LUCA SQUERI: COMMISSIONE INCHIESTA SU ACCISE

luca squeri

(ANSA) – ROMA, 3 novembre – «L’aumento delle accise sulla benzina, previsto dalle clausole di salvaguardia della manovra, è devastante: se la misura scattasse, come pare molto probabile, sarebbe dannosa per il Paese, penalizzante per i cittadini, esiziale per un intero settore». Lo ha detto, durante la seduta congiunta delle commissioni Bilancio di Camera e Senato, il deputato LUCA SQUERI. «Il gap delle imposte nazionali sui carburanti rispetto alla media UE – ha spiegato Squeri – vale già circa 24-25 cent/litro, con l’aumento arriverebbe fino a 38-39 cent/litro, comportando una riduzione dei consumi che vanificherebbe il gettito erariale aggiuntivo. Molto meglio sarebbe sostituire l’attuale clausola del governo con il gettito derivante da una seria lotta al contrabbando, che per i prodotti petroliferi è stimato in 4 miliardi all’anno. Ed è ora che il Parlamento, anche istituendo una Commissione d’inchiesta – conclude – faccia chiarezza sull’uso di questa misura fiscale, ripristinandone trasparenza e finalizzazione puntuale».

Sull’abuso del ricorso alla tassazione dei carburanti – ed è una questione di principio – sta prevalendo ormai l’assoluta opacità dei Governi che vi ricorrono non solo per motivate esigenze [che da temporanee diventano strutturali e definitive], ma come estrema risorsa generica, impegnata addirittura – come è il caso della presente finanziaria per gli anni dal 2015 al 2021 ed oltre – per parecchi esercizi di seguito.

«Appare opportuno sottolineare l’acuirsi delle incertezze sul gettito futuro, per effetto del crescente ricorso a clausole di salvaguardia che si connotano sempre più come soluzioni che rispecchiano difficoltà e ritardi nell’effettiva realizzazione della revisione della spesa pubblica». Questa è l’osservazione del Presidente della CORTE DEI CONTI, che nell’audizione di ieri alla Camera ha sottolineato che «da un lato, risultano dilatate le responsabilità addossate al sistema del prelievo, dall’altro si riducono gli spazi della politica fiscale. Una tendenza, questa che risulta accentuata dal parallelo fenomeno che vede un crescendo nella prenotazione di gettito futuro a copertura di già varati provvedimenti di politica economica: basti in proposito richiamare» – ha sottolineato – «la situazione determinatasi sul fronte delle accise, con aumenti di prelievo per complessivi 2,2 miliardi già prenotati fino al 2021 per coprire esigenze di bilancio manifestatesi fin da otto anni prima».

In ogni caso, in ogni Paese normalmente «civile» il cittadino ha il diritto di sapere per cosa, per quale ammontare, per quanto tempo si adottino misure fiscali eccezionali di questa natura, anziché misure alternative: un diritto con tutta evidenza negato agli italiani.

Sulla questione del contrabbando di carburanti, è diffusa la sensazione nel settore e presso le Autorità competenti che esso riguardi ingenti quantitativi di consumi [ne abbiamo dato notizia su FIGISC ANISA NEWS N. 9 del 24.02.2014] che sviluppano una mole di imposte evase stimata in 4-5 miliardi di euro.

Situazione favorita ed esplosa anche grazie all’escalation delle imposte intervenuta negli ultimi anni.

Una valutazione, quest’ultima, evidentemente condivisa anche da Bankitalia, che esprimendosi sulla finanziaria ha appena sottolineato che, se dovessero essere attuate le clausole di salvaguardia, «tanto più elevata è l’imposizione tanto maggiore è l’incentivo all’occultazione delle transazioni».

 

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