SULL’ANDAMENTO DEI PREZZI…

Sull’andamento dei prezzi alla pompa rispetto all’andamento delle quotazioni del mercato internazionale dei fondamentali (greggio e prodotti finiti) registriamo l’opinione di STAFFETTA QUOTIDIANA (articolo el 28.11.2018), che scrive testualmente: “Sono tornate a farsi sentire negli ultimi giorni le associazioni dei consumatori in merito all’andamento dei prezzi della benzina, contestando (non si sa bene a chi, vista la pluralità di soggetti della distribuzione) che i ribassi dei prezzi alla pompa sarebbero inferiori e più lenti rispetto ai mercati petroliferi internazionali…L’andamento dei margini nell’ultimo mese mostra effettivamente una politica dei prezzi tesa al recupero di redditività – con la notevole eccezione dell’Eni. Ma il mercato dei carburanti ha ormai un livello di concorrenzialità assolutamente drogato, e la questione dei prezzi è sicuramente l’ultimo dei suoi problemi. Negli ultimi anni abbiamo assistito alla polverizzazione del mercato e alla sua devastazione attraverso le frodi. Le cause di questo fenomeno sono tante e anche interne al settore, ma un ruolo importante lo hanno avuto anche scelte politiche che non hanno saputo far altro che accogliere le istanze antitrust tali e quali, invece che governare il settore. Istanze portatrici di un punto di vista legittimo e spesso corretto ma parziale, sicuramente più ristretto di quello della politica (con la P maiuscola). Ristretto come è spesso l’approccio consumeristico”.

Valutazioni in gran parte condivisibili. E, purtuttavia, se l’approccio consumeristico può apparire “ristretto”, qualcosa da osservare c’é.

Dai primi di ottobre – da quando cioè è iniziato il declino della quotazione del greggio e, in scia, quelle dei prodotti lavorati sul mercato Mediterraneo – alla fine di novembre, l’adeguamento dei prezzi finali non è affatto stato perfettamente conseguente e lineare.

Alcuni numeri a sostegno: il greggio è sceso del 30,6 % da 74,72 a 52,26 euro/barile; per i prodotti lavorati, la benzina è scesa da 0,501 a 0,351 euro/litro, con un decremento di 0,150 euro/litro, che dovrebbe valere con IVA (visto che si parla del riflesso su un prezzo finale alla pompa) qualcosa come 0,182 euro/litro, mentre il gasolio è calato da 0,555 a 0,418 euro/litro, quindi meno 0,137 euro/litro, 0,167 ivati; venendo ai prezzi alla pompa (come praticati e rilevati dall’Osservatorio prezzi MiSE), nella rete dei marchi petroliferi (ovvero “etichettati” in tal senso), la benzina è scesa nella modalità self di 0,078 euro/litro (da 1,663 a 1,585), nella modalità servito di 0,065 euro/litro (da 1,808 a 1,743), mentre in quella no-logo la benzina è scesa nella modalità self di 0,064 euro/litro (da 1,626 a 1,562), nella modalità servito di 0,058 euro/litro (da 1,659 a 1,601); nella rete dei marchi petroliferi, il gasolio è sceso nella modalità self di 0,030 euro/litro (da 1,543 a 1,513), nella modalità servito di 0,021 euro/litro (da 1,693 a 1,672), mentre in quella no-logo il gasolio è sceso nella modalità self di 0,021 euro/litro (da 1,510 a 1,489), nella modalità servito di 0,017 euro/litro (da 1,543 a 1,526).

Almeno fino al 30 novembre, in altre parole, al di là delle variazioni generiche sui prezzi “di listino” (ma quanti “listini” ci sono sul territorio?) le ingenti diminuzioni delle quotazioni internazionali dei prodotti si erano riflesse sul prezzo finale solo in misura piuttosto parziale: più precisamente, nella rete di marchio petrolifero, benzina self 43 %, benzina servito 36 %, gasolio self 18 %, gasolio servito 13 %; nella rete no-logo, benzina self 35 %, benzina servito 32 %, gasolio self 13 %, gasolio servito 10 %.

