DISTRIBUZIONE CARBURANTI E CRIMINALITÀ PREDATORIA

furtone

Riportiamo di seguito testualmente alcune delle considerazioni e dei dati contenuti nel rapporto, appena uscito a novembre, OSSIF ABI Associazione Bancaria Italiana [Rapporto intersettoriale sulla Criminalità predatoria: Rapine e furti in Banca e in altri settori esposti: Poste, Tabaccherie, Farmacie, Distribuzione Moderna, Esercizi commerciali, Distributori di carburante, Trasporto Valori], relativi al settore della distribuzione carburanti.

<<Nel corso degli ultimi anni si è registrato un continuo, crescente numero di attacchi contro la rete carburanti, agli accettatori di banconote nei punti vendita, con una diversa caratterizzazione geografica, ai danni della sempre più diffusa modalità di rifornimento non assistito al di fuori dell’orario di presidio del gestore. Gli attacchi hanno spesso la conseguenza di causare danni ingenti alla struttura del punto vendita che in molti casi superano l’importo del contante rubato, oltre ad interrompere il servizio alla clientela durante le riparazioni.

La rete carburanti in Italia è costituita da circa 21.800 impianti. Di questi solo nel 50 % dei casi [circa 11.000] le attrezzature sono di proprietà delle Compagnie petrolifere.

Inoltre la gestione dell’esercizio di distribuzione carburanti affidato per l’80 % a soggetti terzi non proprietari, i gestori, che a tutti gli effetti sono liberi imprenditori. Tra Compagnia e gestore vige un contratto armonizzato su base nazionale che definisce obblighi e responsabilità; il gestore non è un dipendente della compagnia: ne utilizza le attrezzature e ne acquista il prodotto in forma esclusiva, ma il carburante depositato e conseguentemente il denaro ricavato dalla vendita è di proprietà del gestore.

Il settore petrolifero ha recentemente attivato un monitoraggio degli atti illeciti che hanno colpito la rete carburanti. Il singolo danno può sembrare di entità contenuta, in genere al di sotto dei 10.000 euro, ancorchè con cifre ingenti [maggiori di 50.000 euro] quando sono coinvolte attrezzature di piazzale, ma l’elevato numero di eventi in un contesto economico particolarmente difficile portano a poter classificare tale fenomeno come una vera e propria piaga per il settore.

È stato rilevato un andamento abbastanza costante per area geografica: Lazio, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, sempre in testa, sia in termini assoluti che come indice di rischio ogni 100 impianti.

ossif

I casi più frequenti riguardano i furti di contante attraverso rapine o furti/attacchi agli accettatori [c.d. OPT Outdoor Payment Terminal] di banconote. Le tecniche sono le più svariate, ma in diversi casi il furto stato perpetrato con modalità tipiche da vera e propria criminalità organizzata. L’aumento degli attacchi sui terminali di pagamento è dovuto all’alta appetibilità degli OPT a causa della loro operatività self service h 24, della localizzazione esterna anche in orari non presidiati, dell’alta redditività per singolo attacco, con disponibilità immediata di contante anonimo.

Nel 2014 le rapine ai danni dei distributori di carburanti sono state 457, pari ad un calo del 14,1 % rispetto al 2013. É dunque proseguito il calo degli attacchi che aveva già caratterizzato il 2013 – -9,2 % rispetto al 2012]. In calo anche l’indice di rischio che passato da 2,4 a 2,1 rapine ogni 100 distributori.

La vera criticità per la rete dei carburanti sono però i furti di contanti da accettatori di banconote OPT]. Grazie ai dati forniti da Unione Petrolifera [riferiti a 11.192 impianti delle aziende associate ad Unione Petrolifera rispetto ad un totale di 21.800 impianti] è emerso che nel 2014 i furti sono stati 1.180, pari ad un incremento del 20,3 % rispetto al 2013. L’analisi del fenomeno negli ultimi 4 anni evidenzia un trend crescente degli attacchi [+79 % rispetto al 2011].
Anche con riferimento all’indice di rischio si evidenzia un trend crescente nel corso degli ultimi anni: si è passati da un valore di 5,4 attacchi ogni 100 distributori nel 2011 a 10,5 attacchi ogni 100 distributori nel 2014.

La Lombardia è stata la regione maggiormente colpita con 211 episodi, seguita dal Piemonte [152], dal Lazio [149] e dall’Emilia Romagna [99]. Con riferimento all’indice di rischio, invece, il Lazio è risultata la regione più esposta con un livello di 14,87 furti ogni 100 distributori, seguita dal Piemonte con un indice pari a 14,57.

Gli attacchi sono stati commessi prevalentemente nei weekend e di notte [tra le 23 e le 2], con sradicamento delle apparecchiature o tramite «taglio» per poi aspirare le banconote.

I colpi sono effettuati da criminalità organizzata ad alta efficacia operativa [l’asportazione dell’OPT avviene nel giro di pochi minuti] e si riscontra un’asimmetria tra il bottino [migliaia di euro] e il danno alle apparecchiature [decine di migliaia di euro].>>

Per consultare e scaricare integralmente il rapporto [in formato pdf] è sufficiente cliccare col mouse sul seguente titolo:

Rapporto ABI Ossif novembre 2015

Nota informativa
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