SU ENI & ALTRO: UN «TAGLIANDO ALLA RETE»

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Il 27 aprile  si è svolto un incontro tra ENI ed i rappresentanti di FAIB, FEGICA e FIGISC/ANISA, sia per la rete ordinaria che per quella autostradale. All’incontro è stato presente anche il capo della Divisione operativa di ENI che riguarda la rete, Salvatore SARDO.

Commentando l’incontro [il commento sintetico della FIGISC è riportato nell’articolo di testa del presente numero], FEGICA, nella persona del suo Presidente, Roberto DI VINCENZO, ha scritto che «Così come, a volte può capitare che il confronto che si realizza attraverso il rituale di un incontro, invece di dare il senso stucchevole di una vuoto esercizio retorico, riesca davvero a tramutarsi in reciproco ascolto e preparazione dell’agire. È questo il caso a nostro avviso dell’appuntamento della scorsa settimana che ha riunito le delegazioni delle organizzazioni di categoria dei gestori ed il vertice della divisione commerciale ENI, guidato significativamente guidato per la prima volta e in prima persona dal capo della Divisione operativa …..I risultati positivi conseguiti nel corso del 2015 (in estrema sintesi, la netta inversione di tendenza del risultato economico aziendale, dopo anni di perdite consistenti, ed il recupero del ruolo di price maker in larga parte del Paese, dopo anni di inefficaci rincorse verso il basso di ogni altro concorrente) per effetto diretto dell’Accordo collettivo del dicembre 2014, hanno la assoluta necessità di essere sostenuti e consolidati con scelte coerenti… Chiusa l’epoca caratterizzata dall’ubriacatura di una strategia commerciale tutta incentrata sulla “macchinetta del self service”, considerata interlocutore unico e docile, per poter fronteggiare un “mercato” in rapido dissolvimento era necessario immaginare una politica di marketing che valorizzasse nuovamente gli assets industriali (con valori in caduta libera) e ricreasse le condizioni per recuperare margini operativi decenti. All’interno di questo solco ed in coerenza con una strategia di più ampio respiro è maturato l’Accordo del 2014: un Accordo di prospettiva condiviso con ENI che il vertice della stessa Azienda ha inteso riconfermare proprio nella riunione della scorsa settimana. Insomma: indietro non si torna e, questa, per la Categoria dei Gestori è certamente una buona notizia».

Prosegue FEGICA osservando che: «È, in definitiva, anche per queste ragioni, che l’incontro con il vertice di eni è apparso assai produttivo: mettere definitivamente alle spalle un periodo di “scorciatoie” ed improvvisazioni, per ricostruire una relazione schietta e duratura appare il solo modo per reagire ad una situazione ancora particolarmente incerta e critica, in special modo per i Gestori. Naturalmente, è necessario fare seguire i fatti alle parole, a cominciare dal tentativo di recuperare l’occasione persa qualche mese fa nel segmento autostradale, arrivando concretamente e rapidamente alla sottoscrizione di un Accordo collettivo specifico (come confermato dall’eni durante il confronto), capace di dare un messaggio forte al resto del segmento, alla vigilia di un prevedibilmente complicato risveglio da un rinnovo degli affidamenti che si preannuncia né facile, né indolore. Molto è ancora da fare, ma oggi c’è una possibilità in più…».

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Il testo in pdf completo dell’intervento di Roberto DI VINCENZO è consultabile e scaricabile premendo con il mouse sul seguente titolo:

Dal confronto con il vertice di Eni – Intervento Di Vincenzo FEGICA

L’argomento è stato, in un contesto più complesso, ripreso da STAFFETTA QUOTIDIANA nell’articolo «Rete carburanti, urge un tagliando» che riproduciamo parzialmente [g.c.]:

<<La “svolta” nei rapporti tra ENI e gestori, sottolineata dal leader della Fegica Roberto Di Vincenzo a valle dell’incontro del 27 aprile, ci dà l’occasione per fare il punto sulla rete carburanti e i suoi nodi principali: lo stato del market leader ENI e degli altri operatori, la questione autostrade, la razionalizzazione, i modelli contrattuali, il nero e la Borsa carburanti.

Partiamo da ENI.

Detto che per i rappresentanti dei gestori è sicuramente un segnale di attenzione e considerazione il fatto che si sia presentata all’incontro l’intera catena di comando, dal punto di vista dei numeri la politica di ENI non sembra cambiata rispetto a un anno fa. Anzi. Anche nel primo trimestre del 2016 la quota di mercato rete ha continuato a ridursi, scendendo sotto il 24% e allontanandosi ancora dalla fatidica quota 30, mentre le vendite in extrarete sono aumentate di quasi il 9% arrivando a 1,84 milioni di tonnellate. Segno di una preferenza “oggettiva” per i volumi purchessia rispetto alla “cura” della rete a marchio. Sul fronte prezzi, il divario tra self e servito non ha fatto che aumentare: dai quasi 9 centesimi al litro della primavera 2015 si è passati in estate a 10, poi a 11-12 tra l’autunno e l’inverno, per salire negli ultimi due mesi intorno ai 14 centesimi (elaborazioni Staffetta su dati Osservaprezzi). Si privilegia dunque l’extrarete alla rete e il self (Iper h24?) al servito. Dal punto di vista dell’automobilista, un sovrapprezzo medio di 14 centesimi è eccessivo, anche se, come gestore, mi presento in smoking e guanti bianchi.

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La concorrenza intanto punta sull’efficienza: 

TOTALERG prosegue con successo la cura dimagrante e ha messo a segno risultati interessanti, API è tornata all’utile, ENERCOOP ha proseguito la propria espansione arrivando a erogati medi monstre, pari a dieci volte l’erogato medio nazionale.

Sulla questione autostrade, a un anno dall’approvazione dell’atto di indirizzo che avrebbe dovuto stabilire i criteri per rianimare un settore in stato comatoso, si attendono, senza soverchie speranze i bandi di giugno, mentre gestori e compagnie tratteranno sui margini. Con la speranza di non vedere royalty fuori mercato come fu una decina di anni fa, e di permettere agli automobilisti di tornare a fare il pieno in autostrada, non più terrorizzati da un differenziale che si avvicina sempre più ai 20 centesimi al litro.

E a proposito di ristrutturazione, è passato poco più di un anno dall’accordo unitario sulla razionalizzazione firmato il 15 aprile del 2015 da (quasi) tutte le articolazioni della filiera. L’anniversario arriva forse nel momento più difficile per il ddl Concorrenza, arenato in Senato tra la pressione delle lobby e le imminenti elezioni amministrative di inizio giugno.

Notevoli sono stati invece, negli ultimi dodici mesi, i passi avanti sulla questione dell’illegalità, di cui si è parlato anche nell’incontro del 27. Dopo le prime denunce pubblicate sulla Staffetta un anno fa tutto il settore si è mobilitato, anche chi in un primo tempo aveva sottovalutato l’entità del problema. Problema che nel frattempo ha continuato a espandersi.

“Altro giro, altra corsa” invece per la questione della Borsa carburanti. Il possibile rinvio (l’avvio della piattaforma era previsto per la prima metà del 2016) segnala una volta di più i limiti intrinseci dell’iniziativa originaria del legislatore.

Sul fronte dei nuovi modelli contrattuali, lo scorso settembre le associazioni dei gestori avevano posto questo problema come prioritario. Da allora poco o nulla è successo….>>

Nota informativa
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