalità servito.
La differenza fra i prezzi self, che sono gli unici con cui viene calcolato il Prezzo Italia, e quelli del servito tende sempre più ad ampliarsi. Ad ulteriore testimonianza delle perplessità che ciò provoca, è la lettera inviata ad ENI in questi giorni unitariamente dai sindacati dei gestori, in cui si lamenta la decisione assunta dalla compagnia di aumentare fino a 10 centesimi al litro il gap tra i due prezzi.
Gli stessi paventano il rischio, più che condivisibile, che il consumatore, in considerazione della sempre maggiore attenzione che viene prestata al prezzo, possa perdere la fiducia nei confronti del Cane a sei zampe, con ciò vanificando il tentativo di riprendere parte delle vendite perdute negli ultimi anni.

Sempre più problematico dunque far “convivere” sullo stesso impianto prezzi così differenti il cui crescente divario viene inevitabilmente imputato dal consumatore a decisioni del gestore.>>

Ed in data 22 luglio STAFFETTA [titolo «Il self “uccide” lo stacco»] aveva scritto:
<<Per la prima volta cioè da quando esiste questa rilevazione [N.d.R.: il così detto “stacco Italia” del prezzo industriale con l’Europa comunitaria], il prezzo italiano (al netto delle tasse) è risultato inferiore di cinque millesimi alla media dei Paesi dell’area euro…….

Ma i numeri vanno interpretati e visti nella loro completezza. Il forte calo strutturale degli “stacchi” si registra infatti all’inizio del 2013, in corrispondenza con l’adozione del nuovo metodo di rilevazione dei prezzi Italia, basato su una media settimanale del “prezzo più basso”, cioè sul self service (sconti compresi).

Da questo punto di vista, dunque, l’evoluzione da considerare è quella dello sviluppo dell’offerta self e dell’ampliamento del differenziale di prezzo rispetto al servito. Un punto su cui le associazioni dei gestori hanno nei giorni scorsi inviato una nota di protesta a ENI, rimarcando come il differenziale tra self e servito continui ad aumentare penalizzando così le vendite sul servito e “svuotando” di contenuti l’accordo di colore.>>

 

Nota informativa
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