Interrogato in aula su quali provvedimenti il Governo intenda assumere nei confronti dei rapporti commerciali e contrattuali della categoria dei…
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FRONTE ILLEGALITÀ: L’ANOMALO CASO DI ENI— 28 Novembre 2017Lo riproponiamo, come lo riportavano i media mercoledì della settimana scorsa. «Secondo gli inquirenti sarebbero stati sottratti al Fisco 10 milioni sui prodotti petroliferi. L’azienda: “Estranei a condotte illecite“. Eni: estranei, siamo parte offesa. Chiesta possibilità di utilizzare comunque i misuratori per non bloccare tutto Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica capitolina, stanno procedendo al sequestro preventivo dei sistemi di misurazione di prodotti petroliferi installati presso numerosi depositi e raffinerie di Eni, situati in 13 Regioni, in esecuzione di un decreto emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma. Il provvedimento di sequestro, spiega la Guardia di Finanza in una nota, è finalizzato a impedire l’uso di sistemi di misurazione alterati o alterabili, inidonei a garantire la necessaria affidabilità ai fini fiscali. Sono 18 le persone a vario titolo indagate – direttori, responsabili operativi e dipendenti di depositi e raffinerie, nonché funzionari di uffici metrici – cui sono state contestate violazioni del testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi (sottrazione di prodotto al pagamento dell’imposta, alterazione di misuratori e sigilli) e del codice penale (uso di strumenti di misura alterati, predisposizione di falsi verbali e attestazioni, abuso d’ufficio). “Le indagini del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma – spiega la Guardia di Finanza – che hanno valorizzato anche le parallele e convergenti attività investigative affidate dalle Procure di Prato e Frosinone ai Reparti del Corpo di Firenze e Frosinone, hanno riguardato condotte illecite commesse, in particolare, nella delicata fase dell’estrazione dai depositi fiscali di Gpl, gasolio e benzina, momento in cui sorge il debito d’imposta“. “Attraverso l’esame della documentazione e dei supporti informatici acquisiti in sede di perquisizione, i controlli su strada della movimentazione dei carburanti e le consulenze tecniche disposte dall’Autorità Giudiziaria – proseguono i finanzieri – è stata accertata la sottrazione al pagamento delle accise gravanti su quasi 40 milioni di litri di prodotti, con conseguente evasione di circa 10 milioni di euro di tributi“. Gli investigatori hanno scoperto che “la frode veniva realizzata mediante la manomissione degli strumenti di misurazione (‘testate’) e dei sigilli apposti sugli stessi dall’Amministrazione finanziaria a tutela della loro immodificabilità, l’arbitraria modifica delle variabili di volume, temperatura e densità dei carburanti e l’alterazione informatica delle ‘testate’, anche ‘da remoto’ – si legge nella nota della Gdf – Ciò ha comportato la commercializzazione di quantitativi di carburanti superiori a quelli realmente estratti dai depositi e risultanti dalla documentazione contabile, con la conseguente immissione in consumo di prodotti in evasione d’imposta“. Eni: “Estranei a condotte illeciti, azienda è parte lesa“. Eni informa che il gip del tribunale di Roma ha disposto il sequestro preventivo dei misuratori di prodotti petroliferi situati presso le raffinerie e depositi della società in Italia. Tale provvedimento si inserisce in attività di indagine che erano state avviate dalle procure di Frosinone e di Prato nel 2010 e dalla procura di Roma nel 2014, di cui la società aveva già dato notizia. I procedimenti sono poi stati riuniti di fronte alla procura di Roma. “Eni – si legge in una nota – ha costantemente fornito all’autorità giudiziaria la massima collaborazione, con l’intento di chiarire le proprie ragioni a sostegno della correttezza del proprio operato e dell’estraneità alle presunte condotte illecite. Nell’ambito di questa vicenda, Eni si ritiene parte offesa. La società, anche in considerazione delle conseguenze che deriverebbero, come effetto del provvedimento, dal fermo totale delle attività di raffinazione e rifornimento di carburanti, richiederà la possibilità di utilizzo dei misuratori al fine di consentire il proseguimento di tali attività e di ridurre per quanto