L’AMMAINA BANDIERA DELLE AGENZIE ENI

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Già trapelata da alcuni mesi con segnalazioni da parte dei sindacati dei dipendenti, la notizia della fine del modello delle agenzie in casa ENI è a tutti gli effetti definitiva ed ufficiale, tanto che se ne è occupato il Parlamento nazionale, precisamente con una interrogazione a risposta in Commissione n. 5/04196 di data 3 dicembre 2014 del Deputato Dario GINEFRA, del PD, cui ha dato risposta il 22 gennaio il Viceministro dello sviluppo economico, prof. Claudio DE VINCENTI, come più sotto dettagliatamente pubblichiamo.

Così, infatti, l’On.le GINEFRA interroga il Ministro per lo sviluppo economico:

Premesso che:
– le Agenzie Eni sono da oltre 50 anni l’interfaccia dell’Eni spa sul territorio nazionale;
– le attività svolte dalle suddette agenzie nello specifico sono le seguenti: commercializzazione di prodotti petroliferi e non, su tutte le stazioni di servizio Eni assistenza e commercializzazione di prodotti petroliferi su clientela extrarete (lubrificanti per mezzi a trazione ed industriali e altri prodotti speciali), assistenza e commercializzazione di carte di pagamento a clientela dotata di flotte di automezzi leggeri e pesanti;
– per lo svolgimento delle indicate attività le Agenzie si avvalgono di personale qualificato suddiviso per settori che operano da sempre con grande professionalità e contribuendo al business carburanti e lubrificanti di ENI, nonché ad una presenza prestigiosa sul territorio del marchi nazionale Eni;
– in questi giorni le organizzazioni sindacali hanno appreso ufficialmente della chiusura o del possibile accorpamento di alcune Agenzie con gravi ripercussioni sul quel personale di Agenzie di fatto escluso dalla ventilata riorganizzazione unilaterale da parte dell’Eni;
– se venisse confermata tale inquietante prospettiva ipotizzata da Eni, tutto o quasi il personale delle agenzie chiuse sarebbe a breve ad alto rischio occupazionale, lasciando in tal modo più di 400 famiglie senza un futuro e tutto questo nell’assoluto silenzio degli organi di stampa e di comunicazione, pur trattandosi di un colosso strategico a capitale pubblico e che ha generato forti utili negli anni precedenti;
– a tal proposito le organizzazioni sindacali hanno chiesto, per mezzo della FILCAMS CGIL, «l’intervento della politica in una fase delicata come questa, che ha visto un’azienda di Stato non sottrarsi a ricevere i continui contributi nazionali. Appare evidente che la prassi seguita sinora potrebbe generare soluzioni a danno dei lavoratori interessati e dei valori meritocratici espressi in questi anni dal personale delle Agenzie della struttura nazionale che coinvolgerà numerose famiglie»;

On.le Dario Ginefra

On.le Dario Ginefra

interroga per sapere:
– se sia a conoscenza di tali circostanze;
– se non ritenga opportuno avviare un immediato confronto di merito fra tutte le istituzioni coinvolte, finalizzato alla salvaguardia dei posti di lavoro e del ruolo fondamentale delle Agenzie Eni.

Nella sua risposta, il Viceministro DE VINCENTI così relaziona:

In relazione all’atto di sindacato ispettivo in titolo, con il quale l’onorevole interrogante chiede di conoscere se il Governo sia a conoscenza della possibile chiusura e/o accorpamento, con gravi ricadute occupazionali, delle Agenzie ENI che svolgono la propria attività di commercializzazione di prodotti petroliferi ed assistenza alle stazioni di servizio a marchio ENI su tutto il territorio nazionale, e se non intenda avviare un immediato confronto, pur rilevando che l’argomento trattato non rientra nelle competenze dirette di questo Ministero, per effetto dei processi di privatizzazione e liberalizzazione, in corso ormai da tempo, degli asset delle imprese una volta partecipate dallo Stato, di seguito si forniscono gli elementi assunti direttamente da ENI.

La Società ENI, durante la seconda metà del 2014, ha deciso di avviare una serie di progetti interni mirati principalmente al recupero di efficienza, all’eliminazione degli sprechi e ad una migliore e più appropriata struttura organizzativa per garantire il presidio e la sostenibilità delle attività commerciali negli anni a venire.

Viceministro Claudio De Vincenti

Viceministro Claudio De Vincenti

In questo contesto, uno dei progetti fondamentali individuati riguarda la trasformazione e l’omogeneizzazione del modello di presidio commerciale indiretto della rete carburanti (attraverso agenti), al modello di gestione diretto (attraverso propri dipendenti).

Già dall’anno 2006 era stato avviato il primo processo di passaggio in diretta di una parte della rete carburanti, che fino al 2005 era gestita interamente tramite Agenti. Nel corso degli anni 2006-2009, la metà della rete carburanti è stata portata in gestione diretta ed attualmente la rete carburanti è gestita con il modello ibrido che prevede la contemporanea presenza di presidi territoriali affidati in parte ad una struttura di propri dipendenti (circa il 50 per cento della rete) e in parte ad una struttura composta da agenti o agenzie.

La Società ENI ha evidenziato, al riguardo, i motivi per i quali ha deciso di optare per un’unica soluzione omogenea di presidio territoriale della rete carburanti, attraverso una struttura affidata completamente  a dipendenti: razionalizzare il sistema di gestione della rete carburanti, attualmente gestito con due modalità, adottando un solo modello di presidio che consenta di uniformare i processi di governo e accorci la filiera operativa (modello di «diretta» coerente con quello adottato dalle altre major petrolifere); utilizzare il modello di agenzia per i soli contesti che per caratteristiche prevedono il procacciamento di nuovi clienti, ottimizzando nel contempo i format contrattuali (obbligo di esclusiva) e la revisione dei parametri provvigionali; ampliare l’utilizzo di risorse e professionalità interne in una fase delicata di contrazione dei consumi petroliferi interni; ottenere risparmi strutturali verso l’attuale modello ibrido a vantaggio della futura sostenibilità dell’intero comparto rete carburanti.

Infine, per ciò che riguarda il settore dei lubrificanti, ENI ha ulteriormente evidenziato la necessità di recuperare efficienza e redditività anche in questo comparto, circostanza che ha portato la Società a snellire la struttura commerciale in modo selettivo, operando soprattutto in quei territori dove già la redditività delle strutture commerciali era critica e scegliendo soluzioni alternative in grado di garantire sostenibilità economica alle strutture terze ed all’azienda.

Nota informativa
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