CARBURANTI FVG, ASSOPETROLI E FIGISC DIFENDONO GLI SCONTI

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ASSOPETROLI e FIGISC – così riferisce nel numero odierno QUOTIDIANO ENERGIA, come di seguito [per g.c.] pubblichiamo – si schierano al fianco degli “sconti carburanti” friulani (di recente prorogati fino a fine anno), finiti nel mirino dei ricercatori del Centro Studi Impresa Lavoro, che in un intervento pubblicato nei giorni scorsi sul “Messaggero Veneto” [testata giornalistica locale, N.d.R.] parlavano di “risorse che finiscono nelle tasche dei distributori interessati“, auspicando un diverso impiego dei fondi, a partire dal finanziamento delle colonnine per la ricarica elettrica.

Il Centro Studi Impresa Lavoro, attaccano ASSOPETROLI e FIGISC, “rappresenta un quadro non aderente alla realtà“, in quanto “i 42,5 milioni di euro di risorse regionali non finiscono nelle tasche dei 500 distributori interessati, ma interamente in quelle dei giuliani e friulani nella misura da 100 a 300 euro anno circa per famiglia“.

L’agevolazione”, spiegano l’associazione e la federazione, consente di “evitare il turismo ‘del pieno’ in Slovenia ed Austria ed assicura alle casse regionali, per effetto dei consumi trattenuti in Regione Fvg, la copertura” dei costi. Pertanto, “omettere” che il contributo “si autofinanzia ha portato a formulare una proposta irrealizzabile, in quanto priva di copertura“.

Due, rimarcano ASSOPETROLI e FIGISC, le “certezze” a cui porterebbe la soppressione dell’agevolazione: “la prima che il Friuli si terrà l’inquinamento atmosferico, peraltro aumentato per le maggiori percorrenze necessarie a raggiungere i distributori oltreconfine, e la seconda che accise ed Iva su quei rifornimenti saranno riscosse in toto da Slovenia ed Austria“. Non solo, perché si è evidenziato anche che “l’agevolazione regionale garantisce il posto di lavoro ad una significativa parte delle circa mille persone che operano nel comparto della distribuzione stradale di carburanti” e che “la previsione di dirottare risorse verso l’elettrico (…) ignora completamente la complessità della transizione energetica low carbon”.

Citato, al riguardo, lo studio sui trasporti pubblicato nelle scorse settimane da FuelsEurope, secondo cui al 2020 la maggior parte delle emissioni primarie di particolato dal trasporto stradale proverranno dalle gomme, dai freni e dall’abrasione dell’asfalto e saranno quindi indipendenti dalla propulsione dei veicoli.

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