TOTALERG: GLI ULTIMI «RUMORS»
— 15 Febbraio 2017Secondo quanto pubblica STAFFETTA QUOTIDIANA, sull’affare della vendita rete di TOTALERG si starebbe definendo la «cerchia dei pretendenti», dove API, in combinata con il fondo ADVENT, si collocherebbe in pole position in vista del deposito, entro i primi di aprile, delle offerte vincolanti.
La notizia viene dall’agenzia Reuters che, citando tre fonti prossime al dossier della trattativa, riferisce come i soggetti in competizione per la torta delle duemilaseicento stazioni di servizio della joint venture TOTALERG siano rimasti in cinque o sei. Tra cui, come già annunciato, API in abbinamento al fondo di private equity ADVENT, ma anche l’anglo-elvetica GLENCORE, multinazionale delle commodity, QATAR PETROLEUM, l’azienda petrolifera statale dell’emirato, un altro fondo APOLLO statunitense specializzato nel leverage buyout ed altri due fondi non identificati – uno irlandese ed uno cinese -, ormai fuori dalla mischia CARLYLE e KKR [su questi si veda anche Figisc Anisa News N. 26 del 06.11.2016], ma anche KUWAIT.
«A fine gennaio si è chiusa la fase delle manifestazioni di interesse che sono state tante e si è dovuto limitare il processo a 5-6 candidati», asserisce una delle fonti. Come d’uso in questi casi, inizia ora la fase della due diligence per «vedere le carte», e soprattutto i numeri, dell’azienda in vista della fase successiva che si attiva ad aprile, ossia il deposito delle offerte vincolanti.
Scrive STAFFETTA che «Api (Anonima Petroli italiana) – che ha circa 2.600 stazioni di servizio con una quota di mercato intorno al 10% – punta ad apparentarsi con un fondo di private equity come Advent, considerata l’entità dell’affare che dovrebbe attestarsi intorno ai 700-800 milioni di euro.
Due fonti non escludono un coinvolgimento anche di Apollo. E, in caso di successo, diventerebbe il primo operatore delle stazioni di servizio in Italia, scavalcando Eni e Kuwait Petroleum International. Rotschild e Hsbc sono i consulenti per la vendita della joint venture, controllata al 51% dalla Erg. Nessun commento da parte dei venditori. Secondo una delle fonti, la cessione potrebbe riguardare in blocco l’intera TotalErg, che comprende le stazioni di servizio e il 25% della raffineria Sarpom di Trecate, oppure i singoli asset. Sulla vendita delle stazioni di servizio bisogna poi considerare l’Antitrust che in questo settore interviene a livello territoriale. Per questa ragione sarebbe più facile e meno onerosa la cessione delle stazioni di servizio a un fondo di private equity che rileverebbe la società e la licenza di utilizzo del brand TotalErg per alcuni anni. In questo modo si eviterebbe il “rebranding”, che ha comunque dei costi».