LA «SETTIMANA DELLA RAZIONALIZZAZIONE DELLA RETE»

LA «SETTIMANA DELLA RAZIONALIZZAZIONE DELLA RETE»

Sul tema «razionalizzazione della rete» ci eravamo lasciati nel numero 24 del 18 luglio 2015 di Figisc Anisa News [titolo «Legge concorrenza: di tutto un po’»], da cui era possibile anche scaricare il dossier contenente tutti gli emendamenti al disegno di legge sulla concorrenza riguardante il settore della distribuzione dei carburanti, ivi incluso quello che inseriva la partita della razionalizzazione, prima non presente nel testo.
La scorsa settimana, infine, una decisa svolta: le Commissioni Permanenti VI^ e X^ della Camera hanno inserito a pieno diritto il tema nel disegno di legge sulla concorrenza che ora dovrà passare – facendo scongiuri – all’esame delle aule di Camera e Senato.

Oltre a riportare, di seguito, una serie di commenti ufficiali, ne alleghiamo i testi, che è possibile consultare integralmente e scaricare in formato pdf cliccando col mouse sui titoli sotto riportati

emendamento ristrutturazione ddl concorrenza

emendamenti art 22 ddl concorrenza

Il commento della FIGISC è contenuto nella seguente nota:

<<Dopo anni di tentativi, le Commissioni Attività Produttive e Finanze della Camera hanno approvato un emendamento al DDL Concorrenza che ha come obiettivo quello di disciplinare e riorganizzare l’intera rete, con la conseguente chiusura degli impianti che verranno considerati non compatibili.
L’emendamento prevede, inoltre, alcune semplificazioni per incentivare le chiusure di quelle stazioni ad oggi compatibili i cui costi di smantellamento risultano eccessivamente onerosi.
Verrà realizzata un’anagrafe di tutti gli impianti di distribuzione carburante presenti sul territorio nazionale che andrà ad implementare l’attuale banca dati presente al Ministero dello Sviluppo Economico in materia di prezzi.
Sono previste sanzioni fino a 7000 € per chi non trasmetterà i dati richiesti entro il termine previsto di 180 giorni dall’entrata in vigore della legge.
Ulteriori sanzioni sono inoltre previste per i soggetti che dichiareranno l’incompatibilità dell’impianto e non provvederanno, entro 9 mesi, alla cessazione dell’attività di vendita.
Per FIGISC-Confcommercio si tratta di un primo importante passaggio parlamentare che ci auguriamo possa entrare al più presto nella sua fase attuativa.
Un ringraziamento particolare va infine al Vicepresidente Nazionale di FIGISC, Luca SQUERI, il quale, nella sua veste di Parlamentare e componente della X^ Commissione [Attività produttive, commercio e turismo], ha contribuito, attraverso le sue relazioni politiche, al positivo passaggio nelle Commissioni congiunte della Camera.>>

L’UNIONE PETROLIFERA ha, con un comunicato, espresso «apprezzamento e soddisfazione» per l’approvazione, da parte delle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera, dell’emendamento al ddl Concorrenza sulla razionalizzazione della rete carburanti. un provvedimento che «pone finalmente le basi per l’avvio di un reale e virtuoso processo di razionalizzazione della rete carburanti».
«Con il voto delle Commissioni – ha asseritto il suo Presidente Alessandro GILOTTIviene premiato lo sforzo degli operatori [Unione Petrolifera, Assopetroli, Consorzio Grandi Reti e, infine, Associazioni dei gestori] che negli ultimi due anni, pur tra mille difficoltà e distinguo, hanno lavorato per giungere ad una proposta unitaria e condivisa al fine di rendere più efficiente la nostra rete carburanti, ma soprattutto più sicura e rispondente al miglioramento del decoro urbano. Auspicando che quanto deciso in Commissione possa essere confermato anche nel prosieguo dell’iter parlamentare Unione Petrolifera vuol dare altresì atto del lavoro svolto al ministero dello Sviluppo economico che si è sempre adoperato per la ricerca di una soluzione condivisa dalle diverse componenti del settore».

