VENDITE: LA CRISI PANDEMIA NELLA CRISI CHE PERDURA DA ANNI

Il crollo delle vendite in autostrada, dovuto alle limitazioni della mobilità di persone e di attività economiche iniziate nelle “zone rosse” del nord Italia industriale ancora a febbraio e proseguite in crescendo fino a mettere in lockdown l’intera penisola, ha ormai toccato nelle ultime settimane punte dell’85-90 %.

Una crisi drammatica che colpisce un comparto già duramente provato da anni di progressiva erosione delle vendite – sulle cui concause già fanno ampia luce gli altri articoli pubblicati nel presente numero di Figisc Anisa News, numero speciale dedicato alle autostrade – che i dati di lungo periodo mettono in palmare evidenza.

LE VENDITE DI BENZINA E GASOLIO IN AUTOSTRADA

Secondo i dati ufficiali del MiSE, pubblicati da un paio di settimane, relativi alle vendite definitive in rete autostradale di benzina e gasolio, infatti, i risultati dell’esercizio 2019 sono in calo rispetto al 2018 del 5,98 %.

Si tratta del sedicesimo dato consecutivo sempre in decremento dal 2003, e, traguardando indietro nel tempo – fino a quando almeno il MiSE ha dati disponibili sulle vendite – del peggior risultato in assoluto, persino inferiore del 53,10 % a quarant’anni fa, ossia all’anno 1979 (il primo della serie di statistiche MiSE, allorché le vendite si attestavano su 2,680 miliardi di litri, ossia 1,423 miliardi di litri più di 1,257 del 2019).

La flessione è di 63,33 punti percentuali sul 1989 (trent’anni or sono si vendevano 3,427 miliardi di litri, ovvero 2,170 in più), di 70,74 punti percentuali sul 1999 (vent’anni fa le vendite erano pari a 4,295 miliardi di litri, 3,038 miliardi in più) e di 62,33 punti percentuali sul 2009 (dieci anni or sono le vendite si attestavano su 3,337 miliardi di litri, ossia 2,080 in più): un tracollo inarrestabile.

In relazione ai prodotti, la benzina – ovviamente – perde 78,46 punti percentuali sul 1979 e 904,8 milioni di litri, 78,70 punti e 917,8 milioni di litri sul 1989, 87,46 punti e 1.733,5 milioni di litri sul 1999, 66,99 punti e 504,2 milioni di litri sul 2009 e solo 0,41 punti percentuali e 1,0 milioni di litri sul 2018.

Sempre in relazione ai prodotti, per il gasolio si evidenzia un decremento del 33,94 % sul 1979 e di 517,9 milioni di litri, del 55,40 % e di 1.252,5 milioni di litri sul 1989, del 56,40 % e di 1.304,4 milioni di litri sul 1999, del 60,98 % e di 1.575,7 milioni di litri sul 2009, e persino sul 2018 il calo è del 7,26 % e di 78,9 milioni di litri.

Con tali numeri, la stima delle vendite medie per singolo impianto (pur nel limite di fondo della “media del pollo”) evidenzia un valore di 6,0 milioni di litri/punto vendita nel 1979, di 7,7 nel 1989, con un picco di 9,1 milioni nel 1999, per poi andare a calare a 7,2 nel 2009 ed a crollare a 3,1 milioni di litri/punto vendita nel 2019.

VARIAZIONI % DEL 2019 SUGLI ANNI PRECEDENTI

 

Nota informativa
a cura della Segreteria Nazionale FIGISC - ANISA
Piazza G. G. Belli, 2 - 00153 - Roma | Tel. +39 06 586 6351 Fax +39 06 583 31724
www.figisc.it | figisc@confcommercio.it | anisa@confcommercio.it

Confcommercio

Copyright © 2014 – All Rights Reserved. Ispirato a kopatheme.com, personalizzato da Omnia Comunicazioni