Naturalmente, nei giorni correnti e prossimi proseguirà la tendenza al ribasso e il riflesso sui prezzi finali finirà, forse, per essere maggiormente coerente con le dinamiche internazionali. Sempre che questa coerenza non sia proprio “l’ultimo dei problemi” di compagnie ed operatori indipendenti. 

Tale situazione, diciamo così, di “non linearità”, ha avuto un riflesso sui margini lordi di distribuzione.

MARGINI LORDI BENZINA – 2018

Su inizio ottobre, infatti, i margini lordi [prezzo finale meno (imposte + quotazione prodotto)] sono lievitati di alcuni centesimi: nella rete di marchio petrolifero, benzina self da 0,125 a 0,211 euro/litro (+0,086), benzina servito da 0,125 a 0,211 euro/litro (+0,086), gasolio self da 0,093 a 0,205 euro/litro (+0,112), gasolio servito da 0,216 a 0,335 euro/litro (+0,120), nella rete no-logo, benzina self da 0,095 a 0,192 euro/litro (+0,098), benzina servito da 0,122 a 0,224 euro/litro (+0,102), gasolio self da 0,066 a 0,185 euro/litro (+0,119), gasolio servito da 0,093 a 0,216 euro/litro (+0,123).

Nella rete di marchio petrolifero, a novembre la benzina modalità self ha sempre marcato margini maggiori a 0,200 euro/litro, contro una media di gennaio-settembre di 0,135, in modalità servito ha sempre realizzato margini oltre 0,300 euro/litro contro una media di gennaio-settembre di 0,263, un po’ meno accentuata la situazione per il gasolio, che, in modalità self ha sempre marcato margini maggiori a 0,150 euro/litro, contro una media di gennaio-settembre di 0,127, in modalità servito ha sempre realizzato margini, anche sopra 0,300 euro/litro, oltre la media di gennaio-settembre di 0,259.

MARGINI LORDI GASOLIO – 2018

La “non linearità” dei prezzi ha riguardato tanto la rete di marchio petrolifero, quanto quella degli operatori indipendenti (fatto salvo il diverso livello dei prezzi di base tra le due reti). Nella rete di “colore”, tuttavia, quando si parla di margini lordi superiori a 0,200 euro/litro (o, per il servito, superiori a 0,300), sarà bene che ci si ricordi che il margine lordo contrattuale del gestore-“benzinaio” (quando non disatteso in maggiore o minor misura dalle più varie applicazioni od “interpretazioni” aziendali degli accordi gestori-compagnie o retisti) vale da sei a sette volte meno del livello dei margini più sopra esposti (scarsi 0,050 euro/litro per il servito, scarsi 0,030 per il self).

Mentre a proposito degli operatori indipendenti, che si riforniscono al mercato extrarete, c’è una ulteriore non marginale osservazione da fare: i prezzi in extrarete, da inizio ottobre a fine novembre, sono calati per la benzina di 0,167 euro/litro (da 1,536 a 1,369) e di 0,124 per il gasolio (da 1,453 a 1,329). In extrarete, quindi, la variazione delle quotazioni del mercato internazionale ha trovato un riscontro ben maggiore sui prezzi di cessione in questo circuito (precisamente il 92 % per la benzina ed il 74 % per il gasolio).

Un tanto a conferma che la così detta, eufemisticamente, “non linearità” dei prezzi è stata “generalizzata“.

Per finire, i margini lordi in autostrada (già notoriamente molto più elevati della rete ordinaria, ancorché solo in parte determinati dai maggiori costi) nello stesso periodo sono balzati vicino e sopra 0,300 euro/litro per il self e anche oltre 0,450 euro/litro per il servito

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