possibile al minimo l’impatto verso i clienti, le società e i servizi”.» Fin qui la notizia. Sulla quale – allarmi e disagi, poi rientrati, a parte – la stampa di settore specializzata si é posta qualche interrogativo. Fra tutti STAFFETTA [«Vicenda ENI, troppi lati oscuri»] che mette il dito su alcuni punti, come, ad esempio, 1) «il fatto che il sequestro arrivi a scoppio ritardato. La prima notizia dell’avvio dell’indagine risale infatti al 18 giugno del 2014, cioè a più di tre anni fa»; 2) «Eni, dichiarandosi parte offesa, ammette che il reato c’è stato e che qualcuno al suo interno lo ha commesso. Escludendo tra l’altro a priori che la vicenda possa essere collegata alla vexata questio che ruota intorno al ben noto fenomeno dei cali e delle temperature, sulla quale da anni si confrontano raffinerie e rivenditori: che invece sarebbe stato un modo, niente affatto improponibile, per sfilarsi dalle accuse. Ma evidentemente non c’erano le basi per farlo. Aderendo invece in pieno alla tesi della manomissione dei misuratori. Che però, essendo passati quattro anni non spiega, a prescindere dai mancati controlli della stessa Guardia di Finanza presente negli impianti incriminati, perché solo ora sia arrivato il decreto di sequestro e non nel 2014 e perché nel frattempo la loro corretta funzionalità non sia stata ripristinata a cura dell’Eni: evitando gli inconvenienti in corso»; 3) «non torna che in tutto questo periodo non ci sia stata nessuna presa di posizione sulla vicenda da parte dell’Agenzia delle Dogane, istituzionalmente preposta a chiarire la genesi e gli effetti dei comportamenti oggetto dell’indagine giudiziaria, e che sia il ministero dell’Economia e delle Finanze sia il ministero dello Sviluppo Economico non sembrano essersi preoccupati delle conseguenze di quello che stava bollendo in pentola da quattro anni e che stava coinvolgendo l’azienda leader del mercato»; Sarà anche che questa vicenda, come conclude STAFFETTA «non sembra aver niente a che fare con il “dirty oil” e i fenomeni di illegalità che sono dilagati in questi anni nel mercato dei prodotti petroliferi» e, quindi, «a maggior ragione se ne sarebbe fatto volentieri a meno», tuttavia un altro piccolo appunto magari non é improprio. Verso la fine del 2016, l’industria petrolifera italiana, stigmatizzando l’involuzione qualitativa e di efficienza della rete e l’illegalità strisciante, puntava il dito dritto su quel mondo caratterizzato dal «proliferare di una terza categoria di punti vendita: quelli a basso erogato (che magari in precedenza erano convenzionati con le compagnie petrolifere)» alla cui chiusura o cancellazione «dovrebbe essere il mercato a portare, ma ciò non avviene anche per la diffusa illegalità che caratterizza il comparto«. Sembrando, in sostanza, dire che non vi fosse «legalità», che non vi fosse salvazione, se non all’interno del proprio sistema di mercato e relazioni, e che la illegalità fosse da ricercare solamente «all’esterno» di tale sistema, magari sospettabile anche per il solo fatto di esserne «fuori»… Perciò si tratta di un caso decisamente «anomalo». A meno che gli inquirenti ed i magistrati non siano incorsi in una suggestione, prima o poi qualcuno magari chiarirà come si possa definire una cosa che sembra tanto un’altra, ma che, per definizione, «non può stare» in quegli ambienti, ma solo in quegli altri…. |
MODELLO GROSSISTA ESSO: SCIOPERO DEI GESTORI IL 6 DICEMBRE— 28 Novembre 2017Nell’ambito delle iniziative legali e di mobilitazione già annunciate [si veda anche Figisc Anisa News N. 23 del 15.11.2017] le tre Organizzazioni di categoria hanno proclamato uno sciopero degli impianti a marchio ESSO rilevati da società del modello grossista per il giorno 6 dicembre in plurime regioni italiane. COMUNICATO STAMPA DEL 23 NOVEMBRE 2017 IMPIANTI A MARCHIO ESSO: CONFERMATO LO SCIOPERO DEL 6 DICEMBRE DEGLI IMPIANTI IN TOSCANA, MARCHE, ABRUZZO, TRENTINO ALTO ADIGE, E LAZIO E PRESIDIO SOTTO IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO. IL RISPETTO DELLE LEGGI E DEGLI ACCORDI NON É NEGOZIABILE Le Organizzazioni di categoria dei Gestori – FAIB Confesercenti, FEGICA Cisl e FIGISC Confcommercio – confermano lo sciopero già annunciato che coinvolge, dalle ore 19,30 del 5 DICEMBRE, alle ore 7,00 del giorno 7 DICEMBRE, i punti