Interrogato in aula su quali provvedimenti il Governo intenda assumere nei confronti dei rapporti commerciali e contrattuali della categoria dei…
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SULLA VICENDA ESSO FAIB FEGICA E FIGISC RILANCIANO— 15 Novembre 2017Dopo i primi esiti della vertenza sul “modello grossista” di ESSO, FAIB, FEGICA e FIGISC assumono nuove iniziative sia sul fronte sindacale che sul fronte legale: COMUNICATO STAMPA DEL 10.11.2017 VERTENZA “MODELLO GROSSISTA ESSO”. I GESTORI RILANCIANO CON UN PACCHETTO DI INIZIATIVE: RICORSO CONTRO L’ORDINANZA DEL TRIBUNALE DI ROMA, AVVIO DELLE CAUSE INDIVIDUALI, MANIFESTAZIONE AL MISE IL 5 DICEMBRE, PREPARAZIONE DELLO SCIOPERO DEI GESTORI A MARCHIO ESSO PER GENNAIO. La recente ordinanza con la quale il Tribunale di Roma in prima istanza prova a disconoscere in origine il titolo delle Organizzazioni di categoria, senza neanche valutarne i contenuti argomentativi, né la legislazione speciale vigente, a difendere i Gestori dagli abusi commessi nei loro riguardi per effetto delle violazioni degli Accordi collettivi da loro stesse sottoscritti, sorprende e amareggia profondamente. Questo il commento di FAIB, FEGICA e FIGISC, affidato ad una nota congiunta diffusa al termine della verifica fatta dai gruppi dirigenti delle tre Federazioni. Non si tratta qui – prosegue la nota – di non avere messo nel conto la classica alea che sottende, soprattutto nel nostro Paese, qualsiasi ricorso ad un Giudizio Terzo. Quel che amareggia e sorprende sono i caratteri di confusione, contraddittorietà e superficialità con i quali ci si azzarda a motivare il proprio irresponsabile disimpegno preventivo rispetto al destino di migliaia di lavoratori che pure dovrebbero essere difesi e tutelati dalla Legge e dalla Giustizia ed invece prevaricati ingiustamente da chi ritiene di poter impunemente affermare la prepotenza del più forte. Disimpegno malamente celato dietro l’“invito” rivolto in extremis ai singoli Gestori ad agire individualmente, come se la dipendenza economica e il palese squilibrio contrattuale a cui è costretto di fatto a soggiacere il Gestore stesso non fossero caratteristiche conclamate da ripetuti giudizi dei Tribunali di tutta Italia: di qui, l’obbligo normativo alla contrattazione collettiva voluto dal Legislatore proprio per mitigare tali caratteristiche. In simili circostanze – precisano FAIB, FEGICA e FIGISC – appare obbligatorio reagire alla doppia ingiustizia patita, raddoppiando lo sforzo e annunciando sia il ricorso contro l’Ordinanza del Tribunale di Roma, sia avviando in modo esemplificativo le prime cause individuali, sospinti obtorto collo a moltiplicare nelle Aule di Giustizia una conflittualità che avrebbe dovuta e potuto essere risolta nel suo complesso e non certamente in una miriade di dettagli. A questo proposito, tuttavia, non può non essere rilevato come anche la responsabilità Politica, in particolare quella del Ministero dello sviluppo economico, in estremo ritardo malgrado le sollecitazioni più volte esercitate, stia oggettivamente concorrendo ad aggravare una situazione che rischia di produrre effetti su tutto il settore, trattandosi di questioni di mera “convivenza civile”, oltreché di recupero di condizioni di legalità e rispetto della normativa vigente. Per queste ragioni – conclude la nota sindacale – le Organizzazioni di categoria annunciano per il prossimo 5 dicembre una manifestazione dei Gestori degli impianti a marchio ESSO sotto la sede del Ministero dello sviluppo economico, alla quale farà seguito lo sciopero nazionale degli stessi Gestori entro la prima metà del