FIGISC INCONTRA I GESTORI TEDESCHI ED AUSTRIACI

 

Ne abbiamo già riferito su Figisc Anisa News numero 26 del 06.11.2016: «Equità di trattamento. La società delle stazioni di servizio e i gestori delle stazioni di servizio dovranno mantenere tra loro un comportamento equo. L’obiettivo della collaborazione è quella di sfruttare insieme le opportunità di mercato, al fine che i gestori delle stazioni di servizio riescano ad ottenere un reddito adeguato e sufficiente per vivere».

Tale la finalità del Codice di comportamento – al cui punto II sub 4) è inserito il passaggio che abbiamo appena citato – che le componenti della filiera tedesca della distribuzione carburanti hanno sottoscritto a Berlino a fine aprile 2015, e che è stato al centro di un vertice, tenutosi qualche settimana fa a Bolzano, organizzato dall’Unione commercio turismo servizi Alto Adige, tra le associazioni dei gestori di Austria, Germania ed Italia, di cui ha riferito anche STAFFETTA del 24.11.2016. All’incontro hanno presenziato il Direttore dell’associazione dei gestori dei distributori di carburante tedeschi, Jochen WILHELM, la Presidente dei gestori di impianti stradali della Camera del Commercio austriaca, Rebecca KICHBAUMER, il Presidente dei Liberi Distributori dell’Unione, Haimo STAFFLER, il Presidente provinciale FIGISC, Wolfgang ANGERER, il Presidente Nazionale della FIGISC Confcommercio, Maurizio MICHELI, accompagnato dal Vice Segretario Nazionale, Gianfranco DI BELLONIA, e il Presidente di Gisc_Tv Confcommercio, Moreno PARIN.

All’ordine del giorno è stato posto soprattutto un confronto tra le situazioni giuridiche dei gestori nei diversi paesi.

Il dottor J. Wilhelm, riepilogando i passaggi salienti del protocollo di Berlino – grazie al quale dovrebbe essere costituita la cornice entro la quale realizzare un’equa e costruttiva collaborazione tra le società petrolifere e i gestori di impianti -, ha auspicato che anche altri paesi europei possano in futuro stipulare accordi simili al codice adottato in Germania per conferire un rilievo europeo al sistema delle relazioni professionali e commerciali nel settore. sottolineando che «a incentivare l’adozione di tale documento sono stati fattori quali l’evoluzione dei mercati e il disequilibrio tra il settore della produzione di carburante e i gestori di impianti stradali, ma soprattutto le aspettative e le necessità, per un paese moderno, di disporre di un’efficiente rete di distributori»..

Il Presidente M. Micheli ha definito il codice etico un’importante iniziativa innovativa a tutela della categoria, specificando che in Italia nel sistema delle norme di settore e negli accordi intercorrenti con le compagnie per definire i rapporti economico-normativi, determinati principi sono stati adottati  in via del tutto teorica, mentre è in corso un difficile lavoro di innovazione sul piano della contrattualistica vigente.

Le organizzazioni di categoria italiane, secondo il Presidente FIGISC, proseguiranno nella direzione tracciata, facendo tesoro anche del modello tedesco.

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Sulla situazione locale, H. Staffler ha riferito che «In Alto Adige nell’anno 2000 erano presenti ancora circa 330 distributori, oggi gli impianti sono 160. Allo stesso tempo il numero degli occupati nel settore è cresciuto, i distributori hanno investito e soddisfatto le norme in materia ambientale», mentre W. Angerer ha evidenziato gli aspetti critici della fase congiunturale del settore e della rete: «Purtroppo, soprattutto negli ultimi anni, abbiamo avuto anche sviluppi negativi che hanno messo parzialmente a rischio gli effetti positivi di tali interventi. Si tratta delle liberalizzazioni, dei distributori aziendali e dei cosiddetti distributori fantasma senza personale».

Il Presidente Nazionale FIGISC, M. Micheli, ha sottolineato anche alcuni passaggi sullo stato della rete distributiva italiana rispetto a quelle europee: «con oltre 22.000 impianti l’Italia ha una rete di distributori ancora sovradimensionata; la Germania, invece, dispone di circa 14.500 impianti. La rete italiana è molto frammentata, con troppi impianti non efficienti, elevati costi logistici e guadagni ridotti. Mentre in Italia un impianto eroga 1,3 milioni di litri di carburante, un analogo impianto in Germania ne eroga 2,4 milioni. Inoltre molti di questi impianti andrebbero modernizzati. Le nuove norme di legge in materia prevedono una razionalizzazione della rete, ma avranno efficacia tra molto tempo».

Sia i rappresentanti della FIGISC che quelli di GISC hanno, inoltre, lasciato ai colleghi austriaci e tedeschi per opportuna conoscenza un proprio documento atto ad illustrare la situazione del settore nazionale e le problematiche più rilevanti poste all’azione delle organizzazioni di categoria..

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