vendita di Petrolifera Adriatica, Retitalia e Amegas a marchio Esso posti in Toscana, Marche, Abruzzo, Trentino Alto Adige e Lazio. Questa la decisione assunta dai comitati di colore delle Associazioni in risposta all’esito delle vertenze promosse nei confronti delle società subentranti alla Esso, emesse con la recente Ordinanza di prima istanza fuori dal merito dei contenuti argomentativi e della Legislazione Speciale vigente, che lascia i gestori in balia degli abusi e dei soprusi di operatori indipendenti che unilateralmente e impunemente decidono di negare la validità di accordi sottoscritti ai sensi della legislazione speciale vigente. La politica aziendale attuata dai subentranti ad Esso conferma l’impostazione prevaricante e aggressiva con la quale si pongono nei confronti dei singoli Gestori, stravolgendo gli accordi economici tuttora vigenti e procedendo con la prassi illegale del one to one, imposta con pressioni indebite e malcelate minacce, appropriandosi delle risorse dei gestori e della loro autonomia in palese violazione delle leggi. Condizioni insostenibili (pregiudizi economici, danni operativi, precarietà del rapporto contrattuale, condizioni economiche sotto la sostenibilità, perdita irreversibile delle garanzie legali) che i Gestori respingono promuovendo da una parte una doppia protesta: chiusura degli impianti e presidio sotto il Ministero dello Sviluppo economico il prossimo 6 Dicembre per denunciare la violazione sistematica delle norme speciali di settore e sollecitare il MiSE finalmente ad intervenire e far sentire la voce dello Stato che difende le sue leggi; e, dall’altra, promuovendo cause individuali, sospinti obtorto collo a moltiplicare nelle Aule di Giustizia una conflittualità che avrebbe potuto essere risolta nel suo complesso. Il prossimo 6 dicembre dunque i gestori a marchio Esso protesteranno con la chiusura degli impianti e la mobilitazione sotto al Ministero perché la responsabilità politica del Ministero dello Sviluppo Economico sia ben chiara, per l’estremo ritardo con cui si sta muovendo concorrendo oggettivamente ad aggravare una situazione che rischia di produrre effetti su tutto il settore, testimoniato dalla fuga delle major e dalla crescente polverizzazione e destrutturazione del sistema petrolifero italiano, aggravato dall’imperversare di condizioni di manifesta illegalità e rispetto della normativa vigente.
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MONETICA: SOLUZIONI INTELLIGENTI PER ATTENUARE IL COSTO— 28 Novembre 2017Sul fronte delle misure che contemperino la diffusione della moneta elettronica [l’uso delle carte di credito/debito] con la sostenibilità dei connessi costi [le commissioni], prosegue il lavoro di FAIB, FEGICA e FIGISC, in stretta sinergia sia con UNIONE PETROLIFERA ed ASSOPETROLI che con il Viceministro dell’economia e finanze, Luigi CASERO. La ricerca di soluzioni «intelligenti» che sollevino il gestore – che é il terminale finale di approvvigionamento di un bene ad elevatissimi carichi fiscali – sia dai costi che pertengono alla negoziazione elettronica di una larga parte del prezzo sotto forma di imposte, sia dalla sovraesposizione alla criminalità derivante da una eccessiva concentrazione di contante nel punto vendita, passa attraverso misure che non solo si limitino a risolvere il nodo dei costi specifici, ma anche che possano contribuire efficacemente al contrasto, da un lato, dell’illegalità specificamente legata al settore, dall’altro, in generale dell’evasione fiscale, nonché della criminalità «predatoria». In questa direzione, la tracciabilità delle transazioni anche sul versante finale del «pieno» può portare sia all’emersione di fenomeni di illegalità a monte, sia al contrasto agli abusi della deducibilità di costi a valle. Un equilibrato calcolo tra la stima del recupero di imposte che si determinerebbe per l’Erario e quella degli oneri di copertura dei costi del sistema bancario da destinarsi al riconoscimento di un meccanismo di credito fiscale al gestore, può fornire una valida soluzione al problema ed un incentivo alla diffusione dei volumi transati tramite carte, fino a puntare ad una specie di opzione «zero contante», o quasi, per il settore della distribuzione carburante. Se ne fa interprete una position paper di UNIONE