ANISA: ORA NESSUNO SI NASCONDA DIETRO IL TAR

Cantarelli

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, competente per la materia, ha esaminato il ricorso per annullare l’atto di indirizzo ministeriale del 29 gennaio 2015 – predisposto di concerto tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed il Ministero dello sviluppo economico – e recante «Individuazione dei criteri per l’elaborazione di un piano di ristrutturazione della rete delle aree di servizio sui sedimi autostradali», ricorso presentato da FAIB Autostrade, FEGICA ed ANISA [si veda Figisc Anisa News N. 8 del 18.02.2015, in relazione al mandato dell’assemblea dei gestori autostradali ad impugnare il provvedimento ministeriale].

Il TAR – che si ripronuncerà sulla eventuale sospensione del provvedimento il prossimo 15 luglio – ha richiesto al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di consegnare entro trenta giorni gli eventuali piani di ristrutturazione delle aree di servizio che siano stati già proposti dalle Società Concessionarie e le conseguenti eventuali approvazioni. Come è noto, tali piani di ristrutturazione avrebbero dovuto essere presentati dai Concessionari entro il 15 febbraio 2015 per l’approvazione entro il 15 marzo 2015, ancorché nulla sia trapelato a termini abbondantemente scaduti sia per la presentazione che per l’approvazione.

Che un tanto rappresenti senz’altro un risultato assai importante dell’azione giuridica avviata delle Organizzazioni di Categoria è assolutamente evidente, ma ora è indispensabile che questo supplemento di procedimento non costituisca per nessuno degli attori, e meno che mai per quelli istituzionali, un alibi per «addormentare» provvidenzialmente il tavolo di lavoro sulla intera vertenza autostrade.

Una vertenza innestata su una situazione di gravissima crisi del comparto che è aperta ormai da anni senza provvedimenti nè correttivi nè risolutivi – ed anzi con interventi, quali due successivi atti di indirizzo ministeriali, di cui l’ultimo è stato appunto oggetto di impugnazione, che hanno peggiorato il quadro complessivo -, e che, da ultimo, ha visto un fin troppo responsabile atteggiamento della categoria, che ha sospeso la terza tornata di sciopero – proclamata per le giornate del 5 e 6 maggio -, a seguito della convocazione «tecnica» del 4 maggio ultimo scorso da parte del Ministero dello sviluppo economico [in cui, secondo quanto riassunto dallo stesso Ministero, «sono stati esaminati i diversi aspetti di interesse dei gestori… dei quali si auspica una adeguata considerazione nel Piano di ristrutturazione, e a fronte della richiesta da parte del Mise di una conseguente rivalutazione delle iniziative sindacali relative all’imminente sciopero di due giorni della distribuzione di carburanti in autostrada» – nonché della contestuale riconvocazione del tavolo per la data di dopodomani, 13 maggio.

Riepilogando le questioni in ballo, in primo luogo vi è l’atto di indirizzo recentemente emanato dai Ministeri competenti – che ha infiammato nuovamente la vertenza in ragione dei suoi contenuti fortemente negativi: la non continuità dei contratti, la mancata ristrutturazione della rete, l’entrata alla grande del ghost e l’abbandono della rete pubblica agli appetiti degli interessi privatistici «forti», ed accanto a questo – che è senz’altro l’aspetto fondamentale della permanenza o meno di una rete qualificata e della figura del Gestore in autostrada – rimangono ancora tutti gli altri aspetti del rapporto tra gestioni e compagnie affidatarie: discriminazione dei prezzi e mancato rinnovo degli accordi.

Per queste ragioni, la vicenda non può essere trattata come un comune «tavolo di consultazione», ma comporta – come è stato scritto nel documento a suo tempo inviato da FAIB Autostrade, FEGICA ed ANISA ai Ministeri [se ne veda il testo pubblicato su Figisc Anisa News N. 14 del 14.04.2015] che «la vertenza veda la sua positiva finalizzazione attraverso necessariamente una integrazione formale agli Atti di Indirizzo sopra citati ovvero con la definizione di un Accordo collettivo Interprofessionale sottoscritto dai titolari di autorizzazione, concessione e fornitori, ai sensi e per gli affetti del d.lgs. 32/1998, così come modificato ed integrato dalle leggi 57/2001 e 27/2012 e, per ciò stesso, vincolante ed inderogabile».

E se pure si deve mettere in conto un temporaneo allungamento dei tempi decisionali del TAR sul provvedimento impugnato – temi che peraltro sono già stati «sforati» dalla presumibile inerzia sui piani di ristrutturazione -, un tanto non cambia l’urgenza e la necessità inderogabili di affrontare tutte le tematiche aperte. Nè possono essere ammessi tatticismi o dilazioni coperte dalla foglia di fico dei tempi del TAR.

Stefano CANTARELLI
Presidente Nazionale ANISA CONFCOMMERCIO

Gomitolo_di_autostrade 2222

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