COMITATO DI COLORE APPROVA L’ACCORDO ENI – ASSEMBLEE COI GESTORI

COMITATO DI COLORE APPROVA L’ACCORDO ENI – ASSEMBLEE COI GESTORI

L’accordo economico-normativo con ENI, siglato lo scorso 19 dicembre, è stato sottoposto al COMITATO NAZIONALE DI COLORE ENI della FIGISC, che, riunitosi a Roma il 14 gennaio, ha proceduto alla sua ratifica con una altissima maggioranza dei presenti.

Nella sua ampia introduzione, il Presidente Nazionale, Maurizio MICHELI, ripercorrendo la lunga vicenda della trattativa, ha ricordato tutta la difficoltà della decisione – peraltro maturata ed assunta in maniera totalmente condivisa con FAIB e FEGICA – di sottoscrivere un accordo che, molto probabilmente, è tra i più sofferti e complessi nella storia dei rapporti tra Compagnia e Organizzazioni dei gestori e che interviene nel periodo di maggiore crisi dei rapporti interni al settore.

L’ampio ed approfondito dibattito ha evidenziato con chiarezza le ragioni che hanno portato, con un sofferto senso di responsabilità, a firmare un accordo – che, assolutamente difficile da considerare come soddisfacente, costituisce tuttavia una assoluta necessità e rappresenta il massimo «dell’ottenibile» in questo particolare momento di oggettiva crisi decisionale ed economica della compagnia – per evitare la prospettiva di una totale assenza di regole nei rapporti tra gestori ed azienda, che avrebbe unicamente rafforzato – in tutto il settore e non solo nell’ottica aziendale di ENI -, la condotta di scendere direttamente alle singole gestioni per strappare condizioni economiche e normative individuali in totale assenza di una contrattazione collettiva, rinunciando così a tutti gli effetti a contrastare lo stravolgimento e l’annullamento di quelle regole che ancora la normativa di settore prevede per le relazioni tra le parti, e contribuendo ad confermare la politica delle aziende mirante ad ottenere la totale delegittimazione e delegificazione proprio di quelle ancor residue norme [e si ricordi che c’è già stato un tentativo, con una prima versione del disegno di legge sulla concorrenza – per fortuna rimasto al palo – di cancellare per legge la contrattazione collettiva].

Ma se sulla decisione di firmare l’accordo ha pesato questa dura necessità, nonché il punto di estremo degrado cui sono cadute le relazioni in tutto il settore – hanno sottolineato i componenti del Comitato che più intensamente hanno seguito sin dall’inizio la lunga e travagliata vicenda del suo rinnovo –, sono tuttavia presenti al suo interno elementi che rappresentano un primo segnale di inversione di tendenza rispetto alle condotte aziendali ed alle esasperate politiche commerciali perseguite in questi ultimi anni da ENI, riportando al centro del confronto quei nodi cruciali che tanto più sono fondamentali quanto sono stati pervicacemente elusi e negati fino ad oggi, quali il riposizionamento del gestore nella distribuzione, le condizioni per competere equamente nel marchio, la non sacrificabilità del margine concordato.

Un punto di ripartenza che non rappresenta assolutamente un traguardo, ma almeno forse l’inizio di un più sostenibile percorso.

Con la «tara», beninteso, che lo scenario negativo non cambia improvvisamente per il solo effetto di una firma sull’accordo – peraltro in un difficile contesto di settore ed in un tempo, per di più, in cui sia le politiche commerciali sia il management aziendale difficilmente mantengono caratteristiche durevoli di stabilità -, accordo la cui applicazione che dovrà essere strenuamente pretesa e difesa nei fatti concreti, sia dalla più attenta vigilanza e dalla più energica azione delle Organizzazioni di categoria, sia dalla consapevolezza del singolo gestore dei propri diritti e dalla volontà di esercitare gli strumenti per ottenerne il rispetto,.

Il dibattito ha fatto peraltro emergere con assoluta chiarezza – in relazione agli aspetti delle politiche commerciali e delle condizioni economiche dell’accordo – le difficoltà che riguardano in particolare gli impianti che ancora realizzano quote maggioritarie in modalità servito, ed è su questo specifico aspetto che si sono registrate in Comitato, anche nella ratifica, le uniche posizioni critiche.

Nel contempo, e diffusamente sul territorio, sono in corso le assemblee dei Gestori ENI, alcune delle quali sono già state effettuate a livello provinciale e locale e molte altre [ad esempio, tanto per citare le principali città, a ROMA] sono programmate a brevissima scadenza.

A MILANO, l’assemblea dei gestori si è già svolta lunedì 19 gennaio ed ha registrato – oltre ad una elevata presenza di associati e la partecipazione di alcuni rappresentanti di FEGICA –, dopo la presentazione ed illustrazione dei contenuti, un dibattito equilibrato e molto attento, con una complessiva percezione e condivisione da parte degli intervenuti delle motivazioni che hanno portato a sottoscrivere l’accordo, che è stato così infine ratificato dall’assemblea.

L’accordo con ENI sarà prossimamente oggetto di esame per la ratifica del CONSIGLIO NAZIONALE FIGISC.

Assemblea ENI Milano

Nota informativa
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