VERTENZA AUTOSTRADE: INCONTRO AL MISE PER IL 14 APRILE

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Sulla «vertenza autostrade», dopo l’incontro dello scorso 31 marzo – avvenuto a chiusura degli impianti in corso – è in programma una nuova riunione al Ministero dello sviluppo economico, che dovrebbe tenersi martedì 14 aprile. Sui nodi aperti della vertenza abbiamo chiesto una valutazione del Presidente Nazionale ANISA CONFCOMMERCIO, Stefano CANTARELLI.

Redazione: In questo stesso numero di FIGISC ANISA NEWS della vertenza autostrade parla anche il Presidente Nazionale FIGISC, Maurizio MICHELI. Con quali aspettative si va al tavolo del Ministero previsto per la prossima settimana?

Cantarelli: C’è una vertenza datata che si trascina senza soluzioni – e persino con colpi di scena negativi (basti pensare ai due atti di indirizzo che si sono succeduti prima col Ministro Passera e poi con i Ministri Lupi e Guidi) – sin dal 2012 in un contesto di progressiva degradazione della situazione del comparto. Sarebbe opportuno che gli interlocutori, dal Ministero agli altri attori del settore, comprendessero che si tratta di portare avanti i lavori non per un ennesimo quanto inconcludente «giro di tavolo», ma per arrivare a provvedimenti concreti almeno su due «cornici» di fondo: 1) la correzione/integrazione degli atti di indirizzo, e 2) la definizione di un accordo quadro nei rapporti tra la Categoria e gli Affidatari delle aree di servizio.
O si capisce questo – con tutto ciò che significa per trovare una sintesi comune accettabile e tradurla in documenti concreti con un lavoro serrato ed alla fine si auspica produttivo – o sarà una ennesima perdita di tempo, la vertenza si inasprirà ulteriormente e la situazione continuerà a precipitare nella peggior deriva.

Insomma, servono fatti concreti e non più altre chiacchiere: i Ministeri hanno un ruolo centrale sia quali soggetti tenuti a vigilare sull’uso del bene pubblico e all’osservanza delle norme sia quali soggetti mediatori nelle vertenze tra le parti.
Ciò premesso – sempre parlando di strumenti -, se un tanto poi non viene anche trasferito nei criteri ed indirizzi per lo svolgimento delle gare, tutto continuerà a trascinarsi nella più assoluta opacità e discrezionalità tra Concessionari ed Affidatari.

Redazione: Una delle questioni fondamentali che hanno riacceso la vertenza è quella della continuità contrattuale delle gestioni, sulla quale il silenzio dell’ultimo atto di indirizzo sembra non recepire strumentalmente gli accordi «storici»….

Cantarelli: Quando le cose a suo tempo concordate non vengono scritte è plausibile che l’assenza di un preciso dispositivo sia quantomeno una spia della volontà – conclamata o meno – di azzerarle, e questa è una più che cogente ragione per rimettere davvero nero su bianco in un contesto di valutazione complessiva delle problematiche del comparto. Diversamente, è il futuro stesso della Categoria ad essere azzerato.

Cantarelli

Ma non c’è solo questo tra i punti centrali della vertenza: se parallelamente continua la discriminazione dei prezzi per mettere fuori mercato i gestori da un lato e dall’altro va avanti il disegno di rendere ghost anche la distribuzione carburanti in autostrada, la stessa continuità gestionale è un contenitore vuoto. Insomma, è contro queste tre direttrici che marginalizzano, soffocano ed infine cancellano il gestore che le Organizzazioni di categoria non sono disponibili a lasciare ulteriormente decantare la situazione ed esprimeranno pertanto il massimo grado di resistenza e quindi di mobilitazione.

Ed nel contesto generale, ci sta altresì il rispetto delle norme di settore in materia di contrattualistica ed accordi economico-normativi, ci stanno l’osservanza delle cosiddette «eque condizioni per competere», il contrasto all’abuso della dipendenza economica in cui è ingabbiato il gestore ed il superamento di tutte quelle limitazioni all’iniziativa economica del medesimo che oggi sono coperte dalle esclusive di area che sono in conflitto sia con leggi vigenti nelle regioni sia con le più ordinarie regole di mercato, quasi che – oltre al vantaggio di avere affidato all’esclusivo arbitrio dei Concessionari la rete – l’autostrada sia una sorta di «zona franca» in cui la concorrenza è sospesa in una specie di limbo e vale solamente contro i soggetti più deboli della filiera.

Redazione: Altri due nodi cruciali sono rappresentati dall’incognita della ristrutturazione della rete e dall’incidenza delle royalties: in Italia impianti e servizi affollano le tratte ben oltre gli standard delle reti europee e nello stesso tempo i servizi oil e non oil sono troppo cari per il peso del balzello della rendita….

Cantarelli: È il classico cane che si morde la coda: la politica di «taglieggiamento» per mezzo delle royalties che incombono sulle attività economiche in autostrada si riflette pesantemente sui prezzi di servizi e carburanti – contribuendo a deprimere l’appeal complessivo del sistema con i risultati che tutti sappiamo: una perdita di oltre il 50 % delle vendite dei carburanti e del 25 % delle vendite della ristorazione – di una rete per giunta pletorica, la cui densità è circa il doppio di quella dei Paesi europei avanzati.

Anche qui le cose che servono sono due: la razionalizzazione non è un optional mentre il tempo delle rendite grasse non è più compatibile con lo stato di crisi del comparto. Né è pensabile che questo ordine di cose possa passare in second’ordine da una ripresa dell’economia e quindi del traffico: la gente sta lentamente ritornando in autostrada, ma che torni a trovare convenienti i beni ed i servizi che vi sono offerti alle attuali condizioni di prezzo è tutt’altro film.

Ma se si pensa di risolvere la questione della razionalizzazione con la riproposizione di quanto avviene sulla rete ordinaria con l’automazione integrale – ossia col ghost per i carburanti ed anche per la somministrazione – siamo veramente di fronte ad una colpevole rinuncia a riqualificare la rete e quindi alla fine di ogni strategia di rilancio, direi addirittura di fronte all’abbandono di un bene pubblico – che verrà abbandonato a se stesso quando tutti gli interessi forti ne avranno esaurito rendite e marginalità a totale discrezione -, fatto ancor ancor più marcato se la grana delle royalties resterà o sottotraccia o totalmente inevasa, cioè senza significativi interventi che vanno assunti nell’interesse generale ed in quello dei consumatori nazionali ed internazionali che viaggiano sulla rete viaria portante del Paese.

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