SICILIA: GESTORI ESSO CHIEDONO CONTINUITÀ

FAIB, FEGICA e FIGISC hanno incontrato i gestori a marchio ESSO della Sicilia in occasione di una serie di appuntamenti programmati sui territori, di cui l’ultimo a Palermo nella giornata del 12 febbraio, per discutere delle diffuse preoccupazioni legate alle incertezze sul futuro della rete del marchio che la categoria ormai da tempo lamenta.

Gli operatori – si legge in una nota congiunta – chiedono trasparenza circa le intenzioni dell’azienda di portare avanti anche in Sicilia il «modello grossista» la formula con la quale ESSO ha ceduto, in altre realtà territoriali del Paese, rilevanti quote della propria rete distributiva ad operatori privati.

I gestori del marchio chiedono di avviare un dialogo con l’azienda al fine di esercitare il diritto alla facoltà di riscatto del punto vendita, come previsto dall’articolo 17, comma 13, della legge 27/2012 [Nota: «13. In ogni momento i titolari degli impianti e i gestori degli stessi, da soli o in società o cooperative, possono accordarsi per l’effettuazione del riscatto degli impianti da parte del gestore stesso, stabilendo un indennizzo che tenga conto degli investimenti fatti, degli ammortamenti in relazione agli eventuali canoni già pagati, dell’avviamento e degli andamenti del fatturato, secondo criteri stabiliti con decreto del Ministero dello sviluppo economico» (decreto, del resto, mai emanato)], invocano, per quelle gestioni in cui è subentrato, a seguito delle cessioni, un soggetto diverso che continua ad operare sotto il marchio ESSO, che sia garantita la «continuità gestionale» cosi come previsto dalla normativa vigente di settore, ovvero che siano mantenuti invariati sia gli aspetti di natura contrattuale che quelli economici riconducibili alle vecchia proprietà fino alla scadenza naturale dei contratti.

Laddove, infine, le parti intendessero modificare preventivamente gli accordi previgenti, specificano FAIB, FEGICA e FIGISC, deve essere fornita garanzia adeguata che ciò avvenga non in maniera unilaterale, ma nel pieno rispetto di tutte le norme tese a contrastare l’abuso di posizione economica dominante ovvero il diffondersi di condizioni non eque e discriminatorie.

Nota informativa
a cura della Segreteria Nazionale FIGISC - ANISA
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