INTERROGAZIONE DI LUCA SQUERI SU SANZIONI MONETICA

In data 18 ottobre 2017, l’On.le Luca SQUERI – Vicepresidente Nazionale di FIGISC CONFCOMMERCIO, in occasione del question time alla Camera dei Deputati, presente in aula il Ministro dello sviluppo economico, Carlo CALENDA, ha esposto la seguente interrogazione a risposta diretta:

“Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-03314

presentato da SQUERI Luca

testo presentato Martedì 17 ottobre 2017

modificato Mercoledì 18 ottobre 2017, seduta n. 873

SQUERI, BALDELLI. – Al Ministro dello sviluppo economico . – Per sapere – premesso che:

gli organi di informazione hanno in questi giorni riportato la notizia secondo la quale sarebbe intenzione del Governo inserire nella manovra di bilancio la sanzione per chi non accetterà pagamenti tramite carte di debito e di credito, anche di piccolo importo;

questa misura, laddove confermata, avrebbe un impatto fortemente negativo su tutti gli operatori economici che vedrebbero i loro profitti, soprattutto per i consumi di piccola entità, assorbiti in parte rilevante dagli oneri per i costi bancari;

ciò rischia di vanificare i primi segnali di ripresa e di incidere su prezzi e consumi al dettaglio;

di fatto nel nostro Paese si sono fatti rilevanti progressi in termini di diffusione della moneta elettronica: il numero dei pos installati pari a 2,2 milioni è oggi superiore a quello dei pos installati in Francia (1,5 milioni) e in Germania (1,2 milioni) e anche il numero delle transazioni effettuate con carte di pagamento (di credito e di debito e prepagate) è cresciuto in misura molto significativa, passando da 1,7 miliardi di operazioni nel 2011 a oltre 3 miliardi di operazioni nel 2013;

la recente riduzione delle commissioni interbancarie, per effetto della normativa comunitaria, non si è ancora tradotta in una contestuale, effettiva riduzione delle commissioni pagate dalle imprese di piccole dimensioni e dotate di scarso potere contrattuale nei confronti del sistema bancario –:

se il Governo non ritenga opportuno, prima di introdurre vincoli e sanzioni per i soggetti che non accettano pagamenti con carte di debito o di credito, procedere con misure che favoriscano l’effettivo abbassamento dei relativi costi bancari e commissioni pagati dalle imprese, in modo che la gestione del pos non rappresenti un ulteriore onere gravante sugli operatori, in particolare di piccole dimensioni.”

Video disponibile al seguente indirizzo:

www.youtube.com/watch?v=7NbN4GOq9wQ

RISPOSTA DEL MINISTRO CALENDA

Interrogazione On. Luca Squeri (FI-PdL)

“In merito al quesito presentato circa l’introduzione di sanzioni per gli esercenti che non accettano pagamenti anche di piccolo importo tramite carte di debito e di credito, faccio presente che dai dati di Banca d’Italia emerge che nel nostro Paese l’utilizzo delle carte di pagamento ha registrato una forte crescita negli ultimi anni. Tra il 2011 e il 2016 il numero totale di carte di debito o di credito e carte prepagate è passato da 67 a 95 milioni, il numero di apparecchiature POS da 1,4 a 2,2 milioni e il numero di transazioni da 1,7 a 3 miliardi. Sulla base delle evidenze empiriche risulta, dunque, che negli ultimi anni la crescita dei volumi di operazioni con carte in Italia è in linea con gli obiettivi perseguiti dai più recenti provvedimenti normativi, volti ad accrescere l’uso di strumenti di pagamento elettronici.

Con riferimento all’esigenza manifestata dall’interrogante circa la necessità di ridurre le commissioni applicate, si ricorda che il tema è stato già affrontato dal Consiglio dei Ministri in sede di approvazione preliminare dello schema di decreto legislativo finalizzato sia al recepimento della “direttiva PSD2” sia all’adeguamento delle disposizioni interne al regolamento UE n. 751/2015. Quest’ultimo prevede che le commissioni interbancarie per le operazioni tramite carta di debito a uso dei consumatori non potranno essere superiori allo 0,2 del valore dell’operazione, mentre quelle effettuate tramite carta di credito allo 0,3. Faccio inoltre presente che tali commissioni sono correlate al numero di operazioni effettuate e, dunque, potrebbero ridursi a fronte di una maggiore diffusione di questi strumenti di pagamento, giustificando dunque ogni iniziativa, anche di tipo sanzionatorio, per la diffusione dei citati strumenti ancora parzialmente usati in Italia rispetto alla media nell’area euro, pari a 95 verso 220 operazioni.”

Al Ministro CALENDA ha controreplicato SQUERI nei seguenti termini:

“Prendo atto che il Ministro indirettamente concorda con me, perché ha fatto una fotografia positiva della diffusione dei POS e, nonostante ciò, ecco che arriva la sanzione. Per cui, la definiamo perciò inutilmente punitiva.

Io aggiungo che, mentre in Italia ci sono 2 milioni 200 mila POS, in Francia ce n’è un milione e mezzo e in Germania un milione e 200 mila. Negli ultimi cinque anni ogni giorno – ripeto: ogni giorno – 400 nuovi POS sono attivati, per cui davvero le sanzioni che vengono considerate le riteniamo – lo ribadisco – punizioni inutili.

Detto questo, prendendo atto che il Governo sta dando la dovuta attenzione al tema anche rispetto ad alcune categorie particolari – mi riferisco ai tabaccai e ai benzinai e alla loro funzione esattoriale, su cui davvero bisogna intervenire affinché non paghino commissioni sulle tasse che riscuotono per conto dello Stato -, mi ritengo soddisfatto nella misura in cui quello che è stato detto si traduca in fatti.

Soprattutto quando si parla delle commissioni, che sono ridotte allo 0,2 e allo 0,3, si parla delle commissioni interbancarie, che al momento sono operative per le banche, ma non vediamo ancora nessun effetto positivo per gli operatori, soprattutto per i piccoli operatori. Per cui, davvero, se il Governo agirà fortemente e in maniera incisiva affinché gli operatori traggano beneficio da questa novità, ci riterremo soddisfatti.”

Nota informativa
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