PETROLIFERA, già presentata a metà settembre 2017, il cui testo é consultabile e scaricabile cliccando col mouse sul seguente titolo: Position Paper su pagamento elettronico Presso la rete carburanti – sostiene lo studio – viene speso il 6 % circa di tutti i contanti spesi nel Paese [dato 2016]: circa 23 miliardi di euro, ossia il 60 %, sui totali 38 [di cui quasi 25,5 di imposte] spesi per acquistare 28 miliardi di litri di carburanti. La diffusione del pagamento tramite card é pari, quindi, al 40 % del totale della spesa. Tuttavia l’onerosità dei costi di commissione per l’esercente [gestore] non é sostenibile – come sempre lamentato dalle Organizzazioni di categoria -, in quanto rappresenta valori – prossimi e superiori ai 10 cent/litro – che sottraggono il 30 % e più del margine per unità di prodotto venduto, peraltro a fronte del fatto che i due terzi di tale costo sono dovuti alla fiscalità gravante sul bene. Ma per riconoscere un credito fiscale al gestore bisogna calcolarne i fabbisogni in termini di risorse: valutando l’incidenza media del costo di commissione nello 0,6 % e l’incidenza media delle accise, la sua copertura – su un livello di transazioni tramite card del 50 % del totale degli acquisti [cioè già superiore rispetto all’attuale 40 %] – si aggira sui 50 milioni di euro per esercizio, elevabili a 100 nel caso di opzione «contanti zero». Sull’altro piatto della bilancia, come in parte già evidenziato, va messa la riduzione delle spese per la gestione del contante, e, assai più rilevante, un efficace deterrente contro il riciclaggio, ma anche contro la microevasione fiscale o l’uso indebito della deducibilità dei costi, ma anche contro la criminalità di furto e rapina contro persone ed attrezzature, e, nel contesto specifico del settore, un ulteriore tassello alla messa in sicurezza del sistema ed alla tracciabilità di un bene ad alto tasso di imponibilità fiscale. Sul progetto le sigle sindacali sono impegnate direttamente: ciò spiega anche perché le medesime, rispetto alle disposizioni normative sulla obbligatorietà dell’accettazione dei pagamenti con carta [e del relativo regime sanzionatorio], abbiano ritenuto assai più importante, piuttosto che una mera esenzione, privilegiare un ragionamento più complesso che potesse coniugare il fattivo contributo della categoria alla lotta contro l’illegalità con una soluzione per la non penalizzazione e per la sostenibilità dei costi della diffusione della moneta elettronica. Un progetto, però, che deve trovare concreta attuazione, ed idonea verifica delle intenzioni del Governo e del Legislatore, mediante l’inserimento delle correlate misure nel disegno di legge sul bilancio dello Stato attualmente in discussione. |
ANISA: ASSEMBLEA APERTA E RINNOVO CARICHE IL 5 DICEMBRE— 28 Novembre 2017ANISA organizza nella giornata di martedì 5 dicembre p.v. due importanti appuntamenti: il primo aperto a tutta la categoria dei gestori autostradali per definire una linea politico-sindacale, il secondo, riservato agli associati, per gli adempimenti statutari inerenti al rinnovo delle cariche. Questo il testo delle due convocazioni, da tempo inoltrate ai destinatari: ASSEMBLEA APERTA Cari Colleghi, la situazione di estrema gravità in cui versa il comparto autostradale nella sua totalità necessita di una forte presa di posizione rispetto alle ragioni della crisi ed alle prospettive dei rapporti tra Gestori, Aziende e Sistema complessivo, con l’esigenza di definire una “linea politico-sindacale” che unifichi organicamente le questioni aperte su prospettive del settore, mercato dei prezzi, contratti, al di là delle singole situazioni e vertenze aperte con le singole Compagnie. Per queste ragioni, ANISA convoca una ASSEMBLEA GENERALE DEI GESTORI ADS per la giornata di martedì 5 dicembre 2017 alle ore 11:00 in MILANO, c/o sede CONFCOMMERCIO, Corso Venezia 47/49 con il seguente ordine del giorno: • Stato delle relazioni con le Compagnie Petrolifere • Stato delle relazioni con i Concessionari • Il futuro della rete • Le prospettive per i Gestori • Stato del contenzioso Gestori ENI su vertenza “4+4” • Il parere del Legale (*) (*) all’Assemblea presenzieranno anche i Legali dello Studio Di Dio di Bergamo L’Assemblea è aperta, indipendentemente dalla sigla di appartenenza, a tutti i Gestori AdS che desiderino intervenirvi. RINNOVO CARICHE Caro Associato, con la presente comunicazione è convocata la Assemblea elettiva di ANISA CONFCOMMERCIO per la giornata di martedì 5 dicembre 2017 in MILANO, c/o sede CONFCOMMERCIO, Corso Venezia 47/49 in prima convocazione alle ore 08:00 in seconda convocazione alle ore 13.30 (a conclusione dell’assemblea aperta indetta da ANISA per le ore 11:00) con il seguente ordine del giorno (adempimenti art. 14 Statuto): • elezione del Presidente Nazionale • elezione del Consiglio Direttivo • elezione dei Revisori dei Conti • elezione dei Probiviri. |