mese di gennaio. Sul fronte legale, si ricorda, il ricorso – avverso ESSO Italiana, Retitalia e Petrolifera Adriatica – ex art. 700 del Codice di procedura civile [ossia la “tutela d’urgenza”, in presenza di fatti che vanificherebbero l’esercizio del diritto se si procedesse al giudizio in via ordinaria ed in sussistenza di una fondata verosimiglianza del diritto da tutelare] veniva presentato al Giudice del Lavoro, il quale Giudice, con ordinanza del 03.10, rimetteva la trasmissione degli atti al Presidente del Tribunale per l’assegnazione della controversia ad una sezione ordinaria. Il nuovo Giudice, senza procedere ad un esame di merito della controversia ed operando strettamente sul piano della contestazione formale della procedura di ricorso avviata da FAIB, FEGICA e FIGISC, con ordinanza del 27 ottobre, ha dichiarato l’ inammissibilità del ricorso (ed ha per giunta condannato le Federazioni ricorrenti a rifondere spese alle controparti), sulla base di una serie di considerazioni – che le Organizzazioni di categoria ritengono ovviamente insoddisfacenti e contro le quali ora intendono ricorrere -, che ruotano sull’insussistenza del titolo delle Organizzazioni di una categoria di lavoratori autonomi (i gestori) ad avviare procedure a norma dello Statuto dei Lavoratori (dipendenti) in controversie di ordine civile che dovrebbero essere promosse dai singoli gestori, e nelle quali il ruolo delle medesime potrebbe al più essere ausiliaria e mai sostitutivo, in assoluta continuità con quanto giudicato nel caso TAMOIL in data 16 marzo 2016 con sentenza 829/2016 (al proposito si veda anche Figisc Anisa News N. 11 del 01.05.2016). Il testo della contestata Ordinanza del Tribunale Civile di Roma, Sezione XI, é disponibile cliccando col mouse sul seguente titolo: |
COSTI MONETA ELETTRONICA: VERSO LA MOBILITAZIONE— 15 Novembre 2017Non vi sono schiarite positive sulla questione dei costi della moneta elettronica e sarà necessario riportarvi l’attenzione con iniziative di mobilitazione della categoria. Come si ricorderà – si veda anche Figisc Anisa News N. 21 del 23.10.2017 e N. 22 del 30.10.2017 – dopo l’interrogazione di Luca SQUERI al Ministro CASERO, la Commissione Finanze della Camera aveva raccomandato di esonerare dall’obbligo (e dalla correlativa sanzione in caso di inadempienza) di accettare i pagamenti in moneta elettronica alcune categorie e transazioni di beni, tra cui i gestori degli impianti di distribuzione carburanti. Fidando in una soluzione “intelligente” del problema di fondo (cioè quello dei costi delle transazioni anche sulle imposte gravanti sui carburanti) che sembrava in un primo momento potersi delineare per risolvere l’annosa questione, le Organizzazioni di categoria avevano declinato la proposta di esenzione, con una nota di chiarimento al Governo: «Faib, Fegica e Figisc, con una nota urgente recapitata al Governo, hanno evidenziato che rispetto alla “preparazione di documenti parlamentari in relazione a schemi legislativi di recepimento delle Direttive UE, che propongono, in sintesi, l’esenzione della Categoria dall’obbligo di Legge volto all’accettazione della cosiddetta ‘moneta elettronica‘ “, le Federazioni, pur apprezzando le intenzioni di una tale ipotesi e volendo confermare quanto a più riprese esposto, intendono nuovamente chiarire che la Categoria non ha richiesto alcuna esenzione dall’applicazione della norma. Al contrario, le scriventi Federazioni ritengono che sarebbe un gravissimo ed immotivato errore sacrificare l’esito di un provvedimento essenziale prima di tutto sul piano dell’ordine pubblico, della sicurezza sociale