CANTARELLI: AUTOSTRADA, ULTIMA CHIAMATA
— 4 Settembre 2017Se in questo comparto – dove, in tutta evidenza, manca un progetto industriale e relazionale che affronti sia i nodi a) della ristrutturazione reale della rete (ossia qualcosa di completamente diverso, se non altro quantitativamente – si dovrebbero chiudere un centinaio di aree -, da quanto previsto dal decreto interministeriale del 2015), sia b) della ristrutturazione della logica dei prezzi (ossia la normalizzazione nel mercato e il riposizionamento competitivo, sgonfiando il «dopaggio» indotto dalle royalty, dalla esasperazione del delta prezzo tra modalità di servizio, delle politiche commerciali che penalizzano il comparto rispetto alla rete ordinaria), sia c) del quadro dei rapporti con le gestioni degli impianti sia sotto l’aspetto contrattuale che economico -, ripartire dagli stessi schemi e dallo stesso punto su cui siamo da anni insabbiati come se nulla fosse mai cambiato, se non le lancette dell’orologio, appare quanto meno poco realistico e difficilmente ragionevole e comprensibile.
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