DICONO DI NOI (1) – L’OPINIONE DI STAFFETTA QUOTIDIANA
— 12 Marzo 2017Sulle iniziative assunte in questi giorni dalle Organizzazioni di categoria (dall’appena diffuso documento «programmatico» unitario all’incontro di giovedì scorso con Unione Petrolifera) registriamo di seguito come ne riferiscono e cosa ne pensano i media specializzati del settore, con notizie e commenti che, a loro volta, forniscono più di qualche spunto di riflessione.
Il fardello collettivo dei carburanti nel confronto tra gestori e UP sui contratti – 10 marzo 2017
<<Il confronto si era arenato da diversi mesi. La nuova tipologia contrattuale, il contratto di commissione, proposta dall’UNIONE PETROLIFERA alle associazioni dei gestori era sul tavolo da tempo. Giovedì il confronto è ripartito. I vertici delle associazioni si sono incontrati per far ripartire la macchina. I problemi sul tappeto restano tanti e le soluzioni tutt’altro che facili. Il rischio è di essere ancora una volta superati da una realtà le cui dinamiche sembrano andare avanti più o meno incontrollate.
Negli ultimi anni il settore ha subito un’accelerazione impressionante su diversi fronti. Tanto che da entrambi i lati del tavolo, pur essendoci molte delle persone che c’erano dieci anni fa, le esigenze sono radicalmente cambiate. Tanto da diventare irriconoscibili. O indecifrabili. Di società petrolifere verticalmente integrate che coprono l’intera filiera c’è ormai solo ENI. Le altre, tra chi perde i punti vendita e chi le raffinerie, si sono tutte più o meno «ritirate». Dall’altra parte il modello di gestione che sembra andare per la maggiore è quello del ghost «presidiato» da benzinai improvvisati e certo non inquadrati. Mentre nei rapporti con i retisti la diversificazione dei contratti sembra una realtà che è andata ben oltre il primo e per ora unico nuovo contratto tipizzato. E sono in molti a utilizzare le modalità più diverse.
Insomma, per sedersi al tavolo e avviare (e concludere, magari) un confronto costruttivo è prima necessario capire chi si è, chi si rappresenta. E quindi quali sono le istanze irrinunciabili e quali quelle che, per un semplice confronto con la realtà, vanno accantonate.
A prescindere dalle analisi sul settore, sulla politica, sulla Strategia energetica nazionale, è dunque importante non dimenticare il lavoro che si è chiamati a fare. Curare le relazioni industriali, portare a casa risultati. E, perché no, far funzionare quei corpi intermedi che sono stati negli ultimi anni additati spesso come il male assoluto. Una condanna spesso giustificata proprio dal fatto che i tradizionali meccanismi di mediazione si erano inceppati, soprattutto perché incapaci di guardare la realtà per quello che era. Chi sta conducendo questa trattativa ha quindi sulla spalle anche una piccola parte di questo fardello collettivo. Oltre ad avere la responsabilità di «governare» un settore strategico per la sicurezza degli approvvigionamenti.
Certo, chi deve esaminare al realtà deve fare i conti con la lente aberrante dell’illegalità. Una variabile impazzita che condiziona la percezione e perverte qualsiasi scelta. Offerte e transazioni sospette continuano più o meno come prima. Magari con l’interposizione di società «schermo» affidabili tra il fornitore «primario» e il distributore finale. Questo mantiene in vita impianti altrimenti destinati alla chiusura, colpisce gli operatori che lavorano seguendo le regole, falsa i prezzi. L’indagine della Procura di Venezia ha prodotto qualche risultato nel Nordest ma il resto del territorio continua a essere abbandonato a se stesso. La soluzione ancora non c’è. Infine, la prossima settimana riprende il cammino del ddl Concorrenza. Dentro (c’è da ricordarlo, visto che è passato tanto tempo dall’ultima volta) c’è anche la razionalizzazione della rete carburanti. Un provvedimento che, se mai andrà in porto, rischia di nascere già vecchio.
Nel lungo documento unitario delle presidenze/segreterie dei sindacati dei gestori diffuso nella serata di giovedì, a valle dell’incontro con UP, si parla un po’ di tutto. La novità più importante è forse nell’ultima pagina: tra le linee guida nel breve termine c’è «la definizione di nuovi istituti contrattuali, di fatto una loro liberazione» per svecchiare una «filiera rigida».
Il prossimo appuntamento tra UP e gestori è il 16 marzo. Per tutto il settore c’è da augurarsi che un punto di incontro si trovi.>>