FIGISC SCRIVE A MINISTRO, UNIONE PETROLIFERA E ASSOPETROLI

ministero interni

Roma, 09.02.2015

Oggetto: Stato attuazione del Protocollo Sicurezza settore distribuzione carburanti – Istanza di incontro per la verifica

Con la presente comunicazione, la scrivente Associazione di categoria FIGISC Confcommercio in persona del Presidente Nazionale pro-tempore Maurizio MICHELI, sottopone alla cortese attenzione delle S.S.V.V. Ill.me quanto in seguito dettagliato, richiedendo altresì un sollecito incontro per affrontare lo stato di attuazione del Protocollo quadro della sicurezza nel settore della distribuzione dei carburanti.

I recentissimi fatti di Vicenza – largamente presentati sui media in relazione alle particolari circostanze verificatesi – riportano alla comune attenzione la problematica della sicurezza degli esercenti delle attività commerciali rispetto ai fatti di criminalità legati alle rapine del denaro presente negli esercizi, con due aspetti che enfatizzano la comune sensibilità: il prolungarsi della lunga crisi economica che travaglia duramente anche il comparto commerciale e la percezione sempre più diffusa di una pericolosa perdita di sicurezza e di una sostanziale inefficacia dello Stato nei confronti della criminalità diffusa non organizzata, fattori entrambi che – come è possibile arguire da molte reazioni ai fatti più sopra citati – possono convincere il privato cittadino ed operatore economico a cercare di compensare questi vuoti con iniziative individuali di tutela che a loro volta elevano il livello generale dei rischi. Per certo questi fatti hanno riportato ad altissimo livello la tensione sul problema della sicurezza nell’intero comparto del commercio e – in considerazione dei soggetti coinvolti nella vicenda – nell’ambito del settore della distribuzione carburanti, con una fortissima richiesta di intervento che sale direttamente dal territorio verso le Associazioni della categoria.

Vale la pena di ricordare che è trascorso oltre un anno dagli incontri che le Organizzazioni della categoria dei gestori degli impianti di distribuzione dei carburanti hanno avuto con i Rappresentanti del Ministero dell’Interno [dicembre 2013 – gennaio 2014], finalizzati a definire – all’interno del Protocollo quadro tra Ministero dell’Interno, Confcommercio e Confesercenti, rinnovato a Verona il 12 novembre 2013 dall’Ill.mo Ministro On.le Alfano – uno specifico «Progetto garantire sicurezza, prevenire i rischi» dedicato al settore della distribuzione carburanti, sull’evidenza che – secondo i dati forniti da FAIB, FEGICA e FIGISC-ANISA – la quasi totalità dei gestori degli impianti di distribuzione ha subito, nel corso della propria attisvità, episodi di violenza, e che – secondo quanto riscontrabile sugli organi di informazione del territorio – si calcolano annualmente oltre duemila episodi di criminalità sugli impianti stradali di distribuzione carburanti sia diretti contro le persone presenti a presidio degli impianti a scopo di rapina, sia – come rilevato dalla stessa Unione Petrolifera – contro le attrezzature degli impianti stessi, fenomeno in conclamata escalation che colpito più di un migliaio di impianti nel solo 2013.

Nel corso di quegli incontri – le S.S.L.L. Ill.me ricorderanno – la Categoria ha sottoposto la proposta [di concerto con le misure atte a contenere la presenza di contante, rivelatesi assai problematiche per l’annosa questione, tuttora insoluta, del pesante costo nel settore delle commissioni per la moneta elettronica] di misure di sicurezza primaria e di prevenzione del rischio di danno economico, evidenziando la necessità di:

– prevedere l’installazione di impianti di videosorveglianza sulla rete, ponendo la prescrizione per i titolari dell’autorizzazione c.d. «petrolifera» sia per gli impianti di nuova installazione che per quelli già esistenti, quale misura atta a scoraggiare atti criminosi e frenare comportamenti ad alto rischio per l’incolumità, nonché alla tracciatura dei fatti ed alla individuazione dei responsabili;

– istituire l’obbligatorietà dell’assicurazione per la copertura del rischio economico, ponendo anche tale prescrizione per i titolari dell’autorizzazione, quale forte deterrente a comportamenti di resistenza altrimenti indotti dalla necessità di evitare una perdita che colpisce più volte la vittima del fatto criminoso sia nel proprio esiguo margine, sia molto più ancora per l’altissimo contenuto di imposte e del costo del prodotto incidenti sul prezzo da corrispondere al fornitore [che è lo stesso proprietario dell’impianto].

Come più sopra ricordato, a distanza di oltre un anno – anche per precisa responsabilità di quelle Parti che non hanno ritenuto di accedere alle proposte appena indicate – nulla è intervenuto a far avanzare di un passo un programma di misure tanto urgenti quanto necessarie nel comune interesse.

In forza del riconoscimento di tale sostanziale inerzia, e di fronte a nuovi episodi che rinnovano ed accrescono una già fin troppo sofferta sensibilità al tema della sicurezza individuale e pubblica, la scrivente lancia l’appello alle Istituzioni preposte ed un pressante invito alle altre componenti del settore per riprendere con la massima sollecitudine un tavolo di confronto per la predisposizione infine delle idonee misure.

Confidando in un positivo – nonché sollecito in quanto richiesto dalle circostanze – riscontro, si porgono i sensi della più distinta stima

Il Presidente Nazionale

FIGISC CONFCOMMERCIO

Maurizio MICHELI

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