FIGISC SU RISTRUTTURAZIONE: NON SERVANO ALTRI 40 ANNI !
— 18 Maggio 2015«Quelli proposti sono punti buoni e – dopo aver fatto alcune verifiche tecniche -, li potremmo inserire già nel disegno di legge Concorrenza».
Questo il commento del Sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico, Sen. Simona VICARI, alla riunione tenutasi mercoledì scorso, 13 maggio, sulla proposta di razionalizzazione della rete distributiva dei carburanti unitariamente predisposta da FAIB, FEGICA, FIGISC ed UNIONE PETROLIFERA, ASSOPETROLI, CONSORZIO GRANDI RETI, riunione cui hanno presenziato, oltre al Sottosegretario, i Direttori Generali, Gianfrancesco VECCHIO e Gilberto DIALUCE, ed a cui sono stati invitati, oltre ovviamente ai sottoscrittori della proposta, altresì ANCI e Coordinamento Regioni sul fronte istituzione e, tra altri operatori del mercato, ANCC COOP, ANCD CONAD, ASSOINDIPENDENTI, nonché la filiera degli eco-prodotti, rappresentata da ASSOGASMETANO, FEDERMETANO e ASSOGASLIQUIDI.
Così commenta i risultati del tavolo Maurizio MICHELI, Presidente Nazionale della FIGISC:
«Va anzitutto dato atto al Ministero di avere dimostrato la massima collaborazione e disponibilità, anche rispetto ai punti di criticità pur presenti nel documento, e di aver preso atto comunque della grande novità di una proposta unitaria, frutto di un lavoro complesso che ha dovuto garantire una sintesi ed un equilibrio delle posizioni della stragrande maggioranza del settore. La stessa Sen. VICARI ha riconosciuto tale aspetto di eccezionalità che in ogni caso si sposa perfettamente con i contenuti positivi della proposta.
Occorre ben tenere a mente che sulla tematica della razionalizzazione della rete, dopo quarant’anni di posizioni divergenti, di interventi dirigistici ed anche destrutturanti [tra cui alcune “liberalizzazioni” forzose sull’onda di tematiche estranee al vero nodo del problema], si registra una unità di intenti che è, oltretutto, ampiamente dovuta alla necessità di non lasciare ulteriormente decantare una situazione cui va messo mano immediatamente, pena l’essere ormai fuori tempo massimo, e che in assenza di un indirizzo chiaro sommerebbe le difficoltà del mercato (una ristrutturazione fatta dai prezzi), il gap degli interventi mai effettuati nonostante le regole ci siano da tempo (la permanenza degli incompatibili), con un progressivo ed irreversibile deterioramento della qualità della rete e dei servizi. Più che valide ragioni per andare avanti, evitando di dover ricominciare da capo un processo sul quale non si possono certo attendere decenni e nemmeno anni per arrivare ad una nuova sintesi su scenari che sarebbero drasticamente mutati e definitivamente compromessi».
E sui lavori del tavolo «Una riunione interessante, per quanto affollata» riporta STAFFETTA «in cui si è entrati nel merito delle questioni e al termine della quale, poco dopo le 19, il ministero dello Sviluppo economico ha “assunto” la proposta unitaria come base, impegnandosi a coinvolgere il ministero dell’Ambiente sulla delicata questione della “moratoria” sulle bonifiche e ad esaminare i profili potenzialmente problematici dal punto di vista Antitrust. Il tutto per arrivare a un testo “limato” da presentare in Parlamento come emendamento al ddl Concorrenza».
Al tavolo – al netto delle posizioni già espresse in precedenza, ad esempio da Assoindipendenti – una più che netta opposizione alla proposta è stata espressa, come del resto era nelle previsioni, dai rappresentanti della Grande distribuzione cooperativa, e, sul fronte istituzionale, le Regioni chiedono in soldoni di non essere «bypassate» sulla competenza in materia di incompatibilità territoriali ed ambientali.
Il Direttore Gianfrancesco Vecchio ha fornito un importante contributo sulla specifica questione delle norme urbanistiche per l’apertura degli impianti – che prevede l’abrogazione della deroga ai Piani Regolatori per la localizzazione degli impianti che venne introdotta dal decreto legislativo 32/1998 -, sottolineando che la formulazione introdotta non dovrebbe prestarsi a rilievi sotto il profilo anticoncorrenziale.
Sulla complessa questione della moratoria allo smantellamento degli impianti dismessi – mancava tuttavia il rappresentante del Ministero dell’Ambiente -, il Ministero evidenziato la necessità di eliminare le fonti di rischio di inquinamento, dovendosi provvedere anzitutto allo svuotamento delle cisterne degli impianti in dismissione, e sul punto specifico, come previsto dalla proposta unitaria, UNIONE PETROLIFERA, ASSOPETROLI e GESTORI hanno messo a disposizione del Ministero dello sviluppo economico ogni utile «assistenza tecnica» per sostenere il provvedimento presso le istanze del Ministero dell’Ambiente.
Da parte di ASSOPETROLI si è sostenuto che ora si tratta di adottare il testo condiviso in sostituzione di quello adottato dal Consiglio dei Ministri del Governo Letta ancora nel dicembre 2013 e poi mai approdato al Parlamento, in considerazione che «La proposta – che è una grande prova di maturità che i principali attori della filiera hanno saputo concretizzare in un contributo importante per il settore, privilegiando, forse per la prima volta, gli interessi dell’intero sistema rispetto a quelli della singola categoria – non può certamente essere snaturata o acquisita parzialmente, visti i delicati equilibri e le reciproche rinunce che l’hanno resa possibile, e deve opportunamente costituire la base per accogliere gli interventi necessari ad allargare il consenso anche a quelle parti che oggi hanno manifestato qualche perplessità, in primis le Regioni, oltre ai necessari interventi ed alle opportune verifiche volte ad armonizzarne i contenuti con la disciplina ambientale e della concorrenza».