e della incolumità fisica di una Categoria di lavoratori pesantemente esposta a rapine, violenze e omicidi, e poi sul piano del contrasto all’infedeltà fiscale e più in generale al fenomeno dell’illegalità nel settore. Chiarito dunque che le Federazioni condividono gli “Obiettivi dagli evidenti connotati tipici dell’interesse collettivo prevalente, ai quali i gestori aderiscono con convinzione e senza alcuna riserva”, Faib, Fegica e Figisc hanno sottolineato che “Quel che, invece, la Categoria chiede da tempo e con forza è che gli oneri associati al perseguimento di tali obiettivi di interesse generale, attualmente tutti ingiustamente gravanti direttamente sui gestori, siano depurati almeno della consistente parte connessa al peso dell’accisa sul prezzo dei carburanti che pure i medesimi gestori, sempre nell’interesse generale, incassano per conto dello Stato, sotto la loro responsabilità, a proprio rischio e pericolo.” I Presidenti delle Associazioni hanno quindi rinnovato “rispettosamente a Governo e Parlamento la ferma richiesta che la soluzione alla questione posta sia oggetto di una misura equa, adeguatamente inserita nell’emananda Legge di Bilancio 2017.» E, oltre a tale problematica, nel complesso delle misure fiscali collocabili nel disegno di legge sul bilancio dello Stato che possono interessare la Categoria, FAIB, FEGICA e FIGISC hanno altresì sollecitato ad azioni comuni anche i Presidenti di UNIONE PETROLIFERA ed ASSOPETROLI, con una comunicazione in cui si scrive quanto segue: «….come è noto, il Parlamento è in questi giorni impegnato ad esaminare e votare il cosiddetto “ddl Bilancio”, al cui interno sono già contenuti o comunque potrebbero essere verosimilmente inseriti nel corso dell’iter, diversi provvedimenti che impattano sotto diversi profili – economico finanziario fiscale- sul settore e in particolare sulla conduzione degli impianti di distribuzione carburanti. Senza voler scendere nei dettagli in questa sede, le scriventi Federazioni ritengano che temi come quelli, ad esempio, del costo della moneta elettronica, della fatturazione elettronica, dell’invio telematico dei corrispettivi, ecc., possano consentire un approccio comune e condiviso. Peraltro, è motivata convinzione che l’occasione del ddl suddetto possa, a seconda di come sarà approvato definitivamente, rappresentare tanto una opportunità per il settore, quanto al contrario un ulteriore fattore di particolare criticità per gli interessi degli operatori che ciascuna delle nostre Organizzazioni rappresenta. Tenuto conto dei tempi parlamentari previsti e della delicatezza della posta in palio, le scriventi hanno ritenuto opportuno, quindi, proporVi di esaminare urgentemente – già dai primi giorni della settimana entrante – opportunità e termini per una azione condivisa e coordinata su tali temi, rivolta a Governo e Parlamento». Per contro – anche rispetto alle soluzioni che sembravano potersi prospettare – gli ultimi orientamenti del Governo in tema di carte di credito/debito, nonostante gli interventi presso il Ministero competente ed i contestuali incontri con le maggiori rappresentanze politiche del Parlamento, non sembrano andare assolutamente in direzione delle linee auspicate dalla Categoria. Nei giorni scorsi, pertanto, FAIB, FEGICA e FIGISC hanno dovuto prendere atto di un regresso della situazione, ed adottare l’iniziativa di una mobilitazione generale del settore che prelude alla dichiarazione di una giornata di chiusura degli impianti su tutto il territorio nazionale orientativamente prevista verso la fine del mese di novembre o l’inizio del mese di dicembre.
