UP: «2014 INIZIO LENTA RIPRESA DOMANDA CARBURANTI»

 

lenta ripresina

Riporta QUOTIDIANO ENERGIA una analisi sviluppata dall’Ufficio rilevazioni ed analisi di UNIONE PETROLIFERA, secondo la quale dopo una «profonda e lunga recessione» dal 2007 al 2013, lo scorso anno le vendite di carburanti in Italia hanno mostrato «l’inizio di una lenta ripresa».

Sarebbe questo il più importante «elemento di luce in fondo al tunnel» sottolineato da Unione Petrolifera  nel seminario AIEE «Il sistema energetico italiano nel 2014 e verso il 2015: situazioni e tendenze»., con un preciso riferimento al +1,3% delle vendite messo a segno nell’ultimo trimestre del 2014, ottenuto anche grazie al calo del 5,9% dei prezzi [ma nell’intero anno i consumi sono cresciuti del +0,6% ed i prezzi sono calati del -3,9%]. Un dato, quello dei consumi di carburanti per autotrazione, che nei primi due mesi del 2015 [mancano al momento della stesura del presente articolo ancora i dati di marzo, attesi ad ore] ha messo a segno un +1,48 %, un dato che nel primo bimestre del 2014 arrivava appena ad un +0,37 %.

Proprio la maggiore elasticità della domanda dei carburanti, secondo UP, rappresenta uno dei principali cambiamenti del contesto economico italiano a cui si è assistito l’anno passato, insieme alla ripresa del mercato auto e del traffico merci [il mercato auto ha guadagnato il 4,3 % nell’intero anno 2014, e nei primi tre mesi del 2015 ha messo a segno a gennaio un +11,3 %, a febbraio un +13,2 % ed a marzo un +15,1 %, dopo il crollo di oltre il 45 % rispetto ai tempi ante crisi e per quanto riguarda l’indicatore del traffico in autostrada il 2014 ha segnato un lieve recupero del +0,9 %, che si conferma con un +1,7 % nel gennaio 2015, secondo i dati AISCAT].

QE

Nel dettaglio dell’argomento prezzi, Unione Petrolifera non ha mancato di rimarcare l’incidenza della fiscalità, spiegando che – con una tassazione al livello medio del 2011 [prima del «Salva Italiala benzina ed il gasolio costerebbero al consumatore rispettivamente 1,32 euro/litro e 1,20 euro«Prezzi Italia»]. In effetti, secondo conteggi effettuati specificamente da FIGISC ANISA confrontando la media dei prezzi del periodo 13 marzo-12 aprile 2015 con l’ultimo mese del 2011 prima dei primi aumenti di accisa e di IVA, se si applicassero quelle imposte ai fattori del prezzo industriale odierno la benzina avrebbe un prezzo attorno a 1,351 euro/litro ed il gasolio attorno a 1,194 euro/litro [ossia 23 e 26 centesimi in meno di quanto effettivamente costa oggi].

A smorzare parzialmente la discesa dei prezzi, sempre secondo l’Unione Petrolifera, è stato anche l’andamento dei mercati valutari, con il rafforzamento del dollaro che ha vanificato in parte la caduta dei mercati internazionali. Se il cambio tra la moneta unica e il biglietto verde si attestasse al livello di dodici mesi fa, ha rilevato l’Ufficio rilevazioni ed analisi, «verde e gasolio si fermerebbero infatti intorno agli 1,47 e 1,36 euro/litro». E sempre secondo i conteggi di FIGISC ANISA dal marzo 2011 agli ultimi trenta giorni, le quotazioni dei prodotti lavorati – benzina e gasolio – sono effettivamente scese rispettivamente del 37,6 e del 44,3 %, ma l’effetto cambio ha corretto questi valori in controtendenza limitando la flessione al 21,5 ed al 29,9 %, con un corrispondente effetto sul prezzo alla pompa.

QUOTIDIANO ENERGIA riferisce che il SIA «Stacco Italia Accise» (accise e Iva) – il monitoraggio mensile effettuato da FIGISC ANISA e ASSOPETROLI  – rileva che per il mese di marzo il prezzo della benzina in Italia è stato superiore alla media dei 28 Paesi dell’Unione europea di 25 cent/litro, di cui 23,7 per le maggiori imposte nazionali e 1,3  per il delta del prezzo industriale, per quanto riguarda il gasolio, invece, lo scarto è di +22,4 cent /litro, con incidenza delle maggiori imposte per 22,7 cent ed un delta prezzo industriale sotto la media comunitaria di -0,3 cent.

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