I 27 [FU 21] MILIARDI DI MAGGIORI ACCISE ED IVA

Tornano di attualità gli aumenti delle accise sui carburanti – su cui si veda anche il primo articolo di questo numero di Figisc Anisa News con il comunicato unitario delle Organizzazioni dei gestori – per le ennesime vicende dell’eterno contenzioso con l’Unione Europea sui conti pubblici italiani.

Per dare ragione dei numeri riferiti in quel comunicato stampa sulle maggiori imposte sui carburanti pagate da allora dagli italiani, ripubblichiamo integralmente, aggiornando ovviamente i numeri, un articolo da noi inserito quasi esattamente un anno fa su Figisc Anisa News N. 1 del 25 gennaio 2016, «I 21 miliardi di euro di Monti», che nel frattempo sono diventati quasi 27

<<Il 7 dicembre 2011 il Governo Monti, col suo «Salva Italia»  aumentò di botto le accise: +8,2 cent/litro per la benzina [+9,9 con l’IVA di allora al 21 %], +11,2 per il gasolio [+13,6 ivate] e + 2,2 [+2,7 ivate] per il GPL. Quegli aumenti davvero considerevoli sono rimasti da allora incorporati nelle attuali accise [nel tempo anche lievemente aumentate e poi anche diminuite di importi minimi], che oggi valgono 0,72840 euro/litro per la benzina, 0,61740 per il gasolio e 0,14727 per il GPL. E se consideriamo l’incidenza ponderale nazionale [calcolata sui consumi] delle addizionali regionali di accisa sulla benzina, su tale prodotto l’accisa sale a 0,73785 euro/litro.

Facendo una man di conti in base ai volumi di consumi rilevati dal Ministero da dicembre 2011 a dicembre 2016 [circa 63,029 miliardi di litri di benzina, 147,774 miliardi di litri di gasolio e 14,373 miliardi di litri di GPL], la stangata di Monti ha fatto pagare agli italiani in sessantuno mesi la bellezza di 26,831 miliardi di euro tra accise ed IVA [aumentata al 22 % dall’ottobre 2013] per effetto della manovra del «Salva Italia»: 6,294 miliardi di euro dalla benzina, 20,151 dal gasolio e 0,385 dal GPL.

Quella stangata – che in seguito lo stesso Monti definì  persino «rozza» – ha fatto balzare il prezzo dei carburanti in Italia ai primi posti, generando uno «stacco Italia delle imposte» che dura da anni: se nel 2011 la media del prezzo della benzina era più elevata della media comunitaria di +0,135 euro/litro e quella delle imposte di +0,092 [per il gasolio prezzo più alto di +0,110 euro/litro, imposte +0,073], nel 2012 lo stacco del prezzo sull’Europa era salito a +0,259 euro/litro e quello delle imposte a +0,241 per la benzina [gasolio: stacco del prezzo a +0,261 e delle imposte a +0,234], nel 2013 lo stacco del prezzo sull’Europa era pari a +0,256 euro/litro e quello delle imposte a +0,242 per la benzina [gasolio: stacco del prezzo a +0,250 e delle imposte a +0,239], nel 2014 lo stacco del prezzo sull’Europa era pari a +0,262 euro/litro e quello delle imposte a +0,248 per la benzina [gasolio: stacco del prezzo a +0,250 e delle imposte a +0,244], nel 2015 lo stacco del prezzo sull’Europa era pari a +0,231 euro/litro e quello delle imposte a +0,233 per la benzina [gasolio: stacco del prezzo a +0,212 e delle imposte a +0,224] e nel 2016, infine, lo stacco del prezzo sull’Europa era pari a +0,225 euro/litro e quello delle imposte a +0,228 per la benzina [gasolio: stacco del prezzo a +0,191 e delle imposte a +0,214]. Nel gennaio 2017 tali stacchi sono contabilizzati per la benzina sul prezzo a +0,236 euro/litro e per le imposte a +0,231 e per il gasolio, rispettivamente,a +0,191 e +0,211. >>

Per saperne di più si rimanda al «Monitoraggio stacco Italia – U.E.»  che FIGISC ANISA effettua mensilmente a partire dal gennaio 2011, da ultimo con la Newsletter Prezzi N. 023NP/2017 del 4 febbraio 2017, consultabile e scaricabile cliccando col mouse sul seguente titolo:

NEWSLETTER_PREZZI_023NP_2017_MONITORAGGIO_STACCO_ITALIA_UE_GENNAIO_2017

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