POMPE BIANCHE: NON SOLO IN ITALIA, I NUMERI SPAGNOLI

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Riprendiamo [g.c.] da QUOTIDIANO ENERGIA un recentissimo articolo che apre una finestra sulla rete di distribuzione iberica, con particolare riferimento alle pompe bianche: un fenomeno, dunque, che non riguarda solo il contesto strettamente italiano.

<<«Gasolinera blanca». É il nome spagnolo delle no-logo, che negli ultimi cinque anni hanno mutato radicalmente il panorama della distribuzione carburanti del Paese iberico. In base a un rapporto riservato della locale Unione Petrolifera (AOP), infatti, dal 2009 ad oggi gli operatori non tradizionali hanno aperto quasi un migliaio di nuove stazioni di servizio.

Il rapporto, rivelato dal quotidiano «El Mundo», indica in 10.712 i punti vendita spagnoli. Di questi, il 60% circa fanno capo alle compagnie (in primis Repsol, Cepsa, BP, Galp e Saras), che hanno perso nel quinquennio il 6 % del mercato.

Le «gasolinera blanca», che dal 2009 sono cresciute di 630 unità, sono arrivate al 20 %, mentre i retisti indipendenti (Disa, Avia, Meroil etc.) hanno raggiunto il 12 % grazie all’apertura di 332 punti vendita.

La grande distribuzione, infine, pur avendo incrementato i suoi punti vendita del 22 %, ha una quota di mercato non superiore al 3 %, che risulta però molto più elevata in termini di volumi venduti.

Lo sviluppo della rete spagnola contrasta con il calo della domanda di carburanti, che negli ultimi 5 anni è scesa del 17 %. L’apparente contraddizione si spiega con la liberalizzazione del settore introdotta dal Governo di Madrid, che stando a quanto dichiarato dal ministro dell’Industria José Manuel Soria, ha portato negli ultimi diciotto mesi all’apertura di oltre trecento stazioni di servizio, il 90 % di operatori non tradizionali.>>

In Italia – secondo i dati degli impianti registrati ed attivi presso l’Osservatorio Prezzi Carburanti del MISE all’8 aprile 2015 – le pompe bianche sono 3.394 su 19.278 impianti complessivi (si parla sempre degli impianti registrati all’Osservatorio), pari al 17,61 %, con consistenze assai diverse tra le regioni: si va, infatti, da un massimo del 32,55 % nel Veneto [567 unità su totali 1.742] ad un minimo dell’8,11 % nella Valle d’Aosta [6 unità su 74 complessive].

Impianti totali e no-logo iscritti all’Osservatorio MISE

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