VENDITE PROGRESSIVE FINO A SETTEMBRE: R.O. -2,14, R.A. – 7,63 % SUL 2016— 28 Novembre 2017A differenza del dato sui consumi provvisori, pubblicati il 15 novembre dal MiSE per la mensilità di ottobre 2017 – di cui articolo in seguito su questo stesso numero -, il dato delle vendite di benzina, gasolio e gpl per il periodo progressivo gennaio-settembre – appena pubblicato [in data 27.11.2017] dal MiSE – segnala un dato totale di segno negativo sullo stesso periodo del 2016, con le sole eccezione dei prodotti [tutti] venduti in extrarete. Le osservazioni più significative del confronto gennaio-settembre 2017 contro gennaio-settembre 2016, sono le seguenti: a. le vendite totali dei tre prodotti, quale somma sia della rete che dell’extrarete, marca una flessione di -1,11 % [da 30,467 a 30,130 miliardi di litri complessivi]; b. calano di -2,55 % le vendite dei tre prodotti nella rete [da 18,342 miliardi di litri a 17,874], mentre aumentano di +1,08 % in extrarete [da 12,126 a 12,256 miliardi di litri]; c. le vendite in rete marcano una quota del 59,32 % sul totale, quelle in extrarete una quota de 40,68 [nel periodo gennaio-settembre 2016 le quote erano, rispettivamente, del 60,20 % e del 39,80 %]; d. distinguendo nella rete, la rete ordinaria marca un calo di -2,14 % [da 16,041 a 15,698 miliardi di litri], mentre il dato della rete autostradale é assai più severo, con un -7,63 % [da 1,200 a 1,108 miliardi di litri]; e. le vendite di benzina e gasolio su tutta la rete sono suddivise tra il 93,41 % della rete ordinaria ed il 6,59 % della rete autostradale [nello stesso periodo del 2016 le quote erano, rispettivamente, il 93,04 % ed il 6,96 %]; f. le vendite totali di benzina perdono un -3,84 % [da 7,620 miliardi di litri a 7,328], così articolato nei diversi segmenti e circuiti: rete ordinaria, -4,98 %, rete autostradale, -8,22 %, extrarete +0,01 %; quelle totali di gasolio perdono un -0,15 % [da 20,551 miliardi di litri a 20,520], così articolato nei diversi segmenti e circuiti: rete ordinaria, -0,66 %, rete autostradale, -7,49 %, extrarete +1,22 %; quelle totali di gpl perdono anch’esse un -0,58 % [da 2,296 a 2,282 miliardi di litri], così articolato tra i due circuiti: rete -2,99 %, extrarete +1,64 %; g. le vendite totali di benzina sono suddivise per il 71,19 % nella rete ordinaria, per il 3,00 % nella rete autostradale e per il 25,81 % in extrarete [nello stesso periodo del 2016 le quote erano, rispettivamente, del 72,04 %, del 3,14 % e del 24,82 %], le vendite totali di gasolio sono suddivise per il 51,08 % nella rete ordinaria, per il 4,33 % nella rete autostradale e per il 44,59 % in extrarete [nello stesso periodo del 2016 le quote erano, rispettivamente, del 51,34 %, del 4,67 % e del 43,99 %]; h. le vendite totali dei tre prodotti sono così ripartiti tra essi: gasolio 68,11 %, benzina 24,32 % e gpl 7,57 % [nello stesso periodo del 2016, la suddivisione era del 67,45 % per il gasolio, del 25,01 % per la benzina e del 7,75 % per il gpl]. Permane – anzi si aggrava di oltre un punto percentuale rispetto al primo semestre [quando il calo era pari al 6,52 % sul primo semestre 2016] -, nonostante i mesi estivi siano quelli di maggiore performance di vendite, il dato negativo delle vendite sommate di benzina e gasolio della rete autostradale, la cui perdita assoluta sullo stesso periodo del 2016 é di quasi 92 milioni di litri. VENDITE AUTOSTRADA LT/100 KM PERCORRENZE
