CARBURANTI, LA PIAGA DELL’ILLEGALITÀ: DENUNCIA ASSOPETROLI

illegalità

Riportiamo – su gentile concessione – l’articolo comparso pochi giorni fa su STAFFETTA che riprende la denuncia sull’illegalità nel settore riproposta dal Presidente di ASSOPETROLI, Franco FERRARI AGGRADI.

<<Lo aveva sottolineato con parole forti il 2 luglio scorso nella relazione all’assemblea di Assopetroli, lo aveva ripetuto in una lettera alla Staffetta il 28 novembre e mercoledì c’è tornato sopra con abbondanza di particolari e di proposte intervenendo al convegno «Economia e Legalità» promosso dal network Sui Generis. Un problema, quello della piaga dell’illegalità, tutto interno alla distribuzione dei prodotti petroliferi, in particolare dei carburanti, e che non ha nulla a che fare con gli scandali che sono venuti alla luce in questi giorni sulle grandi opere o sugli appalti per la metanizzazione dell’Isola d’Ischia e dintorni aggiudicati alla cooperativa Cpl Concordia, e che non ha neppure a che fare con la lotta alla corruzione a cui si sta dedicando l’Autorità di Raffaele Cantone e che è al centro di un disegno di legge all’esame del Parlamento. Mentre ha invece a che fare con il falso in bilancio che tra mille ostacoli si sta cercando di ripristinare. Ma, soprattutto, con il fenomeno scoperto dalla Staffetta qualche settimana fa grazie all’analisi dei dati del Dossier prezzi carburanti online ogni giorno dal 17 febbraio.

Da cui, grazie all’elaborazione dei dati messi a disposizione dall’apposito Osservatorio del Ministero dello Sviluppo Economico, e alle marcate differenze di prezzo che per la prima volta si riescono a riscontrare in maniera trasparente tra regioni, province e modalità di vendita, emerge uno spaccato, se non illegale certamente molto opaco, delle modalità con cui spesso i carburanti affluiscono dalle basi di rifornimento, raffinerie, depositi, costieri e interni, e quant’altro ai punti vendita stradali. Attraverso una ragnatela di figure più o meno professionali (sedicenti trader, broker, ecc.) proliferata in maniera abnorme negli ultimi anni.

Figure facilitate nel loro malaffare dall’attuale congiuntura del «mercato del compratore», ma anche da quell’insieme di illegalità illustrate da Ferrari Aggradi nel suo intervento con dovizia di particolari e, anche, con grande coraggio perché ad Assopetroli, oltre ad un gran numero di depositi fiscali e commerciali, fa capo soprattutto il 50% circa delle stazioni di servizio stradali, oltre 12.000 punti vendita, cioè proprio quella fetta di rete in cui, direttamente o indirettamente, è più facile che si annidi e prosperi questa piaga.

Un insieme fatto di tanti fenomeni, partendo dai furti di merce, frodi in commercio ed insolvenze fraudolente, per arrivare alla adulterazione dei carburanti, alla manomissione dei contatori, alle differenze tra i prezzi esposti e quelli effettivamente praticati, alla destinazione ad usi maggiormente tassati di prodotti esenti da imposte o agevolati, alla destinazione fittizia a operatori comunitari e esteri con successiva immissione nel mercato domestico, alla miscelazione non autorizzata di prodotti energetici sottoposti a diverse aliquote di accisa, fino ad arrivare all’evasione del pagamento dell’Iva.

ferrari aggradiChe non sono «chiacchere da bar», ma cose denunciate da Ferrari Aggradi in un convegno pubblico ospitato in una sala della presidenza del Consiglio sotto il patrocinio delle più alte cariche dello Stato e alla presenza – tra gli altri – del Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, nonché del Presidente dell’Antitrust, del Presidente della Corte dei Conti, del Comandante Generale della Guardia di Finanza.

Accompagnate dalla richiesta urgente e indifferibile di un’azione di contrasto e di un tavolo specifico sulla legalità nel settore altrettanto specifico del contrabbando dei prodotti petroliferi che, per non restare nel vago, il presidente di Assopetroli ha accompagnato con una serie di proposte che vanno dalla non più rinviabile armonizzazione normativa relativa alle «tolleranze» (cali ed eccedenze) nella tenuta della contabilità dei depositi di stoccaggio, all’efficientamento della vigilanza e ad un maggior coordinamento tra Amministrazione Doganale, Amministrazione Finanziaria, Guardia di Finanza, all’informatizzazione dei processi di verifica e controllo, fino al potenziamento delle attività di «intelligence» e di «analisi» (indagini preventive, acquisizione di informazioni, segnalazioni agli organi collaterali, interrogazione banche dati), ed alla incentivazione dell’utilizzo della moneta elettronica.

Il tutto tenendo presente che la piaga dell’illegalità prolifera e prospera anche nella misura in cui continua a crescere il carico fiscale sui carburanti che crea uno squilibrio enorme e abnorme tra l’alto valore, gonfiato dalle tasse, dei prodotti petroliferi distribuiti e la bassa redditività del settore, stimata da Ferrari Aggradi nell’1,5% soltanto. Una giustificazione che peraltro non assolve le istituzioni dal dovere di salvaguardare e tutelare la stragrande maggioranza di aziende oneste presenti in questo mercato e che ogni giorno viene penalizzata da questa piaga dell’illegalità.>>

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