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DOPO L’ACQUISIZIONE TOTALERG CHIESTO INCONTRO AD API IP— 15 Novembre 2017Si è infine concretato, con manifesta soddisfazione delle parti (“grande euforia” ha scritto STAFFETTA per “un’operazione controcorrente” che inverte il processo della “fine del petrolio Italia”) il capitolo dell’acquisizione da parte di API IP (e delle banche che ne hanno erogato le risorse finanziarie ed a cui viene dato un “pegno” del 51 % del Gruppo ) della rete distributiva TOTALERG per un deal complessivo – incluse le parti raffinazione, extrarete e gpl – di 750 milioni di euro, con closing finale al 31 gennaio 2018 e salva approvazione dell’Autorità della concorrenza e del mercato, cui la pratica é stata sottoposta (termine per le osservazioni al 20 novembre). La “grande rete” che ne risulterebbe sarebbe la somma di circa 2.805 impianti API IP (1.201 sociali e 1.604 convenzionati, una quota quest’ultima pari ad oltre il 57 %) e di circa 2.545 impianti a marchio TOTALERG (1.646 sociali ed 899 convenzionati, una quota questa dei convenzionati, pari ad oltre il 35 %): in tutto 5.350 impianti, di cui 2.847 sociali e 2.503 (quasi il 47 %) convenzionati, che sommerebbero – con performances di erogato medio più basse in ambiente API IP rispetto a TOTALERG – una quota di mercato attorno al 19 %. “Euforia” dei contraenti a parte, FAIB, FEGICA e FIGISC pur osservando che “la disponibilità delle nostre Federazioni è massima e, comunque, protesa a massimizzare i risultati che discenderanno da questa acquisizione”, richiedono formalmente un rapido incontro al Presidente, all’Amministratore Delegato ed al Direttore Rete del Gruppo Api “per avere chiarimenti”. Le Organizzazioni di categoria, infatti, rilevano che “la notizia dell’acquisizione delle attività di TotalErg SpA da parte del Gruppo Api, comunicata alla fine dello scorso fine settimana, pur non avendo colto di sorpresa le nostre Federazioni, ha sollevato alcuni interrogativi”. Su tutta la vicenda acquisizione, infatti, la Triplice dei gestori ha “il dovere di dare delle risposte alla preoccupazione dei gestori che saranno chiamati a vivere una nuova realtà che prevede la costituzione di un’unica Compagnia”, citando, ad esempio, le differenze tra le due realtà anche sotto il profilo dei rapporti economici e normativi: “allo stato attuale abbiamo due Accordi diversi da applicarsi ai gestori della viabilità ordinaria ed un Accordo solo – con TotalErg – per quanto riguarda i gestori autostradali; due procedure ‘cali‘, diverse procedure contabili ed amministrative, differenti modalità di pagamento e di gestione delle carte aziendali, e così via”. Sono queste le fondate ragioni in base alle quali le Federazioni sollecitano “un incontro specifico sulle tematiche della rete di distribuzione e sui percorsi di integrazione che il nuovo Gruppo intende seguire: a partire da quanto, già oggi, è patrimonio della Categoria”, dal momento che “la scommessa, a questo punto, è quella di ricercare, nella condivisione del percorso l’adesione spontanea e partecipata dei gestori, che rappresentano l’Azienda, tutti i giorni, nei confronti della clientela (tanto Api, quanto TotalErg) e che, alla fine, ‘sulla strada‘ saranno i soggetti che potranno fare la differenza ed aiutare il Progetto ad avere affermazione commerciale.”
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CATEGORIA PROTESTA CONTRO ESCLUSIONE DA ATTIVITÀ USURANTI— 15 Novembre 2017Lo fa attraverso una comunicazione inviata al Premier GENTILONI ed al Ministro del Lavoro POLETTI da FAIB, FEGICA e FIGISC che lamentano la mancata inclusione dal beneficio derivante dal riconoscimento del “lavoro usurante” nell’ambito delle misure in discussione nel disegno di legge del bilancio in materia pensionistica. Le sigle sindacali dei gestori, rilevando che il Governo “nell’ambito della discussione sul sistema pensionistico, ha messo allo studio un piano per bloccare l’aumento dell’età a 67 anni per chi svolge le cosiddette attività gravose e aperto un tavolo con le parti sociali” denunciando nel contempo che “sarebbero incluse diverse categorie ma sarebbero completamente fuori quei lavoratori autonomi che svolgono lavori pesanti, spostamenti pesi, alternanza dei cicli caldo freddo, lavori notturni, a contatto con sostanze che incidono sull’apparato