VENDITE AUTOSTRADA LT/100 KM PERCORRENZE Ciò nonostante un incremento delle percorrenze [+2,1 % sui veicoli leggeri, +3,7 % sui veicoli pesanti e +2,4 % in totale] rispetto al 2016 per il periodo gennaio-agosto [il dato di settembre non é stato ancora pubblicato da AISCAT]. Nel periodo dei primi otto mesi del 2016, infatti, le percorrenze erano pari a 55.356 milioni di veicoli-chilometro, con vendite pari a 1.062,1 milioni di litri, contro i primi otto mesi del 2017 con 56.709 milioni di veicoli- chilometro e vendite per 984,7 milioni di litri. Un tanto significa che, se da gennaio ad agosto del 2016 erano stati venduti 1,92 litri [tra benzina e gasolio] ogni 100 chilometri-veicolo di percorrenza, da gennaio ad agosto 2017 ne sono stati venduti 1,74, con una flessione di -9,37 punti percentuali reali, un dato mitigato ad una effettiva perdita di -7,29 % negli otto mesi solo grazie all’incremento delle percorrenze (+2,4 %]. Considerando i volumi di vendita di benzina e gasolio, nonché le percorrenze veicoli-chilometro, per un periodo dal 1989 al 2015 [secondo i dati pubblicati da Unione Petrolifera nei numeri del petrolio Italia, Tavola 75, Traffico autostradale e vendite carburante] ed aggiungendovi i dati dell’anno intero 2016 e dei primi otto mesi del 2017, si verifica che la media di questi quasi trent’anni é di circa 4,99 litri di vendite di benzina e gasolio per ogni 100 chilometri di percorrenze: dal 1989 al 2017 questo indice é passato da 6,90 litri vendita/100 km percorrenze a 1,74, con una perdita di ben 75 punti percentuali, come da tabella e grafico precedenti. Riepilogando i dati per periodi precedenti: 1. l’anno intero 2016 contro il 2015 evidenziava un calo complessivo di vendite dei tre prodotti [somma rete ed extrarete] di -0,61 %, un calo di vendite dei tre prodotti in tutta la rete di -2,03 % [somma rete ordinaria ed autostradale], un aumento di vendite dei tre prodotti in extrarete di +1,59 %, un calo di vendite di benzina e gasolio in rete ordinaria di -1,75 % ed un calo di vendite di benzina e gasolio in rete autostradale di -5,94 % [Figisc Anisa Newsletter Vendite Consumi n. 061/2017 del 23.04.2017]; 2. il primo trimestre 2017 contro il primo trimestre 2016 evidenziava un aumento complessivo di vendite dei tre prodotti [somma rete ed extrarete] di +0,22 %, un calo di vendite dei tre prodotti in tutta la rete di -1,34 % [somma rete ordinaria ed autostradale], un aumento di vendite dei tre prodotti in extrarete di +2,56 %, un calo di vendite di benzina e gasolio in rete ordinaria di -0,80 % ed un calo di vendite di benzina e gasolio in rete autostradale di -8,14 % [Figisc Anisa Newsletter Vendite Consumi n. 089/2017 del 10.06.2017]; 3. il primo semestre 2017 contro il primo semestre 2016 evidenziava un calo complessivo di vendite dei tre prodotti [somma rete ed extrarete] di -0,27 %, un calo di vendite dei tre prodotti in tutta la rete di -1,52 % [somma rete ordinaria ed autostradale], un aumento di vendite dei tre prodotti in extrarete di +1,59 %, un calo di vendite di benzina e gasolio in rete ordinaria di -1,14 % ed un calo di vendite di benzina e gasolio in rete autostradale di -6,31 % [Figisc Anisa Newsletter Vendite Consumi n. 154/2017 del 11.10.2017].
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QUOTAZIONI E PREZZI IN AUMENTO NEGLI ULTIMI DUE MESI— 28 Novembre 2017Quotazioni e prezzi dei prodotti petroliferi, dopo essere rimasti grosso modo sugli attuali livelli dall’inizio dell’anno fino all’estate – periodo in cui sono generalmente ribassati -, hanno ripreso quota nell’ultimo bimestre. In un periodo di osservazione che va dal 23 settembre al 23 novembre, i fondamentali di mercato hanno avuto le seguenti variazioni significative: 1. il cambio tra euro e dollaro é rimasto abbastanza stabile passando da 1,1961 dollari per 1 euro di inizio periodo a 1,1848 a fine periodo [con una media di 1,1743]: la variazione é lievemente negativa e nell’ordine di solo un -0,94 %; 2. il greggio di riferimento é variato da 58,16 a 63,55 dollari/barile [con una media del periodo di 59,47], con una variazione assoluta di +5,39 dollari/barile ed una variazione percentuale di +9,27 %; riportata ad euro/barile, la variazione é di +5,01 euro/barile [da 48,62 a 53,64, con una media di 50,66] e del +10,31 %. 