ENI AUTOSTRADA: RIEPILOGANDO LA VICENDA ……….

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Con comunicazione dell’8 giugno inviata alle Organizzazioni di categoria dei gestori, ENI annuncia il proprio recesso unilaterale dall’accordo per la viabilità autostradale motivato dal mancato rispetto da parte delle Associazioni e dei Gestori associati «delle previsioni relative al prezzo massimo di vendita al pubblico». Per una giusta valutazione di quanto accaduto, è la prima volta che un’azienda recede da un accordo nella sua globalità [il precedente di ENI sulla disdetta dell’accordo sui cali non ha la esattamente la stessa portata, anche se indubbiamente ha la stessa motivazione economica: non riconoscere ai gestori il dovuto!].
Sull’argomento, si veda anche l’articolo dedicato su Figisc Anisa News n. 21 del 14.06.2015, cliccando col mouse sul seguente titolo:

AUTOSTRADA_ ENI STRACCIA L’ACCORDO DEL 2005

A settembre ENI – pressata dalla necessità di capire con quali conti economici dovesse affrontare la partita dei nuovi bandi per l’assegnazione dei servizi oil -, avanza delle «proposte» di accordo che le Organizzazioni di categoria ritengono essere oggetto di approfondimento e valutazione da parte di tutti i gestori del Marchio. Infatti, scrivono ANISA, FAIB e FEGICA nella lettera di convocazione della assemblea unitaria nazionale di colore del 7 ottobre 2015 a Roma, che «gli elementi di novità rispetto agli accordi precedenti [margini differenziati self/servito, utilizzo pre pay, scaglioni di erogato, livelli di contrattazione, ecc.],  pongono l’obbligo di esplicitare e argomentare con tutti i Gestori del marchio le proposte avanzate dall’azienda».

Su questo passaggio, si veda anche l’articolo dedicato su Figisc Anisa News n. 31 del 04.10.2015, cliccando col mouse sul titolo seguente:

GESTORI AUTOSTRADA ENI IN ASSEMBLEA

L’assemblea dei gestori però delibera di non poter accogliere le proposte presentate dell’Azienda, in quanto considerate, nel loro complesso «– insufficienti per poter ambire a porre fine ad un lungo periodo caratterizzato da una tangibile indifferenza aziendale alle problematiche del segmento autostradale in generale e di quelle dei gestori in particolare e dalla conseguente contrapposizione creatasi tra le parti; – inadeguate sia sotto il profilo economico che quello normativo, in particolare in relazione agli adempimenti pretesi dall’Azienda a carico dei gestori ed alla genericità con la quale vengono evocati gli impegni da assumere per adottare politiche commerciali capaci di rilanciare i consumi nel segmento autostradale», dando mandato nel contempo alla dirigenza della tre Organizzazioni di continuare la trattativa.

Sui documenti dell’assemblea dei gestori delle AdS ENI, si veda anche l’articolo appositamente dedicato su Figisc Anisa News n. 32 del 11.10.2015, cliccando col mouse sul titolo seguente:

PRIMA PROPOSTA ACCORDO DI ENI BOCCIATA

Dopo il pronunciamento dell’assemblea dei gestori, la rigidezza delle posizioni aziendali di ENI non solo impedisce un’evoluzione possibilista delle trattative, ma determina una forte escalation di conflittualità allorché ENI decide di aumentare considerevolmente i prezzi sulla rete autostradale, che, come commenta Stefano CANTARELLI, Presidente Nazionale ANISA «ha tutto il sapore di un grave atto ricattatorio verso i gestori del marchio, intervenuto per di più in una fase in cui era in atto una trattativa, se pur difficile e complessa, sul rinnovo dell’accordo economico-normativo, atto che tradisce, assai più che il nervosismo a seguito della decisione dell’assemblea dei gestori di ricusare i termini della proposta avanzata da ENI, l’intento di dimostrare che non esistono margini di discussione – se non quelli concepiti e voluti dall’azienda – e, quindi, a vanificare il senso stesso di una trattativa nonché a togliere qualunque residuo margine di autonomia al gestore».

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La decisione di ENI di aumentare i prezzi viene fatta oggetto di denuncia, ai Ministeri competenti nonché ai Concessionari, da ANISA, FAIB Autostrade e FEGICA, con lettera del 05.11.2015 come «iniziativa gravissima, ingiustificata, arbitraria ed illegittima sotto diversi profili, oltreché idonea, in ogni caso, a produrre un evidente danno economico e finanziario alle piccole imprese di gestione, ed un grave danno al consumatore che da esse si rifornisce, tanto più in un segmento di viabilità ancora sottoposto al regime di concessione pubblica e caratterizzato da barriere che ne regolano l’accesso ed in una situazione di prezzi già elevati».

Sulla vicenda, si vedano anche gli articoli dedicati su Figisc Anisa News n. 35 del 08.11.2015, cliccando col mouse sul seguenti titoli:

RICATTO DI ENI SUI PREZZI IN AUTOSTRADA

ANISA FAIB FEGICA SU AUMENTI PREZZI ENI

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