respiratorio, esposti alle intemperie e ad agenti inquinanti e talvolta cancerogeni” quali appunto i gestori del sistema distributivo dei carburanti. FAIB, FEGICA e FIGISC, pertanto lamentano “delusione e contrarietà sul piano dell’equità, dei reali rischi di esposizioni ai pericoli per la salute, per la tenuta psicofisica dei lavoratori, della pari dignità tra cittadini”, argomentando che “….Si tratta, dal nostro punto di vista, di una discriminazione che si perpetua e condanna i lavoratori autonomi ad essere cittadini a bassa tutela, non riconosciuti in una Repubblica fondata sul lavoro e sui pari diritti….un’esclusione inaccettabile che discrimina i cittadini e i lavoratori autonomi, come ad esempio i gestori carburanti, esposti a cicli produttivi massacranti e al lavoro notturno, ed esempio in autostrada, alle intemperie (pioggia, freddo e neve, ma anche alle alte temperature estive) e all’esposizione ad agenti gravemente interferenti con la salute (ad esempio il benzene…)” e chiedendo che “sia ripristinata la volontà del legislatore espressa nella Legge 335/1995.…[N.d.R.: legge 8 agosto 1995, n. 335, Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare; per le attività usuranti si veda anche la Tabella A al decreto legislativo 11 agosto 1993, n. 374] estendendo la previsione della disciplina in esame anche ai lavoratori autonomi, la cui esclusione presenta profili di dubbia legittimità costituzionale, per violazione degli articoli 3, 2° comma, 4 e 38 della Costituzione ” [N.d.R.: si tratta, in ordine, della rimozione degli ostacoli economici e sociali che limitano libertà ed eguaglianza dei cittadini, del riconoscimento del diritto al lavoro e della promozione delle condizioni che rendono effettivo tale diritto e, infine, del diritto dei lavoratori a che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia]. Il testo della comunicazione é disponibile cliccando col mouse sul seguente titolo: |
FIGISC CON TELETHON PER LA RICERCA CONTRO LE MALATTIE GENETICHE— 15 Novembre 2017Caro Associato, quest’anno FIGISC ha scelto di rispondere “presente” all’appello di FONDAZIONE TELETHON: Per sostenere tutti insieme la ricerca sulle malattie genetiche rare, e migliorare e salvare la vita di molti bambini affetti da queste terribili patologie. Siamo molto felici di poter coinvolgere anche TE in questa nuova campagna di solidarietà e raccolta fondi. Il TUO sostegno volontario potrà contribuire in maniera determinante alla lotta alle malattie genetiche, offrendoti la possibilità di fare un esperienza unica: sostenere la ricerca con tutto il cuore! Potrai infatti scegliere di distribuire il Cuore di cioccolato TELETHON (prodotto in esclusiva da Caffarel) all’interno del tuo impianto, offrendo ai TUOI clienti la possibilità di fare un regalo solidale, perfetto anche come dono di Natale. Tutti insieme possiamo essere al fianco di molte famiglie che lottano contro una malattia genetica rara, aiutando i ricercatori TELETHON a fare nuovi e importanti passi avanti verso la cura. COME DIVENTARE “DISTRIBUTORI” DEI CUORI DI CIOCCOLATO TELETHON: Per partecipare, invia la TUA adesione a TELETHON entro il 30 NOVEMBRE. Potrai diventare VOLONTARIO TELETHON e distribuire presso il TUO impianto i cuori di cioccolata scelti. Puoi utilizzare la scheda in allegato oppure la stessa si può scaricare andando sul sito FIGISC. La scheda di adesione dovrà essere compilata in ogni sua parte ed inviata a FONDAZIONE TELETHON tramite email – previa scansione – all’indirizzo oppure tramite fax al numero 06-44015513
Entro 5 giorni dalla ricezione dell’adesione, FONDAZIONE TELETHON TI invierà: – il quantitativo da te scelto di confezioni di Cuori di Cioccolato – 2 locandine dell’iniziativa – le ricevute di donazione da consegnare ai clienti donatori. Il termine dell’iniziativa Cuori di Cioccolato è fissato al 28 febbraio 2018 e comunque fino ad esaurimento scorte. Entro il 2 marzo 2018, dovrà essere fatto il versamento a TELETHON delle donazioni raccolte,secondo quanto previsto nelle condizioni generali della scheda di adesione che sottoscriverai. Certi del gradimento di questa iniziativa, ti porgiamo cordiali saluti. Buon lavoro Il Presidente Nazionale FIGISC, Maurizio MICHELI La scheda di adesione, l’illustrazione dei prodotti e delle condizioni, sono scaricabili cliccando col mouse sul seguente titolo: |