3. riguardo alla quotazione dei prodotti finiti sulla piazza del Mediterraneo, la benzina é variata da 0,441 euro/litro [importo con IVA] a 0,473, con una media del periodo di 0,456 ed una variazione di +0,032 euro/litro e del +7,23 %, mentre il gasolio é variato da 0,461 euro/litro [sempre importo con IVA] a 0,499, con una media del periodo di 0,481 ed una variazione di +0,038 euro/litro e del +8,24 %. Rispetto a tali dinamiche, il riflesso sui prezzi medi nazionali del mercato extrarete é, distintamente per prodotto, risultato nello stesso periodo in aumento in misura di +0,038 euro/litro e +2,76 % [da 1,368 a 1,406 euro/litro, con una media di 1,385] per la benzina, mentre per il gasolio l’aumento é di +0,042 euro/litro e +3,39 % [da 1,254 a 1,296 euro/litro, con una media del periodo di 1,275], aumenti, in complesso, solo lievemente superiori di circa mezzo centesimo alle variazioni registrate per le quotazioni dei prodotti finiti. BENZINA – VAR. % PREZZI E QUOTAZIONI SUL 23.09.2017 Il riflesso sui prezzi medi nazionali del circuito rete é dato dai seguenti elementi: a. nella rete di marchio [la rete «colorata»], la benzina in modalità self é variata da 1,528 euro/litro di inizio periodo a 1,549 di fine periodo [con una media di 1,536], con un aumento di 0,021 euro/litro e del +1,38 %; la benzina in modalità servito é variata da 1,676 euro/litro di inizio periodo a 1,696 di fine periodo [con una media di 1,684], con un aumento di 0,020 euro/litro e del +1,21 %; a sua volta, il gasolio in modalità self é variato da 1,372 euro/litro di inizio periodo a 1,409 di fine periodo [con una media di 1,392], con un aumento di 0,037 euro/litro e del +2,68 %; il gasolio in modalità servito é variato da 1,525 euro/litro di inizio periodo a 1,561 di fine periodo [con una media di 1,542], con un aumento di 0,036 euro/litro e del +2,37 %; b. nella rete no-logo, la benzina in modalità self é variata da 1,500 euro/litro di inizio periodo a 1,524 di fine periodo [con una media di 1,506], con un aumento di 0,024 euro/litro e del +1,60 %; la benzina in modalità servito é variata da 1,531 euro/litro di inizio periodo a 1,554 di fine periodo [con una media di 1,536], con un aumento di 0,023 euro/litro e del +1,50 %; a sua volta, il gasolio in modalità self é variato da 1,340 euro/litro di inizio periodo a 1,384 di fine periodo [con una media di 1,359], con un aumento di 0,044 euro/litro e del +3,28 %; il gasolio in modalità servito é variato da 1,372 euro/litro di inizio periodo a 1,414 di fine periodo [con una media di 1,390], con un aumento di 0,042 euro/litro e del +3,06 %. GASOLIO – VAR. % PREZZI E QUOTAZIONI SUL 23.09.2017 La variazione in aumento dei prezzi sulla rete di marchio [la rete «colorata»] risulta in genere coerente o persino inferiore [come nel caso della benzina] con quella riscontrata nelle quotazioni dei prodotti finiti del Mediterraneo, mentre nella rete no-logo – anche in questo caso non nel caso della benzina – le variazioni in aumento verificate per il gasolio risultano leggermente più elevate di quelle dei prodotti finiti in coerenza con quanto osservato per il circuito extrarete. Infine, sono rimasti sostanzialmente stabili nel periodo di osservazione i differenziali di prezzo tra la modalità servito e quella self a seconda degli operatori di rete: nella rete «colorata» il gap é nella media di +14,7 cent/litro per la benzina e di +15,1 per il gasolio, mentre nella rete no-logo vale non più di, rispettivamente, +3,0 cent/litro e +3,1. Nel periodo, scende di circa 0,7 cent/litro il delta prezzo della rete «colorata» rispetto a quella no-logo nella modalità self [da +3,2 a +2,5 cent/litro, con una media di +3,2] per il gasolio e di 0,6 cent/litro nella modalità servito [da +15,3 a +14,7 cent/litro, con una media di +15,2], e di circa 0,3 cent/litro per la benzina sia nella modalità self [da +2,8 a +2,5 cent/litro, ma con una media di +3,1] che nella modalità servito [da +14,5 a +14,2 cent/litro, ma con una media di +14,7]. |
