DIFFERENZIALE SERVITO VS/ SELF ANCORA IN AUMENTO

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Sulla delicata questione del delta prezzo tra la modalità «servito» e quella «self» e sulla portata che essa ha assunto nel tempo – almeno nell’analisi dei prezzi medi praticati nell’arco di un periodo che va dal febbraio 2015 al giugno 2016 -, emerge, come già segnalato più volte, una netta tendenza al suo incremento. La questione veniva segnalata in una lettera inviata ad ENI del marzo di quest’anno da FAIB, FEGICA e FIGISC dove si sottolineava come «il differenziale tra prezzo self service e prezzo servito – strumento di flessibilità commerciale che le nostre Federazioni, è bene sottolinearlo, avevano lasciato alla prudente capacità dell’Azienda di dosarne gli effetti proprio per invertire la tendenza del mercato – abbia subito una incessante crescita», e, più recentemente, nel recente accordo aziendale con API IP – come già riferito nel numero precedente di FIGISC ANISA NEWS – la tematica viene così definita: «le Parti hanno infine convenuto sull’opportunità che il differenziale fra il prezzo consigliato per le vendite in modalità self e quello consigliato per le vendite in modalità con servizio vada contenuto in un delta compatibile che non renda particolarmente oneroso per la clientela il rifornimento con tale modalità. Ciò al fine di consentire al Gestore di valorizzare il servizio svolto, rimanendo competitivo utilizzando la modalità di vendita “servito” anche nel mercato delle vendite in self oltreché con i competitor che operano nel medesimo mercato del servito».

Quale sia l’evoluzione e la dinamica del delta prezzo viene monitorato ogni mese da FIGISC ANISA Confcommercio, da ultimo con la Newsletter 096NP/2016 del 3 luglio 2016 «Delta prezzi medi nazionali marchi e “no-logo” modalità “servito” vs/ “self” – Periodo 17.02.2015-30.06.2016 », consultabile/scaricabile integralmente in formato pdf cliccando col mouse sul seguente titolo

NEWSLETTER_DELTA_PREZZI_SERVITO_SELF_096NP_2016_17.02.2015_30.06.2016

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L’elaborato – basato sui dati dell’Osservatorio Prezzi del Ministero dello sviluppo economico – contiene tavole e grafici relativi all’andamento del delta del prezzo medio nazionale tra modalità «servito» e modalità «self» per ciascuno dei principali marchi petroliferi e per il raggruppamento dei no-logo dal 17.02.2015 al 30.06.2016.

Prendendo in esame i prezzi – medie nazionali – realmente praticati nella rete, anche distinguendo tra impianti della rete «colorata» ed impianti no-logo, si osserva che:

1) nella rete «colorata» nel mese di giugno 2016 su maggio 2016 è mediamente aumentato di +0,4 cent/litro il differenziale di prezzo tra modalità «servito» e modalità «self» [da 0,115 a 0,119 euro/litro], che è, invece, aumentato solo di +0,1 cent/litro [da 0,028 a 0,029 euro/litro] in quella no-logo;

2) da febbraio 2015 a giugno 2016 l’aumento è stato nell’ordine di +4,9 centesimi di euro nella rete «colorata», mentre in quella no-logo si sono avute variazioni di +0,5 centesimi di euro;

