ESSO-PETROLIFERA ADRIATICA: GESTORI IN STATO DI AGITAZIONE

Cresce il malessere tra i gestori ESSO passati a PETROLIFERA ADRIATICA.

É quanto emerso dalla riunione  svolta a San Benedetto del Tronto  nei giorni scorsi a cui hanno partecipato i gestori coinvolti nella vendita a pacchetto della ESSO nelle regioni Marche ed Abruzzo. Una riunione voluta fortemente dai gestori  locali, a seguito del subentro della nuova società nella proprietà degli impianti ceduti a pacchetto dalla Esso.

I gestori hanno denunciato il peggioramento delle condizioni complessive, sia economiche che gestionali,  già all’indomani del subentro dei nuovi titolari. Si è materializzata sin da subito il cambio della gestione in peggio ed è emerso senza alcun dubbio l’abuso della posizione dominante con il cambiamento delle condizioni economiche praticate unilateralmente, con riduzioni significative del margine riconosciuto dall’accordo economico normativo siglato con la Esso Italiana dalle Federazioni di categoria, ai sensi della normativa vigente.

La violazione dell’accordo  avviene in un contesto di complessivo, impoverimento delle gestioni, gravato da condizioni oggettivamente di difficoltà psicologica nei confronti del nuovo proprietario,  e delle sue pressioni, esercitate in forza del vincolo di esclusiva sui carburanti. E ciò nella totale indifferenza e nella colpevole inerzia della Esso Italiana srl che rifiuta qualsiasi intervento in merito, adducendo temerarie considerazioni sulla sua estraneità contrattuale.

Alla riunione, cui hanno partecipato le rappresentanze di FAIB, FEGICA e FIGISC, è stato riferito quanto scaturito dall’incontro svoltosi a Roma la settimana precedente con i vertici di PETROLIFERA ADRIATICA. L’esito dell’incontro avuto a Roma è stata la conferma dell’atteggiamento  che la società sta portando avanti sui territori di insediamento.

Il dibattito ha evidenziato politiche vessatorie, sia sui prezzi al pubblico che sui margini imposti, il ricorso generalizzato a condizioni one-to-one,  inaccettabili e fuori dal dettato normativo, in aggiramento all’obbligo di rispettare gli accordi trasferiti a seguito della cessione, come pure la Esso aveva assicurato. Le denunce dei gestori hanno fugato ogni dubbio sulle reali intenzioni dell’azienda marchigiana, che in occasione dell’incontro aveva manifestato massima disponibilità al dialogo e a trovare le giuste convergenze con i gestori, per garantire la sostenibilità economica dei punti vendita.

Dall’assemblea dei gestori, purtroppo, è uscita la conferma di quanto le tre Federazioni avevano già denunciato a Petrolifera Adriatica e al Ministero dello Sviluppo Economico, ossia il completo disinteresse aziendale ad operare nel quadro normativo speciale di settore e il mancato rispetto degli impegni presi con la Esso italiana.

I gestori, ingiustamente penalizzati e coinvolti in questa situazione di imminente fallimento delle proprie attività, hanno invitato le Organizzazioni di categoria ad affrontare la vicenda sul piano ministeriale – con una richiesta di apertura della vertenza collettiva ai sensi del Decreto Bersani del 1998 -, per riportare la società marchigiana nel solco di quanto previsto dal quadro normativo e, dunque, al tavolo di trattativa per stabilire un confronto finalizzato alla stipula di un accordo economico normativo; ove questo tentativo non dovesse andare a buon fine, il confronto si sposterebbe inevitabilmente in proteste ed iniziative sindacali mirate, fino alla chiusura degli impianti e, laddove ne ricorrano le condizioni, anche sul piano processuale, sia nei confronti di Petrolifera Adriatica che della stessa Esso per ottenere giustizia e rispetto delle leggi vigenti. L’impegno delle Federazioni è quello di mettere  a punto tutte le iniziative, nessuna esclusa, per riportare certezze e legalità in un mercato già significativamente critico, ridando sostenibilità e dignità alle gestioni stesse, calpestate dalle illegalità dei comportamenti dei nuovi operatori e dalla indifferenza della compagnia petrolifera.

Alla luce di quanto emerso, e preso atto della volontà e della determinatezza manifestata dai partecipanti a lottare per far valere i propri diritti, l’assemblea ha deliberato lo stato di agitazione, approvando iniziative di protesta mirate, sia nei confronti di Petrolifera Adriatica, sia nei confronti di Esso, chiedendo un coinvolgimento in questa vertenza di tutti i gestori del marchio Esso, sia locali che nazionali, che a breve si troveranno nelle stesse identiche condizioni.

 

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