CONSUMI PROVVISORI: AD OTTOBRE SEGNI POSITIVI— 28 Novembre 2017I dati dei consumi provvisori di benzina, gasolio e gpl, pubblicati il 15 novembre dal MiSE per la mensilità di ottobre 2017 evidenziano un incremento di +2,25 punti percentuali sullo stesso mese del 2016 [3,849 miliardi di litri contro 3,764]: un segno positivo pieno, se si considera che i giorni di consegna sono stati gli stessi rispetto all’ottobre dell’altro anno. Per la somma dei consumi in rete ed extrarete relativi a benzina e gasolio, senza gpl, il mese di ottobre evidenzia un incremento del +2,36 % sullo stesso mese del 2016 [3,591 miliardi di litri contro 3,508], con una crescita del +4,98 % in extrarete [1,269 miliardi di litri contro 1,209] ed un incremento più ridotto di +0,98 % in rete [2,322 miliardi di litri contro 2,299]. Per i prodotti, i consumi complessivi di benzina crescono di un +1,06 % [da 1.004 a 1.015 milioni di litri], con un segno appena positivo del +0,17 % in rete [da 800 a 801 milioni di litri] che in extrarete cresce fino ad un +4,55 % [da 204 a 213 milioni di litri], mentre quelli complessivi di gasolio salgono di un +2,88 % [da 2,504 a 2.576 miliardi di litri], con un incremento di +1,42 % per la rete [da 1,499 a 1,521 miliardi di litri] e del +5,06 % in extrarete [da 1.005 a 1.056 milioni di litri]. Le variazioni percentuali dei mesi precedenti sulla stessa mensilità dell’anno 2016 sono state le seguenti [somma di benzina, gasolio e gpl, sia in rete che in extrarete]: +1,43 % a gennaio, -3,51 % a febbraio, +1,65 % a marzo, -7,10 % ad aprile, +2,04 % a maggio, +3,00 % a giugno, -1,37 % a luglio, -1,37 % anche ad agosto, e, infine, -8,12 % a settembre. I consumi di gpl del mese, invece, salgono di +0,71 % [da 256 a 258 milioni di litri] sullo stesso mese del 2016. Al saldo attivo complessivo dei tre prodotti, che è di circa 84,6 milioni di litri in più sull’ottobre 2016, contribuiscono il gasolio con quasi 72,2 milioni in crescita, la benzina con quasi 10,6 milioni, mentre il gpl apporta circa 1,8 milioni di litri in più. Le quote dei consumi per prodotto sul totale sono state nel mese le seguenti: gasolio 66,93 %, benzina 26,36 %, gpl 6,71 % [in ottobre 2016 le quote erano, rispettivamente, del 66,52 %, del 26,67 % e del 6,81 %]. VARIAZIONI % MENSILI 2017 VS/ 2016 – RETE I dati dei consumi provvisori di benzina, gasolio e gpl, per il periodo progressivo gennaio-ottobre 2017 evidenziano invece un decremento di 0,51 punti percentuali sullo stesso periodo di dieci mesi del 2016 [37,648 miliardi di litri contro 37,842]. Per la somma dei consumi in rete ed extrarete relativi a benzina e gasolio, senza gpl, il periodo evidenzia un decremento del -0,55 % sullo stesso periodo del 2016 [35,094 miliardi di litri contro 35,289], con un aumento del +0,41 % in extrarete [12,194 miliardi di litri contro 12,144] ed un calo del -1,06 % in rete [22,900 miliardi di litri contro 23,146]. Per i prodotti, i consumi complessivi di benzina calano di un -2,50 % [da 10,317 a 10,058 miliardi di litri], con un segno negativo più marcato, del -3,04 %, in rete [da 8,221 a 7,971 miliardi di litri] che in extrarete, con un -0,38 % [da 2,095 a 2,087 miliardi di litri], mentre quelli complessivi di gasolio salgono di un +0,25 % [da 24,973 a 25,035 miliardi di litri], con un incremento di +0,03 % per la rete [da 14,924 a 14,929 miliardi di litri] e del +0,58 % in extrarete [da 10,049 a 10,107 miliardi di litri]. Le variazioni percentuali dei periodi progressivi sul medesimo periodo progressivo dell’anno 2016 sono state le seguenti [somma di benzina, gasolio e gpl, sia in rete che in extrarete]: +1,43 % a gennaio, -1,09 % a febbraio, -0,11 % a marzo, -1,93 % ad aprile, -0,64 % a maggio, -0,01 % a giugno, -0,07 % a luglio, -0,10 % ad agosto e, infine, -0,90 % a settembre. I consumi di gpl dei primi dieci mesi aumentano solo di un +0,07 % [da 2,552 a 2,554 miliardi di litri] sullo stesso periodo del 2016. Al saldo negativo complessivo dei tre prodotti, che è di oltre 193,7 milioni di litri in meno sullo stesso periodo del 2016, contribuiscono la benzina con quasi 258,3 milioni in calo, mentre il gasolio con oltre 62,7 milioni in più, ed il gpl con oltre 1,8 milioni in più, correggono in recupero l’impatto del calo della benzina. Le quote dei consumi per prodotto sul totale sono state nel periodo dei primi dieci mesi le seguenti: gasolio 66,50 %, benzina 26,72 %, gpl 6,78 % [nello stesso periodo del 2016 le quote erano, rispettivamente, del 65,99 %, del 27,26 % e del 6,75 %]. VARIAZIONI % MENSILI 2017 VS/ 2016 – EXTRARETE Nell’arco di dieci anni – ossia dal 2008 al 2017 – i consumi per prodotto del periodo gennaio-ottobre si sono così modificati: benzina -34,16 % in rete, +175,33 % in extrarete; gasolio -10,30 % in rete, +4,21 % in extrarete %, somma di benzina e gasolio -20,35 % in rete, +16,61 % in extrarete; gpl +67,70 %. |