3) nel dettaglio dei marchi, a giugno 2016 AGIP ENI segnala un differenziale di 14,4 eurocent/litro [+0,2 cent/litro sul delta di maggio 2016, +6,1 sul febbraio 2015] su una media dell’intero periodo febbraio 2015-giugno 2016 di 11,5 eurocent/litro; API IP segnala un differenziale di 13,5 eurocent/litro [+0,7 cent/litro sul delta di maggio, +4,4 sul febbraio 2015] su una media dell’intero periodo febbraio 2015-giugno 2016 di 12,1 eurocent/litro; ESSO segnala un differenziale di 9,4 eurocent/litro [+0,3 cent/litro sul delta di maggio, +3,4 sul febbraio 2015] su una media dell’intero periodo febbraio 2015-giugno 2016 di 8,7 eurocent/litro; KUPIT Q8 segnala un differenziale di 17,7 eurocent/litro [+0,6 cent/litro sul delta di maggio, +8,7 sul febbraio 2015] su una media dell’intero periodo febbraio 2015-giugno 2016 di 16,2 eurocent/litro; ex SHELL segnala un differenziale di 8,4 eurocent/litro [+0,4 cent/litro sul delta di maggio, +2,5 sul febbraio 2015] su una media dell’intero periodo febbraio 2015-giugno 2016 di 8,6 eurocent/litro; TAMOIL segnala un differenziale di 5,1 eurocent/litro [+0,3 cent/litro sul delta di maggio, +1,0 sul febbraio 2015] su una media dell’intero periodo febbraio 2015-giugno 2016 di 4,7 eurocent/litro; TOTALERG segnala un differenziale di 9,5 eurocent/litro  [+0,3 cent/litro sul delta di maggio, +4,4 sul febbraio 2015]  su una media dell’intero periodo febbraio 2015-giugno 2016 di 7,6 eurocent/litro; l’insieme della RETE COLORATA segnala un differenziale di 11,9 eurocent/litro [+0,4 cent/litro sul delta di maggio, +4,8 sul febbraio 2015] su una media dell’intero periodo febbraio 2015-giugno 2016 di 10,2 eurocent/litro; l’insieme dei NO-LOGO segnala un differenziale di 2,9 eurocent/litro [+0,1 cent/litro sul delta di maggio, +0,4 sul febbraio 2015] su una media dell’intero periodo febbraio 2015-giugno 2016 di 2,8 eurocent/litro; infine tutto il complesso della RETE COLORATA E NO-LOGO segnala un differenziale di 10,2 eurocent/litro [+0,3 cent/litro sul delta di maggio, +3,9 sul febbraio 2015] su una media dell’intero periodo febbraio 2015-giugno 2016 di 8,9 eurocent/litro.

Le aziende spiegano che l’aumento del delta prezzo tra le due modalità – ossia alzare il prezzo del servito – serve a creare marginalità per fare «difesa mercato», ossia per rendere maggiormente competitivo rispetto ai no-logo il prezzo di marchio della modalità self . Ma quale è il risultato di tale operazione di «riequilibrio»?

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Monitorando i prezzi medi nazionali nella rete, si è cercato di calcolare quale sia l’esito di tale politica commerciale. Si sono confrontate, pertanto, sia le medie del delta prezzo self tra gli impianti di marchio ed i no-logo, sia quelle del delta prezzo tra servito e self degli impianti di marchio tra il mese di febbraio 2015 ed il mese di giugno 2016. I risultati sono i seguenti:

RETE COLORATA – benzina: delta self vs/ self no-logo -2,3 cent/litro, aumento delta servito vs/ self  +4,3 cent/litro, gasolio: rispettivamente, -2,5 e +4,5; AGIP ENI – benzina: delta self di marchio vs/ self no-logo -2,3 cent/litro, aumento delta servito di marchio vs/ self di marchio +5,8 cent/litro, gasolio: rispettivamente, -2,3 e +6,3; API IP – benzina: delta self di marchio vs/ self no-logo -3,4 cent/litro, aumento delta servito di marchio vs/ self di marchio +4,3 cent/litro, gasolio: rispettivamente, -3,9 e +4,3; ESSO – benzina: delta self di marchio vs/ self no-logo -0,4 cent/litro, aumento delta servito di marchio vs/ self di marchio +2,8 cent/litro, gasolio: rispettivamente, -0,9 e +2,9; KUPIT Q8 – benzina: delta self di marchio vs/ self no-logo -4,9 cent/litro, aumento delta servito di marchio vs/ self di marchio +7,5 cent/litro, gasolio: rispettivamente, -4,8 e +7,3; TAMOIL – benzina: delta self di marchio vs/ self no-logo +0,1 cent/litro, aumento delta servito di marchio vs/ self di marchio +1,0 cent/litro, gasolio: rispettivamente, -0,2 e +1,2; infine, TOTALERG – benzina: delta self di marchio vs/ self no-logo -3,0 cent/litro, aumento delta servito di marchio vs/ self di marchio +3,9 cent/litro, gasolio: rispettivamente, -2,8 e +4,3.

Gli impianti no-logo rimangono comunque sempre più competitivi nel prezzo self rispetto alla media degli impianti di marchio, ma il gap è sceso da 5,1-5,3 cent/litro a 2,8, ossia di 2,3-2,5 cent/litro; per ottenere tale risultato il delta prezzo tra servito e self nella rete di marchio è cresciuto da 7,3-7,5 cent/litro a 11,6-11,9, ossia di 4,3-4,4 cent/litro: in sintesi, si tratta di un rapporto di 2 contro 1, cioè mediamente l’aumento del delta prezzo tra servito e self nella rete di marchio è circa il doppio del miglioramento competitivo [comunque insufficiente a pareggiare il prezzo] ottenuto sul prezzo self di marchio rispetto al self dei no-logo.

Nota informativa
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