MONETICA: SOLUZIONI INTELLIGENTI PER ATTENUARE IL COSTO

Sul fronte delle misure che contemperino la diffusione della moneta elettronica [l’uso delle carte di credito/debito] con la sostenibilità dei connessi costi [le commissioni], prosegue il lavoro di FAIB, FEGICA e FIGISC, in stretta sinergia sia con UNIONE PETROLIFERA ed ASSOPETROLI che con il Viceministro dell’economia e finanze, Luigi CASERO.

La ricerca di soluzioni «intelligenti» che sollevino il gestore – che é il terminale finale di approvvigionamento di un bene ad elevatissimi carichi fiscali – sia dai costi che pertengono alla negoziazione elettronica di una larga parte del prezzo sotto forma di imposte, sia dalla sovraesposizione alla criminalità derivante da una eccessiva concentrazione di contante nel punto vendita, passa attraverso misure che non solo si limitino a risolvere il nodo dei costi specifici, ma anche che possano contribuire efficacemente al contrasto, da un lato, dell’illegalità specificamente legata al settore, dall’altro, in generale dell’evasione fiscale, nonché della criminalità «predatoria».

In questa direzione, la tracciabilità delle transazioni anche sul versante finale del «pieno» può portare sia all’emersione di fenomeni di illegalità a monte, sia al contrasto agli abusi della deducibilità di costi a valle.

Un equilibrato calcolo tra la stima del recupero di imposte che si determinerebbe per l’Erario e quella degli oneri di copertura dei costi del sistema bancario da destinarsi al riconoscimento di un meccanismo di credito fiscale al gestore, può fornire una valida soluzione al problema ed un incentivo alla diffusione dei volumi transati tramite carte, fino a puntare ad una specie di opzione «zero contante», o quasi, per il settore della distribuzione carburante.

Se ne fa interprete una position paper di UNIONE PETROLIFERA, già presentata a metà settembre 2017, il cui testo é consultabile e scaricabile cliccando col mouse sul seguente titolo:

Position Paper su pagamento elettronico

Presso la rete carburanti – sostiene lo studio – viene speso il 6 % circa di tutti i contanti spesi nel Paese [dato 2016]: circa 23 miliardi di euro, ossia il 60 %, sui totali 38 [di cui quasi 25,5 di imposte] spesi per acquistare 28 miliardi di litri di carburanti. La diffusione del pagamento tramite card é pari, quindi, al 40 % del totale della spesa.

Tuttavia l’onerosità dei costi di commissione per l’esercente [gestore] non é sostenibile – come sempre lamentato dalle Organizzazioni di categoria -, in quanto rappresenta valori – prossimi e superiori ai 10 cent/litro – che sottraggono il 30 % e più del margine per unità di prodotto venduto, peraltro a fronte del fatto che i due terzi di tale costo sono dovuti alla fiscalità gravante sul bene.

Ma per riconoscere un credito fiscale al gestore bisogna calcolarne i fabbisogni in termini di risorse: valutando l’incidenza media del costo di commissione nello 0,6 % e l’incidenza media delle accise, la sua copertura – su un livello di transazioni tramite card del 50 % del totale degli acquisti [cioè già superiore rispetto all’attuale 40 %] – si aggira sui 50 milioni di euro per esercizio, elevabili a 100 nel caso di opzione «contanti zero».

Sull’altro piatto della bilancia, come in parte già evidenziato, va messa la riduzione delle spese per la gestione del contante, e, assai più rilevante, un efficace deterrente contro il riciclaggio, ma anche contro la microevasione fiscale o l’uso indebito della deducibilità dei costi, ma anche contro la criminalità di furto e rapina contro persone ed attrezzature, e, nel contesto specifico del settore, un ulteriore tassello alla messa in sicurezza del sistema ed alla tracciabilità di un bene ad alto tasso di imponibilità fiscale.

Sul progetto le sigle sindacali sono impegnate direttamente: ciò spiega anche perché le medesime, rispetto alle disposizioni normative sulla obbligatorietà dell’accettazione dei pagamenti con carta [e del relativo regime sanzionatorio], abbiano ritenuto assai più importante, piuttosto che una mera esenzione, privilegiare un ragionamento più complesso che potesse coniugare il fattivo contributo della categoria alla lotta contro l’illegalità con una soluzione per la non penalizzazione e per la sostenibilità dei costi della diffusione della moneta elettronica.

Un progetto, però, che deve trovare concreta attuazione, ed idonea verifica delle intenzioni del Governo e del Legislatore, mediante l’inserimento delle correlate misure nel disegno di legge sul bilancio dello Stato attualmente in discussione.

Nota informativa
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