IL SENATO APPROVA IL RINVIO A GENNAIO DELL’OBBLIGO e-FATTURA

IL SENATO APPROVA IL RINVIO A GENNAIO DELL’OBBLIGO e-FATTURA

Nella seduta n. 23 del 18 luglio, dopo l’esame nelle Commissioni competenti ed una prima seduta d’aula (la n. 22 del 17 luglio), il Senato ha approvato a maggioranza il DDL 542, avente come oggetto la conversione in legge del DL n. 79/2018 del 28 giugno, che dispone il differimento dal 1° luglio 2018 al 1° gennaio 2019 dell’obbligo della fattura elettronica per le cessioni di carburanti effettuate dai distributori stradali ai soggetti titolari di partita IVA. Su 279 Senatori presenti e 278 votanti, i voti favorevoli sono stati 159 (M5S, Lega, Gruppo Misto), quelli contrari 51 (PD) e le astensioni 68 (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Autonomisti).

Tra i favorevoli, le dichiarazioni di voto hanno messo in evidenza l’opportunità di andare incontro alle difficoltà pratiche del settore, di perequare la scadenza alle altre categorie, di avviare un rapporto di attenzione alle imprese e di mettere rimedio alle incongruenze del provvedimento legislativo originario: “Il provvedimento appare pertanto del tutto ragionevole nell’adeguare la disciplina della fatturazione elettronica per quella specifica categoria rispetto a tutta la platea che, dal primo giugno 2019, verrà coinvolta in questo nuovo sistema” (Gruppo Misto), “voto favorevole alla conversione di un decreto legge che già comunque ha fatto qualcosa di positivo ed è venuto incontro alle richieste legittime degli operatori del settore” (Lega), “Il Ministro ha promosso l’adozione del decreto-legge in esame perché, entrato al Ministero, si è reso conto che alcuni passaggi erano sbagliati Dobbiamo infatti collegare tutte le questioni: se si fanno delle dichiarazioni annuali sull’IVA, ma fino al 30 giugno c’è uno metodo di fatturazione poi ce n’è un altro dal 1° luglio in poi, un po’ di caos si crea. Quindi, posticipare l’obbligo al 1° gennaio 2019 è fondamentale per avere dei dati coerenti per fare un’analisi e per comunicare i dati” (M5S). La posizione contraria espressa nella dichiarazione di voto si impernia sul sospetto di un affievolimento della lotta contro l’evasione fiscale e sulla diffusione di un tale percepimento: “qual è la peggiore condotta della cittadinanza che si può indurre con provvedimenti tipo quello all’esame? Che lo spostamento dell’obbligo di fatturazione elettronica di sei mesi può avere la sembianza di una certa speciale e determinata natura, cioè quella della civetta o del cuculo; non è tanto problematico quello di cui stiamo discutendo adesso, ma quello che si può introdurre dopo, con una certa determinata proposta di assetto normativo, se si sposta in avanti l’obbligo di fatturazione su passaggi importanti riguardanti acquisti di beni e servizi” (PD). Le astensioni sono motivate nelle dichiarazioni di voto sia in ordine alle differenti forme di obbligo che permangono tra categorie o prestazioni a seguito delle indicazioni date dall’Agenzia delle Entrate o rispetto in generale alle difficoltà insorgenti dalla generalizzata introduzione della fattura elettronica, al di là della specifica questione della distribuzione carburante: “rilevo che l’inizio degli adempimenti dal 1° luglio sia stato per l’amministrazione finanziaria un azzardo non ben calcolato, perché, pur avendo emanato numerose circolari (come sempre di difficile interpretazione), ne ha adottata una di grande importanza in data 2 luglio (la n. 13/E del 2018) che contiene importanti indicazioni dopo l’entrata in vigore del provvedimento…. Dal 1° luglio ci saranno figli e figliastri… pur ritenendo in via generale opportuno e necessario per tutte le parti (utilizzatori, esercenti e la stessa amministrazione finanziaria) un ulteriore lasso di tempo per tale tipo di fatture elettroniche, non possiamo concordare pienamente sul provvedimento” (Forza Italia), “…c’è il business intorno alla fattura elettronica Noi vogliamo che l’approccio cambi. Vogliamo che dei problemi dei cittadini, dei problemi delle imprese, dei problemi degli anziani venga tenuto conto” (Fratelli d’Italia).

Respinti gli emendamenti proposti precedentemente in sede di Commissione – che spaziavano fino alla reintroduzione dell’accisa “mobile” per compensare gli aumenti del gettito IVA derivanti dall’aumento del prezzo del greggio – e poi in sede di assemblea – relativi al doppio regime carta carburante o fattura elettronica o alla disattivazione delle sanzioni – il testo approvato rimane quello già originariamente pubblicato sulla G.U. n. 148 del 28 giugno 2018. Per chi voglia approfondire, i resoconti stenografici del dibattito in aula nelle sedute 22 e 23 del Senato sono consultabili e scaricabili cliccando col mouse sui seguenti titoli:

Resoconto stenografico Senato seduta assemblea 17.07.2018

Resoconto stenografico Senato seduta assemblea 18.07.2018

Ora il provvedimento passa al vaglio della Camera dei Deputati.

Nota informativa
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