VICARI (MINISTERO) AL SENATO SU COMMISSIONI E CONTRATTI

simona vicari

La Sottosegretaria al Ministero dello sviluppo economico, Sen. Simona VICARI, ha risposto nell’aula del Senato in data 8 gennaio 2015 ad una interrogazione in merito sia alla questione degli oneri delle commissioni per la moneta elettronica che sulle nuove forma contrattuali dei gestori.

Per capire come funziona il Parlamento italiano, si tratta di una risposta ad interpellanza n. 3-00031 risalente al 17 aprile 2013 [sono quindi passati quasi ventuno mesi dall’interrogazione alla risposta] di un gruppo di senatrici e senatori appartenenti al Partito Democratico [Favero, Ferrara Elena, Lepri, Zanoni, Manassero, Fissore, Dirindin, Pezzopane, Ghedini Rita, Ricchiuti, Sangalli, Tomaselli, Collina, Orrù, Albano, Borioli], che interrogavano per sapere, tra l’altro:
« – quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare per dare effettiva applicazione alle disposizioni contenute nell’art. 17 del decreto-legge n. 1 del 2012, in modo da favorire, attraverso la definizione di nuove tipologie contrattuali, la flessibilizzazione del mercato e l’incremento della concorrenza;
– quale sia lo stato di applicazione dell’art. 27, comma 1, lettera d), che garantisce la gratuità, sia per l’acquirente che per il venditore, delle transazioni regolate con carte di pagamento presso gli impianti di distribuzione di carburanti, di importo inferiore ai 100 euro».

Sull’argomento commissioni, l’esponente del Governo ha rilevato che «É necessario che si giunga alla definizione di commissioni che promuovano effettivamente l’uso degli strumenti di pagamento elettronico presso gli impianti di distribuzione di carburante, dopo che è cessata la gratuità delle transazioni così come prevista con i primi decreti legge del Governo Monti…Infatti le banche, proprio sulla base della struttura differenziata dei costi riguardanti le commissioni applicabili ai sistemi di pagamento e alla luce dei provvedimenti adottati di recente, sono chiamate a differenziare tra carte di debito, di credito e micropagamenti, inferiori a 30 euro».

La senatrice Vicari ha aggiunto che il Ministero «è intervenuto con proprio decreto nello scorso gennaio per introdurre l’obbligo per gli esercenti di qualunque attività commerciale ad accettare pagamenti con carte di debito per importi superiori a 30 euro a partire dal 30 giugno dello stesso anno. Ed a tal proposito presso il ministero sono stati convocati tavoli di confronto per giungere in tempi brevi a definire costi e commissioni tali da consentire di rafforzare l’utilizzo della moneta elettronica. Questo anche per garantire una maggiore sicurezza degli stessi operatori e delle attrezzature, i cui rischi sono aumentati proprio dal maggior ricorso al contante».

Ricordando la giornata di protesta dei gestori No Card Day dello scorso novembre, Simona Vicari ha affermato che «Anche a seguito di tale protesta, con un ordine del giorno accolto alla Camera il 30 novembre 2014, il Governo si è impegnato a valutare la possibilità di promuovere ogni iniziativa appropriata a ripristinare la gratuità delle transazioni di importo inferiore ai 100 euro regolate con carte di pagamento presso gli impianti di distribuzione di carburanti, vigilando affinché tale sgravio non venga vanificato con l’imposizione di oneri di noleggio esorbitanti per gli apparecchi POS; ovvero fissare un tetto massimo alle commissioni per pagamenti con carte di debito e di credito presso tali impianti, affinché non superino il 150 per cento dei massimi prospettati dalla proposta di Regolamento europeo numero 550 del 2013 per le commissioni interbancarie, quindi lo 0,3 % della transazione per  carte di debito e lo 0,45 % della transazione per carte di credito».

La Sottosegretaria sull’argomento dei nuovi istituti contrattuali per i gestori ha ricordato che la previsione di legge era nel senso che le differenti tipologie contrattuali fossero definite negozialmente entro il 31 agosto 2012 e «solo nel caso in cui tali accordi non fossero stati stipulati entro tale termine, ciascuna delle parti avrebbe potuto chiedere la definizione delle suddette tipologie contrattuali allo stesso MISE». Secondo Vicari l’intervento del ministero «è previsto non in modo autonomo, ma su richiesta di una delle parti e quindi in via surrogatoria: e ad oggi detta richiesta non è stata espressamente formulata da alcuna delle organizzazioni di settore».

E comunque il Ministero, dice l’esponente del Governo «ha più volte incontrato le parti per cercare di facilitare la ricerca di soluzioni condivise e ha inoltre inviato già da tempo alle parti alcune bozze di nuove tipologie contrattuali, relative ai contratti di affitto di azienda, commissione e franchising», citanto, peraltro, che «Un primo accordo è stato raggiunto in data 8 ottobre 2013 tra le Federazioni dei gestori (FAIB CONFESERCENTI, FIGISC- ANISA CONFCOMMERCIO e FEGICA CISL) e le associazioni dei titolari (ASSOPETROLI e GRANDI RETI) su uno schema di “contratto di commissione”, sul quale l’Autorità garante della concorrenza e del mercato aveva evidenziato delle criticità, poi superate con la stesura definitiva del contratto in data 15 aprile 2014».

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