PRIMO SEMESTRE ENI: RETE GIÙ EXTRARETE SU

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Proponiamo di seguito – citando dalla relazione ufficiale di ENI sui risultati del secondo trimestre e del primo semestre 2015 – una serie di dati relativi alle vendite in rete ed extrarete del Cane a sei zampe che evidenziano fenomeni già noti, ma fortemente indicativi delle tendenze in atto nel settore rispetto al ruolo della rete, dei marchi petroliferi e dei prezzi.
ENI attribuisce le perdite in rete alla «forte pressione competitiva», che peraltro è essa stessa – beninteso non unica – ad alimentare nel circuito extrarete con le specifiche politiche di prezzo ad esso riservate.
Oltre a tali dati, riportiamo [g.c.] testualmente anche i commenti delle due testate informative del settore che sottolineano assai opportunamente la corretta «lettura» dei dati stessi.
Certamente, anche da questi elementi, vi sono numerosi motivi di riflessione da porre all’attenzione delle Organizzazioni sindacali della categoria dei gestori, in merito ai processi in atto, alla tenuta delle intese codificate dagli accordi e, più in genere, alla reale capacità dell’attuale sistema di rapporti commerciali e contrattuali gestori-compagnie di poter rispondere ad un sempre più radicale cambiamento degli assetti del settore.

<<Refining & Marketing
Nel secondo trimestre 2015 il margine indicatore Eni (Standard Eni Refining Margin – SERM) ha quadruplicato il suo valore rispetto al livello particolarmente depresso del secondo trimestre 2014 per effetto del calo della quotazione del marker Brent nonché dell’apprezzamento della benzina in un contesto di indisponibilità di impianti di produzione per fermate manutentive. Tuttavia rimangono i fattori di debolezza strutturale dell’industria di raffinazione europea connessi alla debolezza della domanda, all’eccesso di capacità e alla pressione competitiva dei raffinatori di Russia, Asia e Stati Uniti con strutture di costo più efficienti.Le vendite di prodotti petroliferi nel mercato rete Italia sono state di 1,50 milioni di tonnellate nel secondo trimestre, evidenziando una contrazione del 6,2 % a causa principalmente della forte pressione competitiva. La quota di mercato è pari al 24,3 % nel secondo trimestre 2015, in calo di 1,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (26,2 %).

Le vendite extrarete in Italia (2,01 milioni di tonnellate nel secondo trimestre; 3,72 milioni di tonnellate su base semestrale) hanno registrato un aumento di circa 220 mila tonnellate, pari al 12,3 % rispetto al secondo trimestre 2014 (+7,2 % nel semestre) con incrementi principalmente nelle vendite di gasolio, bunkeraggi ed anche per effetto della crescita dei consumi, parzialmente compensati dai minori volumi commercializzati di prodotti secondari e lubrificanti. La quota di mercato extrarete media nel secondo trimestre si attesta al 27,1 % (26,2 % nel trimestre 2014).>>

Rispetto alla media delle vendite del primo semestre degli anni dal 2006 al 2014, che si attestava su 3,97 milioni di tonnellate, la performance del primo semestre 2015, con 2,85 milioni di tonnellate, segna un crollo del 28,3 % e del 6,6 % invece rispetto al primo semestre del 2014.
Per i dati trimestrali ed annuali dal 2006 al secondo trimestre 2015 si veda la seguente tabella:

Vendite trimestrali ed annuali ENI in rete Italia –
Mln tonnellate

vendite eni rete

Quanto alle quote di mercato sulla rete il primo ed il secondo trimestre 2015 toccano il punto più basso almeno dal 2006, rispettivamente con un 24,2 % ed un 24,3 %. E se la quota mercato del secondo trimestre 2015 migliora sul primo trimestre solamente di un +0,4 %, essa è peggiorativa rispetto al quarto trimestre 2014 nell’ordine di un paio di punti percentuali e ancor maggiormente peggiorativa – nell’ordine di circa sette punti percentuali in meno – rispetto al corrispondente trimestre dello scorso anno.
Sono lontani anni luce i tempi d’oro del terzo trimestre 2012 [l’estate degli «scontoni»] in cui ENI aveva toccato il picco del 34,3 % della quota di mercato: il secondo trimestre 2015 è inferiore di 29 punti percentuali a quel picco, ma anche rispetto alle medie annue dal 2006 al 2014 [quota media del 30,4 %] il secondo trimestre 2015 ha perso il 18 %.
Dati annuali e trimestrali delle quote di mercato dal 2006 al primo trimestre 2015 sono contenuti nel seguente prospetto:

