FAIB, FEGICA E FIGISC DIFFIDANO ENI SULL’ACCORDO

FAIB, FEGICA E FIGISC DIFFIDANO ENI SULL’ACCORDO

In data 21.03.2016, FAIB, FEGICA e FIGISC hanno inviato ad ENI la seguente comunicazione, indirizzata al Chief Officer della Divisione Refining & Marketing, Salvatore SARDO, ed al Direttore Esecutivo, Paolo GROSSI:

<<Oggetto: Accordo collettivo aziendale del 19.12.2014. Diffida ad adempiere.

Egregio Dottore,

come Le è certamente noto, dopo un lungo periodo di conflittualità tanto marcata quanto per noi incomprensibile ed ingiustificata, le nostre Federazioni e l’Azienda, sotto la Sua guida, hanno finalmente ritrovato una comune visione di prospettiva ed una unità di intenti che hanno portato alla fine del 2014 alla sottoscrizione del prezioso ed innovativo Accordo di cui all’oggetto della presente comunicazione.

Non c’è bisogno di sottolineare oltre come tale Intesa, arrivata forse nel momento peggiore e più critico per la remuneratività e la sopravvivenza stessa dell’intero settore, abbia avuto il merito inequivocabile – ben oltre quello, di per sé già essenziale, di cominciare a ricostruire il rapporto con i Gestori lasciato colpevolmente deteriorare da anni – di concorrere a produrre un risultato economico più che positivo (in controtendenza decisa rispetto a quelli drammaticamente passivi degli anni precedenti), oltreché a restituire quel “ruolo guida” della Sua Azienda che è sempre stato patrimonio essenziale del marchio Agip/eni e che era stato dilapidato con scelte che appaiono – oggi si può ben dirlo – affatto lungimiranti.

Quel che, infatti, salta agli occhi è come le ragioni condivise che hanno presieduto le scelte compiute con la realizzazione di questo Accordo, si ponessero l’ambizione – ardita e prudente al tempo stesso – di “modificare” il mercato e la direzione mortifera (anche per gli interessi della Sua Azienda) che il mercato aveva ormai preso: non certo quella di adeguarvisi passivamente, in attesa del compiersi di un destino che qualcuno si affannava a pronosticare inevitabile.

Ebbene, a distanza di un anno dalla sua applicazione, i risultati positivi ottenuti proprio grazie alla nuova direzione impressa dall’Accordo, con il contributo essenziale dato dalle gestioni, sono oramai noti a tutti, sia in termini di profittabilità immediata che di prospettiva.

Purtroppo e con rammarico in questo scorcio di inizio anno registriamo un cambio di rotta nella visione strategica aziendale non coerente con quanto previsto nell’Accordo stesso che, oltre a mettere in discussione alcuni impegni contemplati dentro l’Intesa, rischiano di minare la sostenibilità e l’equilibrio economico di entrambe le parti, non potendo ancora fare leva su una ripresa generale dei consumi e in presenza di fortissimi elementi inquinanti il mercato.

A fronte di questa inversione di tendenza, siamo a richiedere una immediata modifica delle azioni intraprese dall’Azienda, se si vuole evitare di ritornare nella drammatica situazione, anche di prospettiva, precedente alla sottoscrizione dell’Accordo, in cui si trovava l’Azienda e più in generale il settore.

In particolare, si può affermare a ragion veduta che dall’inizio dell’anno:

i prezzi della rete a marchio eni, dopo immediato riposizionamento a livelli mediamente competitivi frutto dell’Accordo, stiano significativamente e progressivamente tornando ad aumentare rispetto al resto del mercato, sia in confronto ai naturali competitors industriali che al variegato mondo dei cosiddetti “no logo”;

la forbice dei prezzi praticati dall’Azienda tra un impianto e l’altro della sua rete all’interno di uno stesso bacino di utenza, dopo la fase di tendenziale assorbimento a cui abbiamo assistito dopo l’applicazione dell’Accordo, stia anch’essa significativamente e progressivamente tornando ad aumentare, creando nuove discriminazioni ingiuste ed immotivate tra gestore e gestore. A questo specifico proposito, è appena il caso di evidenziare come in un tale contesto generale si innesti, nello specifico, anche una sempre più evidente penalizzazione, priva di giustificazione, anche in tema di prezzi per la rete di proprietà rispetto a parte di quella convenzionata;

il differenziale tra prezzo self service e prezzo servito – strumento di flessibilità commerciale che le nostre Federazioni, è bene sottolinearlo, avevano lasciato alla prudente capacità dell’Azienda di dosarne gli effetti proprio per invertire la tendenza del mercato – abbia subito una incessante crescita (ad oggi arriva a toccare i 20 cent/lt) che non solo non si giustifica più con gli obiettivi originariamente condivisi (al di là della speculazione di cortissimo respiro), ma si sta rivelando per i gestori e per l’Azienda stessa del tutto nefasta. Appare ormai solare come una tale politica vada in via crescente a depauperare quel bacino di vendita in servito che, al contrario, nel comune interesse, andrebbe accuratamente preservato per una lunga serie di ragioni che a Lei non sfuggono di certo.

IMG_3100 Micheli Maurizio

Alla luce di quanto sopra considerato, dopo aver cercato ogni altro possibile confronto, le scriventi Federazioni sono certe di incontrare la Sua comprensione nelle ragioni che impongono loro di mettere in mora formalmente codesta Azienda ad interrompere immediatamente i comportamenti sopra evidenziati e in palese contrasto con lo spirito e la lettera del suddetto Accordo, oltreché della normativa vigente in forza della quale tale Accordo è stato sottoscritto.

Comportamenti capaci di svuotarne il contenuto, anche in relazione agli elementi economico-normativi del rapporto con i gestori ed ai criteri di formazione dei prezzi così come previsti nella vigente normativa comunitaria, e perciò stesso idonei a produrre un danno ingiusto ai gestori cui è rivolto l’Accordo collettivo in oggetto.

Riservandosi ogni altra azione a tutela dei gestori rappresentati, le medesime scriventi proclamano lo stato di agitazione della categoria cui faranno seguito iniziative di protesta già messe allo studio, ove codesta Azienda non dovesse rispondere positivamente all’invito che con l’occasione viene reiterato, volto ad avviare una nuova fase di contrattazione capace di assumere decisioni condivise e coerenti con i principi ispiratori posti alla base dell’Accordo in oggetto.

Rimaniamo in attesa, egregio Dottore, di un Suo cortese cenno di riscontro e della fissazione di un incontro ad hoc per chiarire gli elementi che possano contribuire a riportare competitività e remuneratività al settore.

FAIB – Martino LANDI

FEGICA – Roberto DI VINCENZO

FIGISC – Maurizio MICHELI>>

Nota informativa
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