AUTOSTRADE: RISPOSTA MINISTERO A INTERROGAZIONE ON. SQUERI

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Come esposto nello scorso numero n. 33 di FIGISC ANISA NEWS del 24.10.2015, l’On.le Luca SQUERI, deputato e vicepresidente nazionale di FIGISC Confcommercio si era fatto promotore – con l’On.le Giuseppina CASTIELLO – di interrogazione al Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti sulla situazione della crisi del comparto autostradale e sugli esiti dei provvedimenti contenuti nel decreto interministeriale di agosto.
Di seguito pubblichiamo la risposta del MIT in occasione del question time, dalla quale pare semplicemente che il Ministero ritenga di avere fatto tutto quello che poteva essere utile ed opportuno e non vi sia in atto alcun ripensamento, tanto che si è limitato a riepilogare i contenuti del decreto e basta.

Un interessante esempio di scambio di relazioni tra Parlamento e Governo: io, parlamentare, ti dico, sapendo quel che già so e che so che non va bene, cosa intendi fare per farlo andare meglio, tu, Governo, dall’altra parte mi rispondi ripetendomi pari pari che hai fatto esattamente quel che già so che hai fatto, e basta.
Una meraviglia.

<<Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,

Class. 4464/CQC
Oggetto: question time Onorevoli Squeri e Castiello.

Il decreto interministeriale 7 agosto 2015, di approvazione del Piano di ristrutturazione della rete delle aree di servizio presenti sui sedimi autostradali, è l’esito di un lungo processo di razionalizzazione a fronte della crisi del settore e delle richieste degli operatori. Con il perdurare della crisi economica che ha prodotto un calo dei volumi di traffico e dei consumi sulla rete autostradale, le principali associazioni di categoria dei gestori di stazioni di servizio avevano segnalato le gravi difficoltà in cui si trovano gli operatori economici del settore.

Il citato decreto MIT-MISE è stato sottoposto alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome che lo ha condiviso.

Il Piano, che riguarda l’intera rete autostradale, compresa la rete ANAS, oltre ai raccordi e tangenziali, per un totale di n. 463 aree, è finalizzato a riportare condizioni di economicità ed efficienza nei servizi autostradali per l’esercizio sia delle attività commerciali e ristorativi:, sia delle attività di distribuzione di carbolubrificanti.

Sono previste misure di razionalizzazione della rete delle aree e misure di rivisitazione delle modalità di servizi utenza finalizzate: alla chiusura di aree di servizio, alla gestione modalità stagionale di alcune aree, all’esercizio di gestioni unitarie delle attività oil e non oil, all’accorpamento di aree di servizio, all’ampliamento dei servizi di rifornimento self-service, in particolare in orario notturno. Inoltre, è stata posta l’attenzione sulla necessità della salvaguardia dei livelli occupazionali, riducendo al minimo la perdita dei posti di lavoro.

Le aree chiuse saranno 25 e tali chiusure sono limitate alle previsioni delle Società concessionarie relativamente alle aree con erogati inferiori a 2 milioni di litri annui e fatturati relativi ai prodotti principali inferiori a 750.000 euro annui, rispettando l’interdistanza minima tra impianti non superiore a 50 km, al fine di garantire un adeguato servizio all’utenza.

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Non è prevista la concessione di deroghe al rispetto dei predetti requisiti e i casi di dismissione sono comunque accompagnati da piani di riconversione o di utilizzo dell’area, o dalla previsione di riapertura per lo svolgimento di servizi stagionali.

Sarà inoltre assicurata una implementazione della segnaletica per rifornimenti oil e per i servizi non oil, per segnalare all’utenza le disponibilità lungo i tratti autostradali.

Al fine di ridurre i casi di chiusure sono previste misure di:

– sensibilizzazione dei concessionari autostradali per la riduzione dei canoni di subconcessione con la finalità di mitigare l’onerosità complessiva dei contratti, così da ottenere una diminuzione delle royalties permettendo un adeguamento dei prezzi praticati nelle aree a quelli della viabilità ordinaria, o comunque del mercato;

– accorpamenti di più aree non adiacenti, con un’interdistanza non inferiore a 100 km per l’oil e 150 per la ristorazione, in un’unica gara al fine di rendere economicamente sostenibile la gestione del servizio anche in casi di aree economicamente non remunerative;

– gestioni unitarie delle attività oil e non oil, al fine di assicurare la sostenibilità dei servizi;

– particolari condizioni per la continuità gestionale in base agli Accordi del 2002 che fanno salve, anche in presenza di cambi di affidatari, le imprese di gestione delle aree, a garanzia investimenti effettuati, della continuità del servizio e dell’occupazione.

Tra le misure di ristrutturazione rete attraverso implementazione della modalità dei servizi all’utenza è prevista:

– l’implementazione dei servizi self-service di distribuzione dei carbolubrificanti e del servizio ristoro, in particolare durante l’orario notturno, ma sempre con la presenza di personale nell’area;

– l’implementazione dell’utilizzo di carburanti alternativi, ampliando l’offerta della ricarica elettrica e della distribuzione del carburante metano per autotrazione, nei casi di vicinanza alla rete distributiva e di disponibilità di superfici adeguate dell’area per il rispetto delle norme di sicurezza;

– l’implementazione di misure di sicurezza dell’area attraverso un presidio continuativo della stessa, eventualmente anche attraverso un servizio di security.

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Per quanto detto, il Piano è stato predisposto al fine di assicurare sia la tutela del servizio pubblico, la regolarità e continuità dello stesso e la tutela dell’utenza, sia la tutela degli investimenti effettuati dagli operatori del settore, nonché la tutela dei livelli occupazionali, prevedendo anche l’impegno per l’affidatario a mantenere per almeno 18 mesi le risorse occupate.

Si garantisce, inoltre, la vigilanza del rispetto nei contratti di affidamento dei servizi di tutto il quadro normativo vigente in materia, in particolare per quanto attiene alla continuità gestionale, come previsto dagli atti di indirizzo MIT e MISE del 29 marzo 2013 e del 29 gennaio 2015 e dal decreto Interministeriale.

Il MIT, infine, ha predisposto per l’Avvocatura Generale dello Stato apposito rapporto informativo al fine di consentire la difesa dello stesso Ministero nei giudizi instaurati dai gestori dei servizi presso le aree di servizio oggetto di ristrutturazione.>>

Nota informativa
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