Quote di mercato trimestrali ed annuali ENI in rete Italia 2006-2015

quote mercato ENI

eni distributore

Quanto alle vendite in extrarete, occorre dire che esse hanno rappresentato almeno dal 2006 volumi sempre superiori alle vendite in rete: nel 2006, ad esempio, esse superavano del 36 % i volumi della rete fino a discendere nel 2009 al 7 % in più. Dal 2010 è iniziata una risalita che ha riportato le vendite in extrarete ad essere nel 2013 superiori del 26 % a quelle della rete e nel 2014 superiori del 23 %. Nel primo semestre 2015 i volumi in extrarete superano del 31 % quelli della rete.
Per i dati trimestrali ed annuali dal 2006 al secondo trimestre 2015 si veda la seguente tabella:

Vendite trimestrali ed annuali ENI in extrarete Italia –
Mln tonnellate

vendite eni extrarete

Il commento di QUOTIDIANO ENERGIA
<<Venendo alla semestrale ENI, da sottolineare che continua la perdita di quota di mercato in rete e viceversa un forte incremento delle vendite in extrarete.

Mai dati sono stati così esemplificativi della politica commerciale che viene attuata dalla compagnia.

Con questi presupposti e anche in considerazione del grande slancio che potrà derivare al mercato all’ingrosso [extrarete] dalla suddetta piattaforma [si riferisce alla borsa italiana dei carburanti, di cui abbiamo riferito in questo stesso numero di Figisc Anisa News], si può pronosticare un prossimo sorpasso della «compagnia no-logo» pronta a diventare la prima realtà di mercato in Italia. Infatti dagli ultimi dati disponibili, che riguardano il primo semestre 2015, la quota di ENI è risultata del 24,3 %, in calo dell’1,9 % sull’anno precedente e quella delle reti no-logo del 23 %, in incremento del 2 % sul 2014.>>

Il commento di STAFFETTA QUOTIDIANA
<<Tra gli ultimi dati trimestrali di ENI, colpisce l’aumento delle vendite di carburanti in extrarete. Prima di tutto per la sua entità: +12,3 % nel trimestre, misura analoga al calo registrato lo scorso anno (-13,9 %). Ma il dato è interessante soprattutto perché può segnalare un cambiamento nelle strategie aziendali. Dal 2011 le vendite ENI in extrarete hanno conosciuto un calo pressoché costante, passando dal 30 % al 26 % circa del mercato. Sembra dunque che ENI abbia deciso di approfittare della crescita delle pompe bianche per bilanciare l’emorragia di volumi sulla rete a marchio, come d’altronde fanno da qualche anno le compagnie concorrenti [vedere Staffetta del 18/03, che citiamo subito dopo], magari penalizzando le convenzioni con i retisti e spingendoli a farsi «bianchi». Una specie di «smobilitazione» dagli asset propri, siano essi punti vendita o contratti di convenzionamento, a vantaggio di un settore, cioè quello extrarete, che offre la flessibilità necessaria in un mercato in rapidissima e continua evoluzione.>>

E infatti, sul numero del 18 marzo 2015, riferendo dati di bilancio relativi ancora all’anno 2013, STAFFETTA scriveva:

<<KUPIT: anche qui i volumi in extra rete, commercializzati dalla controllata Quaser, sono in netto aumento (+13%). Nella relazione API si legge ad esempio che l’andamento delle vendite in extrarete è negativo, fatta eccezione per il gasolio autotrazione, la cui performance (+3,71 %) «è sostenuta dai notevoli assorbimenti del canale rete ‘no logo». Anche per ESSO le vendite di benzina e gasolio auto in extra rete aumentano nettamente (+12,5%).>>

Nota informativa
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