ristrutturazione

Parimenti positivo il parere di ASSOPETROLI-ASSOENERGIA: «Siamo soddisfatti dell’esito dei lavori delle Commissioni VI^ e X^ sull’art. 22 del ddL Concorrenza» ha dichiarato in una nota il Presidente Andrea ROSSETTI, che ha voluto esprimere un vivo ringraziamento alle Commissioni della Camera e al ministero dello Sviluppo economico, in particolare al sottosegretario Simona VICARI, che «hanno dato prova di grande sensibilità alle richieste formulate dal settore». Secondo Rossetti l’inserimento del parere delle Regioni nell’individuazione dei criteri che consentiranno la diffusione dei carburanti gassosi [si tratta dell’articolo 22 sui limiti al «terzo prodotto», gpl e metano, N.d.R.] «era necessario dal momento che la programmazione commerciale è una loro specifica competenza. Grazie a questo intervento le aziende potranno proseguire a sviluppare l’offerta dei gas per coprire la domanda e stimolarne ulteriormente la crescita, in coerenza con le direttive europee». Il Presidente Rossetti ha manifestato altresì «altrettanta soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento sulla razionalizzazione della rete carburanti che è stato reintegrato dei contenuti condivisi dal settore, risultato di un lungo lavoro durante il quale tutte le categorie sono riuscite a raggiungere un accordo…le misure introdotte per la semplificazione delle procedure di bonifica dei punti vendita dismessi sulle quali la nostra Associazione si è tenacemente battuta ritenendo che questo fosse il vero ostacolo alla chiusura degli impianti. Se, come ci auguriamo, il prosieguo dei lavori parlamentari non apporterà modifiche al testo, avremo ottenuto uno strumento legislativo di concreta utilità per il settore, con evidenti benefici per il mercato».

STAFFETTA a propria volta, intitolando il commento «Carburanti, è finita bene», dice – trovandoci pienamente d’accordo – che «Ora l’auspicio è che l’emendamento possa passare indenne sotto le “forche caudine dell’aula della Camera, dove approderà il 21 settembre, e della seconda lettura da parte del Senato. Che ci sia bisogno di interventi urgenti che ridiano decoro e sicurezza alla rete carburanti è sotto gli occhi di tutti gli automobilisti e la ripresa dei consumi di carburanti può essere un ulteriore incentivo a fare presto. Anche per fare pulizia in tema di evasione e di illegalità. Troppi gli impianti fatiscenti e fantasma e purtuttavia affollati per il fatto che praticano prezzi ultra-competitivi, troppi gli impianti da anni privi di manutenzione. In definitiva una cattiva immagine per tutto il Paese».

Che questa vicenda sia «finita bene», o si stia infine avviando verso tale esito, e pur tra tanti commenti di legittima soddisfazione, non esime, tuttavia, da una sintetica valutazione doverosamente un po’ più «a mente fredda».
È pur sempre una vicenda che sta, forse, finendo almeno con quindici anni di ritardo, e che sta, sempre forse, finendo, nel periodo peggiore di una crisi endemica del settore e dopo che molti disastri sono stati ormai compiuti in maniera irreversibile. Non senza dimenticare che sono in forse le stesse risorse economiche per attivare gli opportuni ammortizzatori di sistema per accompagnare l’uscita dei gestori dal settore.

armistice

Come molte, se non tutte, le guerre autentiche anche questa «guerra della razionalizzazione» ha visto i contendenti fare la pace quando ormai i motivi di guerra erano ormai superati e resi obsoleti da altri fatti, pericoli, minacce od opportunità.

Da questa parte del tavolo – quella dei gestori, ma non solo – oggi infatti le guerre su cui non si fa la pace sono palesemente altre e cruente: la disparità dei prezzi, lo sviamento della clientela, la progressiva «ghostizzazione» della rete, lo svuotamento degli accordi e l’«imbastardimento» delle figure contrattuali.

Come se non bastasse, a queste situazioni chiamiamole «legali» si aggiunga con progressione esponenziale la piaga dell’illegalità diffusa che moltiplica la concorrenza sleale.

Ed a questo proposito non si può non sottolineare che, proprio nel DDL concorrenza, non sia stato ammesso un emendamento [on.le Vincenzo PISO, Area Popolare (NCD-UDC)] che chiedeva che i titolari di licenze per gli impianti di distribuzione carburanti fossero tenuti a trasmettere trimestralmente al Mise dichiarazioni «su provenienza e quantitativi delle forniture dei prodotti acquistati per la vendita sul proprio impianto».
Questo emendamento non è stato ammesso per «estraneità alla materia». Ebbene – e solo per fare un esempio – se questa materia non non ha a che fare con la concorrenza, allora cosa altro ci ha a che fare?

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